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06/02/2024
Chi si nasconde dietro gli attacchi a papa Francesco?
Il Pontefice ha avuto il coraggio di squarciare quel muro di gomma che, fino ad oggi, ha coperto le tante storture interne ed esterne alla Chiesa.

E’ chiaro a tutti che il Papa è ritenuto infallibile quando parla “ex Cathedra”, cioè quando espone un dogma di fede della Chiesa cattolica, nel caso in cui dovesse esporre un dogma non conciliante con la fede è ritenuto eretico. Il Sommo Pontefice, molte volte e ripetutamente, è accusato di eresia quando esprime un “proprio pensiero” che non obbliga il fedele, o la Gerarchia cattolica, alla stretta obbedienza, ma dà un’indicazione su come la Chiesa potrebbe rinnovarsi seguendo, sempre, la via segnata da Gesù Cristo. Chiarito ciò, è utile capire perché e da dove provengono gli attacchi a Papa Bergoglio accusato, addirittura, di eresia, o più semplicemente di creare, confusione tra i fedeli. Tra le prime esternazioni del Pontefice, appena eletto, si scagliarono contro la “lista dei prezzi” che tendono a “vendere i sacramenti”, invece che amministrarli come dono di Dio; questa forma fu chiamata dal Pontefice “una vera e propria corruzione che scandalizza il popolo”, effettuata da quelli che chiamò i “preti affaristi”. Né è stato perdonato da quei Cardinali della Curia che sono stati richiamati alla sobrietà, mentre vivono in lussuosi appartamenti di 400 metri quadrati e viaggiano con auto di lusso; ma le riforme del Papa hanno toccato tasti sensibili, come quello dello IOR, quell’Istituto che, in occasioni tristemente note, è stato veicolo di affari sporchi, illegittimi e illegali; così come non è piaciuta la sua azione contro il cancro interno al clero sulla la pedofilia, giungendo a ridurre allo stato laicale, addirittura, un famoso Cardinale, un principe della Chiesa; ha costretto un altro noto cardinale, ricevuto nel suo studio privato, a lasciare sulla sua scrivania la berretta , la fascia, la croce pettorale e l’anello cardinalizi, fatto processare e condannato anche dalla procura della Repubblica italiana.

Da Marcinkus a Becciu, sono stati questi che hanno procurato danni enormi alla Chiesa e alla folla dei fedeli, certamente non la “Fiducia supplicans”, come certa pubblicistica vorrebbe far pensare. Solo all’interno? No i nemici di Bergoglio, che lo accusano di eresia, sono anche all’esterno e comprendono quei preti carrieristi che sostengono i rappresentanti di quegli Stati contro i quali il Papa si è scagliato: i produttori di morte, le multinazionali commercianti di armi, quelle lobby affaristiche che sfruttano i popoli più poveri (Bergoglio conosce molto bene le vicende dell’America Latina), quelli che, arricchendosi, impediscono la distribuzione globale della ricchezza mondiale, la criminalità che gestisce le rotte dei migranti, diversificata in vari modi, che il Papa ha definita “mercanti di morte”. Costoro sono proprietari dei più potenti e popolari media che sono pronti a screditare il Pontefice. Multinazionali, fautrici di un neocolonialismo volto a sfruttare le ricchezze del continente africano, che lasciano, però, quelle popolazioni nella povertà e in terre inquinate dalle scorie impaludate nei terreni che potrebbero essere sfruttati per l’agricoltura; non meno importante è l’attacco che il Sommo Pontefice porta contro l’alta finanza, quell’iperliberismo che tende ad omologare tutti i ceti sociali in un amorfo contenitore privo di ogni dignità umana. Ecco, questo è l’eretico Bergoglio, quel Pontefice che ha avuto il coraggio di squarciare quel muro di gomma che, fino ad oggi, ha coperto le tante storture interne ed esterne alla Chiesa.

Alberto Fico




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