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06/10/2023
Il piano per fermare l'aumento dei prezzi
I paesi che hanno risolto con successo l’inflazione hanno inasprito le loro politiche macroeconomiche di più rispetto ai paesi che non hanno risolto il problema.

La storia non si snoda come una catena di anelli ininterrotta. In ogni caso molti anelli non tengono … La storia gratta il fondo come una rete a strascico con qualche strappo e più di un pesce sfugge. Questi estratti dalla poesia di Eugenio Montale ‘La storia’ contenuta in ‘Satura, Mondadori 1971’ ci aiutano a comprendere come la narrazione degli episodi inflazionistici passati ci possa aiutare a comprendere quello attuale. Con le cautele del caso richiamate dal Nobel della letteratura nel suo componimento. Fuor di metafora pur se la storia non è esattamente la stessa con gli anelli che mancano è ricca di insegnamenti. Negli ultimi due anni, le principali banche centrali hanno attuato il ciclo di inasprimento della politica monetaria più rapido e sincronizzato della storia recente: nel tentativo di contenere l’inflazione. Oramai nell’Eurozona e nel Regno Unito, i tassi di interesse ufficiali si stanno avvicinando ai livelli “terminali” (picco del ciclo) stimati. Questa politica monetaria risoluta pur dimezzando i tassi d’inflazione li lascia ben al di sopra del target del 2%. Inoltre, le prospettive sono incerte. Come ha affermato di recente Jerome Powell, il Governatore della Federal Reserve, la politica monetaria “naviga seguendo le stelle sotto cieli nuvolosi”. I policymaker pertanto si trovano ad affrontare complicati trade-off nelle loro prossime decisioni mentre devono bilanciare le forze contrastanti di un’inflazione di base persistentemente elevata, della debolezza macroeconomica emergente e della forza incerta e dei ritardi nella trasmissione della politica monetaria.

Vi è inoltre una crescente consapevolezza del fatto che in un mondo caratterizzato da un’inflazione persistente, i tassi di interesse potrebbero dover rimanere elevati più a lungo. Cosa ci insegna in proposito la storia passata? Osservando l’esperienza storica della lotta all’inflazione narrata da Alfred Kammer, Anil Ari, Carlos Mulas-Granados, Victor Mylonas, Lev Ratnovski, Wei Zhao nella loro ricerca dal titolo: ‘Beware of premature celebrations on inflation’ nella quale hanno raccolto dati tratti da 100 shock inflazionistici verificatisi in tutto il mondo a partire dagli anni ‘970, cerchiamo di cogliere le somiglianze con le perturbazioni dei prezzi energetici e alimentari attuali. Che come è noto sono state un un fattore chiave delle spinte inflazionistiche in Europa. La narrazione passata ci dice che l’inflazione è molto spesso persistente  e che è fondamentale non allentare prematuramente le politiche monetarie in risposta a cali temporanei dell’inflazione. Il che vuole dire che i tassi di interesse probabilmente dovranno rimanere elevati per un periodo più lungo – e che, sebbene la lotta all’inflazione spesso comporti azioni a breve termine, ha delle ripercussioni a lungo termine. Potrebbero, infatti, essere necessari anni per risolvere la situazione: ovvero per riportare la crescita dei prezzi ai livelli pre-shock. Storicamente, il 40% degli shock inflazionistici sono rimasti irrisolti anche dopo cinque anni. Nel restante 60%, ci sono voluti comunque in media tre anni per riportare l’inflazione ai livelli pre-shock. In secondo luogo nella lotta all’inflazione i ‘festeggiamenti prematuri’ – cali transitori dell’inflazione che hanno indotto i policymaker ad allentare la politica restrittiva troppo presto – sono estremamente comuni. In quasi tutti (90%) gli episodi di inflazione irrisolti l’inflazione è diminuita sostanzialmente nel primo o nei due anni successivi allo shock iniziale, per poi accelerare nuovamente o stabilizzarsi su livelli elevati. Oggi i festeggiamenti prematuri sembrano rappresentare un grosso rischio per il processo decisionale. I banchieri centrali hanno ragione ad avvertire che la lotta è lungi dall’essere finita anche se i recenti dati sull’inflazione mostrano una gradita discesa. Ma come si colloca l’orientamento della politica macroeconomica tra i paesi che hanno risolto con successo l’inflazione in passato e quelli che non l’hanno fatto.

Qui il messaggio principale che arriva dall’esperienza storica è che i paesi che hanno risolto con successo l’inflazione hanno inasprito le loro politiche macroeconomiche di più rispetto ai paesi che non hanno risolto il problema dell’inflazione. Inoltre l’aspetto cruciale è che i paesi che hanno risolto il problema dell’inflazione hanno mantenuto un orientamento di policy costantemente restrittivo per un certo periodo di tempo. Queste lezioni riguardano principalmente la politica monetaria, che è in prima linea nella lotta contro l’inflazione ma sono importanti anche per la politica fiscale che non dovrebbe aumentare le pressioni sui prezzi e che dovrebbe essere chiaramente mirata alle fasce più vulnerabili della popolazione. Questa relazione, tuttavia, si è invertita su un orizzonte più lungo, di cinque anni, nel quale i paesi che hanno risolto l’inflazione sono riusciti a ottenere una crescita più elevata e una disoccupazione inferiore rispetto ai paesi che hanno lasciato andare l’inflazione. Gli aspetti economici alla base di questo risultato economico sono intuitivi. Esiste un trade-off (compromesso) macroeconomico tra la riduzione dell’inflazione da un lato ed il raggiungimento di una crescita più elevata e una riduzione della disoccupazione dall’altro. Ma la cosa ancora più importante è che questi compromessi sono temporanei e si dissipano una volta che l’inflazione viene tenuta sotto controllo. Al contrario il lasciare irrisolta l’inflazione comporta i propri costi di instabilità e di inefficienza macroeconomica. Questi costi sono di lunga durata e si accumulano finché l’inflazione rimane elevata. Concludendo le lezioni della storia sembrano chiare. Nella lotta contro l’inflazione i policymaker dovrebbero mostrare perseveranza ed evitare festeggiamenti prematuri: dimostrando credibilità e coerenza politica e tenendo d’occhio il medio termine e non il breve periodo. Facendo orecchie da mercante nei confronti delle lamentele dei politici.

 

Marco Boleo

 




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