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24/12/2022
Giovanni Bersani, l'impegno sociale da credente autentico
Secondo Bersani il “prima l’uomo” è il segno credibile della direzione che politicamente si vuole dare a progetti e percorsi di sviluppo, di coesione sociale, di giustizia.

Il ricordo di Bersani a otto anni, come una figura di una attualità coinvolgente ci richiama spesso il tentativo di portare un contributo per la lotta alle diseguaglianze, l’ecologia, cooperazione, armonizzazione tra famiglia e lavoro, la disoccupazione; la povertà materiale, spirituale e culturale; le carceri, il razzismo, l’antisemitismo; il rapporto con la Chiesa cattolica, il ruolo dei laici, che lui condensava in una unica soluzione: la messa in pratica del Vangelo. Lo facciamo consegnando le vittorie, le emozioni e i sacrifici con il cuore gonfio di gioia proprio nel 50° delle celebrazioni appena terminate con la benedizione e le raccomandazioni di Papa Francesco l’8/9 dicembre scorso. I temi che emergono nel ripercorrere la sua lunga vita hanno veramente tanto da dirci oggi. E purtroppo anche un altro aspetto, centrale del suo pensiero e della sua azione è diventato negli ultimi mesi di stretta attualità: il pacifismo. Un pacifismo assoluto, totale, granitico: non uccidere vale sempre, in ogni possibile declinazione. Pacifismo che per Bersani significa costruire qui, ora, adesso, un mondo di armonia, rispetto autentico e giustizia tra esseri umani. Anche se questo significa avere tutti contro. Sottolineare la straordinaria importanza del MCL vuol dire saper leggere e vedere dentro le fragilità il gesto di un impegno gratuito certamente verso il bene non solo dell’Africa-continente, ma anche dentro la concezione del mondo del lavoro che sa coniugare il bene comune visto come terapia costruttiva indispensabile. Nell’ambito delle istituzioni, ha sempre sottolineato il “primato della società civile”, al cui servizio devono porsi politica, governi ed amministrazioni. Quanto ai valori della globalizzazione della democrazia sostanziale, sociale e partecipativa, aveva sempre una visione a lungo termine basata su giustizia e moralità ed alla lotta contro la corruzione.

Importante era attraverso le opere dell’MCL formare i cittadini alla democrazia, favorire l’accesso alla giustizia per tutti, anche per i poveri, gli emarginati, gli esclusi; “ripensare prudentemente” anche il sistema carcerario per favorire la riabilitazione dei detenuti, specialmente dei giovani alla prima condanna. Secondo Bersani il “prima l’uomo” è il segno credibile della direzione che politicamente si vuole dare a progetti e percorsi di sviluppo, di coesione sociale, di giustizia. Questi progetti e percorsi non possono essere ridotti o rimossi da letture strumentali e ideologiche dei fenomeni culturali e sociali che interessano il territorio e il Paese. Ecco perché intendiamo ricordarlo chiedendo a chi ha pensieri diversi dai nostri di mettersi in gioco andando oltre le barriere culturali dei pregiudizi e degli “ismi”. A proposito della parola sviluppo, era sempre convinto che la natura qualitativa dei processi di sviluppo fosse la stessa, indipendentemente dal riferimento alla situazione dei paesi industrializzati, emergenti o "a mollo" in problema dello sviluppo con più grandi di loro; e che se è certamente possibile ordinare i sistemi economici facendo riferimento al livello della loro produzione materiale e al suo tasso di crescita. È nell’ascolto delle difficoltà e delle speranze di quanti vivono accanto o lontano che si forma la volontà di prendere la parola per esprimere un pensiero e assumere un impegno. Sono soprattutto le questioni concrete che si vivono nella nostra città e nel nostro territorio a chiedere di prendere posizione e formulare una proposta. Per compiere questo percorso è però necessario restituire l’autentico significato a parole che sono a fondamento della nostra cultura, della nostra convivenza civile, della nostra democrazia. Concludendo, col documento di Papa Francesco, Laudato si, si conclude con la consapevolezza di quanto sia “necessario ed improrogabile” convertire l’attuale modello di sviluppo globale in una direzione più rispettosa del Creato e di tutti i popoli presenti e futuri, nell’ottica di “un solo mondo e un progetto comune”. La responsabilità di difendere la nostra casa comune ed il nostro prossimo, “vicino o lontano nello spazio e nel tempo”, è di tutti: tutti siamo chiamati ad una “conversione ecologica” e tutti dobbiamo cambiare il nostro stile di vita. Bersani dal canto suo come grande profeta ha saputo in tempo segnalare a tutti noi l’importanza e il valore della prossimità e della condivisione e noi siamo qui per ricordarcelo.

Gilberto Minghetti




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