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19/09/2022
Un italiano su due taglia la spesa
L'energia elettrica e il gas producono l'accelerazione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati.

I prezzi corrono e gli italiani tagliano i consumi alimentari, scegliendo prodotti di minore qualità. I dati Istat ed Eurostat confermano le stime preliminari e rilevano un picco dei prezzi al consumo, per il nostro Paese ai massimi dal 1985 su base annua (+8,4%) e per l'Eurozona a un valore record (+9,1%). Nel dettaglio in Italia i prezzi al consumo hanno registrato un aumento dello 0,8% su base mensile e dell'8,4% su base annua (da +7,9% del mese precedente). L’Istat spiega che sono l'energia elettrica e il gas che producono l'accelerazione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (in parte mitigata dal rallentamento di quelli dei carburanti) e che, insieme con gli alimentari lavorati e i beni durevoli, spingono l'inflazione a un livello che non si registrava da dicembre 1985 (quando fu pari a +8,8%). Accelerano così, in particolare, i prezzi del cosiddetto «carrello della spesa», ormai a +9,6%, un aumento che non si osservava da giugno 1984 (quando fu +9,7%). Lo conferma pure Confesercenti sottolineando la trainata dai prezzi degli energetici, la cui corsa sta avendo un forte impatto anche sui costi delle materie prime. Una pressione fortissima sui bilanci delle famiglie, stretti tra incrementi percentuali delle bollette a tre cifre e la necessità di compensare riducendo le altre voci di spesa. E una vera tragedia per le imprese, che si trovano non solo a dover sostenere un incremento continuo e rapidissimo dei costi, ma pure a fronteggiare, allo stesso tempo, l'inevitabile rallentamento dei consumi». Lo spiega anche la Coldiretti, segnalando un aumento medio del +10,5% per gli alimentari, che ha costretto gli italiani a tagliare gli acquisti nel carrello della spesa, insistendo in particolare sull'accelerazione dei prezzi dei vegetali (+12,4%) e della frutta (+8,3%).

Con l'aumento dell'inflazione più di un italiano su due (51%) ha tagliato la spesa nel carrello a causa dell'aumento record dei prezzi che ha ridotto il potere d'acquisto dei cittadini, secondo i risultati dell'indagine condotta sul sito di Coldiretti. Gli italiani vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Il risultato è un crollo dell'11% degli acquisti in quantità di frutta e verdura rispetto allo scorso anno, su valori minimi da inizio secolo, secondo l'analisi della Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy/Gfk Italia, dai quali emerge che il consumo di frutta delle famiglie nel primo semestre del 2022 si è attestato a 2,6 milioni di tonnellate in quantità. La conferma anche è che gli italiani hanno ridotto del 16% le quantità di zucchine acquistate, del 12% i pomodori, del 9% le patate, del 7% le carote e del 4% le insalate, mentre per la frutta si registra addirittura un calo dell'8% per gli acquisti di arance, considerate unanimemente un elisir di lunga vita. Se i prezzi per le famiglie corrono, l'aumento dei costi colpisce duramente l'intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne, dove più di un'azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla chiusura e ben oltre un terzo del totale nazionale (34%) si trova costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea.

In agricoltura si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. Qual è il messaggio allora da trasmettere? Il mondo va avanti nonostante le crisi, certo, rallenta, ma lo spirito indomabile dell'essere umano vince sopra a tutto. Ma lasciamo da parte le impressioni e guardiamo ai numeri. Dal 1960 a oggi il fatturato mondiale, al netto dell'inflazione, è passato da 10.871 miliardi a 86.653 miliardi, nonostante numerosissime crisi. È la natura umana a spiegare il progresso. Ogni mattina milioni di persone si svegliano con una missione: migliorare la propria condizione di vita. E di fronte alle crisi, tutti noi mettiamo in discussione la nostra operatività quotidiana per trovare soluzioni. Voglio sempre più convincermi che assesteremo a un decennio di crescita senza precedenti, perché nel prossimo decennio lo sviluppo tecnologico fungerà da propulsore in grado di scombinare la curva di crescita. Certo, sono diverse le difficoltà con cui ci dobbiamo confrontare oggi, ma niente e nessuno potrà fermare lo sviluppo.

Gilberto Minghetti




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