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22/07/2022
Le decisioni della BCE
L'unicità della politica monetaria del Consiglio direttivo è una condizione preliminare affinché la BCE possa adempiere al suo mandato di stabilità dei prezzi.

BCE ieri. Come in larga parte atteso il Consiglio Direttivo ha preso due decisioni piuttosto rilevanti: in sintesi, 1) dopo oltre dieci anni, vi è un rialzo dei tassi d’interesse ufficiali, peraltro il doppio del previsto (+ 0,50%): dopo il balzo inflazionistico verificatosi a giugno e 2) varo del nuovo "strumento di protezione della trasmissione della politica monetaria" (TPI), detto anche "scudo anti-spread" o “anti-frammentazione”. Il TPI garantirà che l'orientamento di politica monetaria stabilito dal Consiglio Direttivo sia trasmesso senza intoppi in tutti i paesi dell'Eurozona. L'unicità della politica monetaria del Consiglio direttivo è una condizione preliminare affinché la BCE possa adempiere al suo mandato di stabilità dei prezzi. Il TPI sarà quindi uno strumento in più nella ‘scatola degli attrezzi’ e potrà essere attivato per contrastare dinamiche di mercato ingiustificate e disordinate che potrebbero rappresentare una seria minaccia alla trasmissione della politica monetaria nell'Eurozona. In altre parole salvaguardando il meccanismo di trasmissione, il TPI consentirà al Consiglio direttivo di adempiere in modo più efficace al suo mandato. Fatto salvo il rispetto dei criteri stabiliti che vedremo in seguito, l'Eurosistema sarà in grado pertanto di effettuare gli acquisti sul mercato secondario di titoli (non all’asta nel mercato primario), con una scadenza residua compresa tra uno e dieci anni, emessi in Stati che subiscono un deterioramento delle condizioni di finanziamento non giustificato dai fondamentali specifici del paese (innalzamento degli spread, ovvero il differenziale dei tassi dei titoli a 10 anni rispetto al Bund tedesco). Come accennato prima vi sono delle ‘condizionalità’ per richiedere l’attivazione di questo strumento. Il Consiglio direttivo della BCE esaminerà un elenco cumulativo di criteri per valutare se gli Stati (in difficoltà) nei quali l'Eurosistema dovrà effettuare gli acquisti di titoli sul mercato secondario nell'ambito del TPI. Condizione imprescindibile è quella che perseguano politiche fiscali e macroeconomiche robuste e sostenibili.

Questi criteri costituiranno un contributo al processo decisionale del Consiglio direttivo e saranno adattati decisamente ai rischi ed alle situazioni da affrontare. In particolare, i criteri includono: (i) rispetto del quadro di bilancio dell'UE: non essere soggetti ad una procedura per ‘disavanzi eccessivi’ o non essere valutati per non aver intrapreso un'azione efficace in risposta ad una raccomandazione del Consiglio dell'UE; (ii) assenza di gravi squilibri macroeconomici: non essere soggetti ad una procedura per gli ‘squilibri eccessivi’ o non essere stati esaminati per non aver adottato l'azione correttiva assegnata in relazione ad una raccomandazione del Consiglio dell'UE; (iii) sostenibilità di bilancio: nell'accertamento della sostenibilità della traiettoria del debito pubblico, il Consiglio direttivo terrà conto, ove disponibili, delle analisi di sostenibilità del debito elaborate dalla Commissione Europea, dal Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) e da altre istituzioni accreditate degli Stati, unitamente all'analisi interna della BCE; (4) politiche macroeconomiche robuste e sostenibili: rispetto degli impegni presi per ottenere il PNRR e stretta osservanza delle raccomandazioni specifiche per il paese “sotto osservazione” della Commissione Europea. Come verrà presa la decisione di attivazione del TPI? Quest’ultima si baserà su una valutazione globale degli indicatori di mercato e di trasmissione, una valutazione dei criteri di ammissibilità e un giudizio che l'attivazione degli acquisti nell'ambito del TPI è proporzionata al raggiungimento dell'obiettivo primario della BCE. Insomma gli acquisti potrebbero essere sospesi nel caso di un miglioramento duraturo della trasmissione della politica monetaria o sulla base della valutazione che le tensioni persistenti siano solo dovute ai fondamentali ‘sballati’ del paese. Al fine poi di evitare potenziali interferenze con l'appropriato orientamento di politica monetaria, in caso di attivazione del TPI, il Consiglio direttivo affronterà le implicazioni degli acquisti di TPI sull'entità del portafoglio aggregato di titoli di debito della politica monetaria dell'Eurosistema e sull'importo della liquidità in eccesso che dovrà essere sterilizzato.

In questo modo gli acquisti nell'ambito del TPI sarebbero effettuati in maniera tale da non avere un impatto persistente sul bilancio generale dell'Eurosistema e quindi sull'orientamento della politica monetaria. Con due corollari: 1) la flessibilità del reinvestimento del PEPP (il programma di acquisto dei titoli attivato durante la pandemia) continuerà a essere la prima linea di difesa per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione derivanti dal contrasto degli effetti economici negativi per fronteggiare la pandemia; 2) l'OMT (le operazioni Monetarie Definitive annunciate dal Consiglio Direttivo della BCE il 02 agosto 2012, e finora mai attivate, continuano a far parte della ‘scatola degli attrezzi’ dell'Eurosistema. Visto che per i paesi che non soddisfano i requisiti per l’accesso allo scudo anti-spread (il TPI) resta l’ultima spiaggia delle OMT col memorandum. Che cosa sono le OMT? Sono un programma con quattro caratteristiche: 1) è ‘guardando in avanti’ illimitato nella sua portata in termini di miliardi di euro. Mai comunicare agli speculatori la quantità di risorse a disposizione. Sarebbe come cerchiarsi un bersaglio da colpire; 2) gli acquisti di titoli dei paesi in difficoltà saranno pienamente sterilizzati: cioè mantenendo la base monetaria (l’aggregato sotto stretto controllo della banca centrale) invariata; 3) sarà limitato all’acquisto di titoli con scadenza uno-tre anni; 4) la sua attuazione impone al paese membro che vi accede di partecipare ad un piano di ‘stabilizzazione macroeconomica’ deciso con l’ESM (European Stability Mechanism) e per il quale è benvenuto, dice la Bce, anche il monitoraggio del Fondo Monetario Internazionale. Per chiudere l’innalzamento dei tassi avrà ripercussioni gravi sui disastrati conti pubblici dell’Italia e le condizionalità per avere il TPI o le OMT non sono di poco conto. Qualcuno per lavarsi la coscienza di anni di irresponsabilità fiscale potrebbe dirvi che la BCE ha deciso da un momento all’altro questo rialzo, che stanno smettendo di difenderci ponendo la condizionalità, che è in corso un attacco speculativo contro l’Italia. Ma se seguite da un po’ di tempo questo blog avete gli strumenti per farvi una idea su chi è dalla parte della verità: i partiti populisti che ci governano o le Istituzioni europee.

Marco Boleo




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