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13/05/2020
“L’Europa sia dei popoli e della pace”
La posizione del Presidente della CEI Card. Gualtiero Bassetti

"E' questo il momento storico in cui l'Europa è seriamente messa alla prova. Dimostri di essere l'Europa dei popoli e della pace": così il presidente della Cei, Card. Gualtiero Bassetti, incalza sul ruolo dell'Unione Europea nella gestione dell'emergenza Covid19. "Senza lavoro e senza un minimo di sostentamento per le persone e per le famiglie non ci può essere pace, ha sottolineato il porporato, e lo dice anche la Bibbia che la pace e la giustizia camminano insieme. Per essere l'Europa dei popoli sia l'Europa della pace e della giustizia".

Cari lettori, io sono pienamente d’accordo con il Card. Bassetti; l’Europa è varia grazie a tutti i popoli che hanno contribuito a farne la storia. Essa sarà soltanto unita nella diversità, così potrà costruire il suo avvenire, con la pace e la democrazia, nel rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Bisogna quindi riformare in profondità le istituzioni europee affinché tutti i popoli dell’Europa possano essere partecipi delle decisioni che li riguardano. La UE deve diventare dei popoli perché quella degli Stati ha fallito. Credo fermamente che il lavoro debba essere uno strumento per migliorare il futuro di tutti gli Europei. Ogni popolazione deve avere il diritto di scegliere il proprio destino e di dotarsi di una forma istituzionale che li rappresenti.

Quindi ogni popolo, non dico volutamente Stato, deve esprimersi e definire le proprie istituzioni in modo democratico, trasparente, ordinato. In un’Europa realmente varia ma unita, l’identità nazionale procede di pari passo con l’identità europea.

Io sono un profondo europeista, però l’Europa deve accettare ed includere tutti i popoli nel suo processo decisionale, in modo da costruire un’Europa democratica di pace, rispetto e solidarietà. Dobbiamo lavorare per un Europa fortemente sociale, accogliente, un’Europa prospera per ogni suo cittadino e che rispetti il suo pluralismo. L’euroscetticismo e il populismo antieuropeo non apportano soluzioni. Essa ha bisogno di un atteggiamento inclusivo che permetta di consolidare il nostro senso di identità e comunità.

Ma una cosa fondamentale per far sì che tutto questo accada è la solidarietà tra i popoli dell’UE. Oggi questo non accade. Oggi, cari amici, siamo ostaggio dei nazionalismi dei singoli Stati, che sono incentrati solo su se stessi e si basano sull’esclusione anziché sull’inclusione. Il nazionalismo spinto che vediamo oggi, ahimè anche in casa nostra, è l’opposto di come dovrebbe essere l’Europa. Si deve lavorare per l’inclusione, il rispetto della diversità e la costruzione di relazioni tra i popoli, piuttosto che fortificare le frontiere tra gli Stati membri.

Gli Stati membri devono essere considerati uguali tra loro, rispettando i loro diritti e la loro identità. Insomma, l’Unione Europea deve diventare un vero e proprio attore internazionale il cui obiettivo sia quello di portare maggiore pace, solidarietà, prosperità, sostenibilità, democrazia e rispetto per la diversità, non solo in Europa ma in tutto il mondo. Per quanto riguarda le migrazioni, l’Europa deve essere solidale con i Paesi e le Regioni ai confini con l’Europa che sono particolarmente toccati dall’arrivo di persone dal di fuori dell’UE. Ogni Stato membro deve essere coinvolto in politiche inclusive riguardo ai migranti.

Non erano forse queste le idee dei Padri Fondatori? Non era forse questa l’Europa di De Gasperi? Io credo di sì. Per chiudere voglio scomodare di nuovo il Presidente della CEI, il Cardinale Gualtiero Bassetti, il quale afferma che dopo l'emergenza Covid "non so se il mondo sarà migliore, posso soltanto dire che sarà diverso”. Continua: "un mondo al quale dobbiamo fin da ora prepararci. Ci dovremo abituare a nuovi tipi di rapporti". "Ma sono convinto, come uomo di fede, che niente viene per caso", ha spiegato il Cardinale, che ha citato padre David Maria Turoldo. "Dio parla attraverso il sole, ma anche attraverso la tempesta, l'importante che noi sappiamo cogliere i segni dei tempi e sappiamo poi camminare di conseguenza con quello che Dio ci ha insegnato".

Luca Cappelli
 




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