PRIMO PIANO
07/05/2020
È scontro istituzionale sul Covid19
Governo e Regioni ai ferri corti sulla Fase 2

Di tutto ci sarebbe bisogno in questo momento meno che di uno scontro istituzionale. Invece sembra proprio che fra Governo e Regioni, soprattutto quelle del Nord, si avvicini una sorta di “resa dei conti”. Lombardia e Veneto sono decise a ripartire il prima possibile incontrando il muro dei governatori del Sud che minacciano di chiudere i confini e di respingere tutti coloro che arriveranno dal Settentrione.

A peggiorare le cose si sono aggiunte le dichiarazioni del reggente del Movimento 5 Stelle Vito Crimi, che ha ventilato la possibilità per il governo di procedere contro la Regione Lombardia con un commissariamento ad acta, giudicando del tutto fallimentare la gestione dell’emergenza Covid19 da parte della giunta guidata dal leghista Attilio Fontana. Il quale tuona: “se commissariano la Lombardia devono commissariare anche il Lazio visto che abbiamo attivato gli stessi protocolli di sicurezza per ciò che concerne Rsa e case di riposo”.

Insomma, cari lettori, uno scontro istituzionale fra Governo e Regioni, e fra Regioni del nord, del centro e del sud, che potrebbe dar luogo ad un pericoloso corto circuito, proprio nel momento in cui invece servirebbe uno sforzo unitario per far ripartire il Paese in totale sicurezza.

Io credo fortemente che in questo momento Governo e Regioni, insieme alla comunità scientifica, debbano lavorare assieme con un obiettivo comune: riaprire nei tempi giusti, in piena sicurezza. Spero che il nostro Paese riesca a farlo senza polemiche. La Fase 2 è fondamentale per far sì che il virus non riprenda vigore.

Addirittura, sempre per la Fase 2, alcuni scienziati avrebbero suggerito di sottoporre un campione di cittadini a un test psicologico per verificare quanto tempo ancora siano in grado di sopportare il lockdown. Uno strumento che servirà anche a modulare i prossimi messaggi pubblici e le successive scelte. Soprattutto per garantire quella tenuta sociale che ha finora retto ma che dopo quasi due mesi rischia di vanificare quanto fatto finora.

Tornando allo scontro istituzionale tra Governo e Regioni sembra che undici governatori, in una lettera al presidente della Repubblica Mattarella e al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, hanno chiesto di poter decidere in autonomia sulle riaperture, anche in deroga al Dpcm del 26 aprile scorso, considerato "troppo stringente". Secondo i Governatori: “è possibile avviare finalmente una ripresa ordinata, prudente ma più rapida, del nostro sistema economico e produttivo, e consentire un graduale ritorno a quella nuova normalità della vita sociale tanto attesa da tutti".

Ma il Governo frena e rivendica la piena gestione dei tempi e dei modi della ripartenza, con il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia che ha prospettato il principio "meno contagi-più aperture" e viceversa, confermando che i territori più virtuosi nel contenimento del virus a partire dal 18 maggio potranno fare "scelte differenziate" dagli altri. Ma, ha precisato, dipenderà dal monitoraggio del ministero della Salute sulle curve dell'infezione nelle diverse regioni. Il dicastero di Roberto Speranza sta elaborando i criteri di valutazione. Tra questi il tasso di occupazione delle terapie intensive e le percentuali di positivi sui tamponi fatti. Lo stesso Boccia ha sottolineato che, per far rispettare il Decreto, il Governo è pronto ad impugnare eventuali ordinanze dissidenti emanate dalla Regioni, inviando lettere di diffide e, se necessario, ricorrendo ai Tar e alla Consulta.

Insomma, la tensione è alta. E intanto si susseguono faccia a faccia tra governatori e Roma. In videoconferenza i presidenti delle giunte regionali hanno parlato oltre che con Boccia, anche con il ministro dei Trasporti Paola De Micheli, per fare il punto su spostamenti e collegamenti per la fase 2, partita il fatidico 4 maggio. Altro tema che potrebbe accendere ulteriormente lo scontro.

Addirittura nella mia Regione, le Marche, lo scontro è anche tra Regione e Comuni; infatti in merito alle riaperture di questi giorni, la Regione ha emesso una ordinanza per consentire le passeggiate anche sulle spiagge e, subito dopo, il Sindaco della città capoluogo della stessa regione ne fa un’altra per restringerle.

Cari amici siamo alla farsa. In questo momento la filiera istituzionale Governo, Regione, Sindaci, soprattutto delle città capoluogo, è fondamentale per la gestione di questa crisi. Ecco invece la dimostrazione palese della confusione assoluta. Per non parlare delle questioni legate alla sanità, perché in questi giorni abbiamo assistito veramente a tutto.L’impressione chiara è che si avanzi al buio e la partita vera non sia la salute degli italiani ma tutt’altro: uno scontro a tutto campo fatto sulla pelle di chi nulla c’entra. 


Luca Cappelli
 




Via Luigi Luzzatti 13/a - 00185 ROMA - Tel +39-06-7005110 - Fax +39-06-77260847 - [email protected]
2012 developed by digitalset digitalSet