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21/04/2020
In arrivo una maxi sanatoria per gli irregolari in Italia
Ma sarĂ  la vera soluzione?

In queste ore circola la bozza di decreto che prevede la possibilità per i cittadini stranieri senza documenti di essere regolarizzati in seguito alla stipula di un contratto di lavoro. C’è un esercito invisibile, che ingrossa ogni anno le sue fila. Oltre mezzo milione di lavoratori fantasma che, in piena emergenza coronavirus, sfugge a ogni statistica, controllo sanitario, contributo pubblico. Un popolo che rischia di fare la fame, abbandonare i campi e le serre dove lavora, e finire tra le mani della criminalità. Questi sono gli immigrati irregolari. Gli ultimi degli ultimi. In questo momento storico per via della Pandemia Covid 19 alcuni ritengono che è necessaria una regolarizzazione, ricordiamo che l’ultima è stata quella del 2012 e da allora ad oggi il numero degli irregolari è cresciuto continuamente in assenza di una programmazione efficace dei flussi di legge.

Uno dei settori che risentirà fortemente dell’emergenza Covid 19 è quello agricolo primario considerata l’impossibilità di raggiungere l’Italia per decine di migliaia di lavoratori stagionali. Il rischio è lo stop del settore agricolo e di conseguenza della fornitura di generi alimentari nei negozi e supermercati dei prodotti ortofrutticoli.

Arriva infatti l’allarme dalla filiera agroalimentare, settore produttivo strategico per il nostro Paese, che oggi ha difficoltà a trovare la manodopera necessaria per garantire i prodotti alimentari necessari al fabbisogno degli italiani. Molti esponenti politici e diversi del Terzo Settore sono convinti che bisogna intervenire con una maxi sanatoria in tempi rapidissimi regolarizzando quelle centinaia di migliaia di cittadini stranieri, presenti nel nostro territorio, disponibili a rispondere subito a quelle offerte di lavoro in quei settori in cui abbiamo carenza di mano d’opera.

Il Tavolo sul Caporalato, riunito prima dell’emergenza Covid, si era espresso in una forte campagna di informazione e controllo sul territorio per salvaguardare i migranti irregolari coinvolti dal fenomeno del caporalato, ma oggi di fronte ad un settore che rischia il collasso come quello agricolo primario occorre agire in fretta ma come tutti sappiamo i tempi di una sanatoria sono minimo tre mesi e l’agricoltura non aspetta. Allora quale soluzione breve per contrastare il fenomeno e salvaguardare la salute?

L’Italia da fine gennaio lotta contro il coronavirus e di fronte alla morte di migliaia di persone e dei tantissimi contagi ancora accertati di certo non può restare in silenzio senza agire permettendo la circolazione di uomini e donne senza identità, invisibili che vivono in baraccopoli illegali perché questi rappresentano un potenziale focolaio di epidemia. Sanatoria sì o no, non è il momento dei quiz ma è tempo di agire con un provvedimento che tuteli la salute delle persone e il settore produttivo agricolo primario, eccellenza del nostro Paese.

Maria Pangaro
 




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