PRIMO PIANO
30/04/2019
1 maggio, festa “simbolo” per la nostra storia
La Festa del Lavoro, o anche chiamata dei lavoratori , ha una lunga tradizione: il «Primo Maggio» nasce infatti a Parigi il 20 luglio del 1889.

«L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro», recita l’articolo 1 della nostra Costituzione.

La Festa del Lavoro, o anche chiamata dei lavoratori , ha una lunga tradizione: il «Primo Maggio» nasce infatti a Parigi il 20 luglio del 1889.

La festa ricorda le battaglie operaie, in particolare quelle volte alla conquista di un diritto ben preciso: l'orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore (in Italia con il RDL n. 692/1923).

Tali battaglie portarono alla promulgazione di una legge che fu approvata nel 1867 nell'Illinois (Stati Uniti). Successivamente, la Prima Internazionale richiese poi che legislazioni simili fossero introdotte anche in Europa.

Ed invero, l’intento dell’organizzazione, nata dalle ceneri della prima Internazionale era quello di coordinare l’attività di tutti i partiti nazionali collegati con il movimento operaio.

Una festa così importante merita, tuttavia, un breve excursus storico al fine di poterne cogliere appieno la portata significativa.

Ebbene, la sua origine risale a una manifestazione organizzata a New York il 5 settembre 1882 dai 'Knights of Labor' (Ordine dei Cavalieri del Lavoro), un'associazione fondata nel 1869.

 Due anni dopo, nel 1884, in un'analoga manifestazione i 'Knights of Labor' approvarono una risoluzione affinché l'evento avesse una cadenza annuale. Altre organizzazioni sindacali affiliate all'Internazionale dei lavoratori e vicine ai movimenti socialisti ed anarchici, suggerirono come data della festività il primo maggio.

Tuttavia, la scelta definitiva su questa data avvenne quando vi furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago e conosciuti come rivolta di Haymarket. Il 3 maggio i lavoratori in sciopero di Chicago si ritrovarono all'ingresso della fabbrica di macchine agricole McCormick, e la polizia, chiamata a reprimere l'assembramento, sparò sui manifestanti uccidendone due e ferendone diversi altri.

Per protestare contro la brutalità delle forze dell'ordine gli anarchici locali organizzarono una manifestazione da tenersi nell'Haymarket Square, la piazza che normalmente ospitava il mercato delle macchine agricole. Questi fatti ebbero il loro culmine il 4 maggio quando da una traversa fu lanciata una bomba che provocò la morte di sei poliziotti e ferendone una cinquantina. A quel punto la polizia sparò sui manifestanti. Nessuno ha mai saputo né il numero delle vittime né chi sia stato a lanciare la bomba. Fu il primo attentato alla dinamite nella storia degli Stati Uniti.

In Europa, come poc’anzi scritto, la festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo.

Inizia così la tradizione del 1 maggio, un appuntamento al quale il movimento dei lavoratori si prepara con sempre minore improvvisazione e maggiore consapevolezza.

L'obiettivo originario delle otto ore viene messo da parte e lascia il posto ad altre rivendicazioni politiche e sociali considerate più impellenti. La protesta per le condizioni di miseria delle masse lavoratrici anima le manifestazioni di fine Ottocento.

Il 1 maggio 1898 coincide con la fase più acuta dei "moti per il pane", che investono tutta Italia e hanno il loro tragico epilogo a Milano.

Nei primi anni del Novecento il 1 maggio si caratterizza anche per la rivendicazione del suffragio universale e poi per la protesta contro l'impresa libica e contro la partecipazione dell'Italia alla guerra mondiale.

Si discute intanto sul significato di questa ricorrenza: giorno di festa, di svago e di divertimento oppure di mobilitazione e di lotta ?

Un binomio, questo di festa e lotta, che accompagna la celebrazione del 1 maggio nella sua evoluzione più che secolare, dividendo i fautori dell'una e dell'altra caratterizzazione.

Qualcuno ha inteso conciliare gli opposti, definendola una "festa ribelle", ma nei fatti il 1 maggio è l'una e l'altra cosa insieme, a seconda delle circostanze più lotta o più festa.

Il 1 maggio 1919 i metallurgici e altre categorie di lavoratori possono festeggiare il conseguimento dell'obiettivo originario della ricorrenza: le otto ore.

Durante il ventennio fascista, a partire dal 1924, la celebrazione fu anticipata al 21 aprile, in coincidenza con il 'Natale di Roma', divenendo per la prima volta giorno festivo con la denominazione “Natale di Roma/Festa del lavoro”.

Ma venne poi riportata al primo maggio dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945, mantenendo lo status di giorno festivo.

Nel 1947 la ricorrenza venne funestata a Portella della Ginestra, Palermo, quando si suppose che la banda di Salvatore Giuliano sparò su un corteo di circa duemila lavoratori in festa, uccidendone undici e ferendone una cinquantina.

Tuttavia, altre fonti sostengono che tale sparatoria fu organizzata dai "servizi segreti", al fine di poter accusare e screditare agli occhi dei cittadini Salvatore Giuliano con la sua banda.

Nel 1948 le piazze diventano lo scenario della profonda spaccatura che, di lì a poco, porterà alla scissione sindacale.

Ciò nonostante, il 1º maggio 1955, papa Pio XII istituì la festa di San Giuseppe lavoratore, perché tale data potesse essere condivisa a pieno titolo anche dai lavoratori cattolici.

A causa delle predetta spaccatura sindacale, bisognerà attendere il 1970 per vedere di nuovo i lavoratori di ogni tendenza politica celebrare uniti la loro festa.

Le trasformazioni sociali, il mutamento delle abitudini ed anche il fatto che al movimento dei lavoratori si offrono altre occasioni per far sentire la propria presenza, hanno portato al progressivo abbandono delle tradizionali forme di celebrazione del 1 maggio.

A Carrara si tiene il tradizionale Primo Maggio Anarchico, con manifestazione per le vie cittadine. I Vigili del Fuoco carraresi danno il loro contributo con le autoscale per porre corone di fiori o di alloro alle lapidi degli anarchici caduti per la libertà. Alla manifestazione partecipano anarchici, comunisti e libertari di tutta Italia.

In conclusione, il primo maggio è una “festa” simbolo. Ci ricorda come i lavoratori abbiano conquistato uno dei diritti fondamentali dell’uomo: il lavoro dignitoso.

Una data, quindi, ricca di storia, di significato e di sacrificio.

A partire da quella fatidica data del 1 maggio di fine 800’,gli operai hanno lottato per conquistare maggiori diritti. Ebbene, ci si auspica che questo giorno possa essere di ulteriore riflessione per il nostro Paese, che sta attraversando una fase buia per ciò che riguarda il lavoro e l’occupazione in genere. Il pensiero va principalmente ai giovani, nostro futuro, che possano conquistarsi sempre più diritti e spazio nel difficile “mondo del lavoro”.

Michele Cutolo

 

 

 

 

 

 

 

 




Via Luigi Luzzatti 13/a - 00185 ROMA - Tel +39-06-7005110 - Fax +39-06-77260847 - [email protected]
2012 developed by digitalset digitalSet