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19/02/2019
Le veritĂ  nascoste
Può un governo delegare le proprie decisioni a dei tecnici?

Uscito nel 2000, le verità nascoste è un film del regista Robert Zemeckis, racconta di Claire (Michelle Pfeiffer) entra in una nuova fase della propria vita dopo che la sua unica figlia è partita per il collegio, insieme con il marito Norman (Harrison Ford) si è trasferita nel Vermont, e qui la donna conosce Mary, la vicina di casa che pare essere terrorizzata dal marito. Quando questa svanisce nel nulla, Claire incomincia a pensare che l'uomo l'abbia uccisa. Mentre strani eventi cominciano a verificarsi in casa, la donna si convince che il fantasma di Mary stia cercando di comunicare con lei. Le cose assumono una piega ancor più inspiegabile e inquietante, quando Claire scopre che la vicina è viva e vegeta e nient'affatto impaurita dal marito.

Continuando a essere tormentata da sinistre visioni di una ragazza bionda, Claire comincia a indagare sul passato di Norman scoprendo suo malgrado che il tutto ha a che fare proprio con lui, e con la scomparsa di una studentessa con cui il marito ha avuto una relazione extraconiugale; Claire aveva addirittura sorpreso i due in flagrante in casa, ma il trauma causato da un incidente automobilistico aveva cancellato il ricordo, che riacquista grazie agli interventi soprannaturali. Sarà così costretta a confrontarsi col marito, che Claire capisce non essere la persona che credeva.

Rimanda ai ricordi di un filone di lontana memoria in particolare alla somiglianza di alcune scene con la finestra sul cortile dove permane un doppio movimento all'interno e all'esterno rivisto attraverso una osservazione dei vicini la casa. Qui la casa è il laboratorio dove si svolge principalmente tutta la vicenda, il luogo che custodisce un po' l'identità di tutto il nucleo familiare.

Attraverso l'elemento originato dal ritorno del rimosso diventa il tema del film: la protagonista sfoglia album fotografici di famiglia ritrovando i ritagli di un passato anche doloroso. In realtà il film è percorso da successivi avvenimenti che suggeriscono una quantità impressionante di ostacoli e falsi indizi, sconfitte, rinunce e problemi che non si sono voluti ho potuto risolvere.

Zemeckis per questo suo roller coaster di panico / eccitazione (è un thriller), all'abilità di scegliere una falsa pista hitchcockiana da far seguire magari ai cinefili e imboccare al contrario la via del soprannaturale in mezzo a qualche immancabile stupidaggine il film riconcilia con un cinema spettacolare del tutto gratuito che Hollywood sembrava non sapere più costruire.

Dal film alla Tav, un passaggio verso una bocciatura senza appello. Questo è il verdetto dell’analisi costi benefici sull'alta velocità voluto dal governo pentaleghista: la spesa supera i potenziali vantaggi di ben 7 miliardi di euro.

Tutto quanto si evince dalle pagine della relazione firmata dalla commissione di esperti con un solo membro dissociato dalla votazione.

La sintesi della relazione smonta la precedente analisi di sette anni fa in relazione all'opera, rivedendo al ribasso le stime di traffico e calcolando un costo molto più elevato a fronte di benefici che però diventerebbero risibili se depurati dalla componente di investimento sui cantieri. Quindi nè i vantaggi ambientali nè la consistente riduzione di tempo nelle tratte potrebbero far promuovere l’esecuzione dell’opera.

Più pesante e contestato anche da continuare a sostenere la tav delle accise che si andrebbero a perdere con il trasporto delle merci su ferro, ma ora bisognerà capire come il governo giallo e verde nettamente diviso sono in giudizio sull'infrastruttura e come tradurrà quei dati numerici in azione.

Ora al di là del giudizio su simili valutazioni e quanto queste siano contraddittorie visto gli intendimenti del governo su alcuni argomenti odierni in cui la componente più preoccupante di questa lettura della TAV non è solo tecnico-contabile, ma politica.

Può un governo delegare le proprie decisioni a dei tecnici?

Un buco nella montagna si può fare e si può chiudere: basta pagare il conto, ma quel che non si può recuperare e la credibilità. Specialmente ora dopo il voto abruzzese impossibile trovare qualsiasi compromesso se M5 stelle ci provassero consegnerebbero quel Salvini che gli ha fatto perdere voti e se lo facesse la Lega rischierebbe di dovere dire addio al consenso del suo mondo di imprenditori, lavoratori sempre più uniti contro il populismo sta diventando un tunnel senza uscita.

Quasi un impatto al film di Zemeckis: le verità nascoste.

Da che mondo è mondo un organismo politico democratico vive se avrà alle sue spalle un parlamento vivo e vitale. Occorrerà sempre uno sforzo culturale di comprendere che le grandi disuguaglianze sociali che stanno devastando le società occidentali sono il frutto di una egemonia della finanza che con la sua deregolamentazione e le politiche fiscali e normative che la presiedono toglie valore alla produzione, al lavoro ed al commercio affannando in tal modo l’economia reale e alimentando così ricchezze elitarie e povertà di massa. Una nuova disciplina dei mercati finanziari è più che mai necessaria piuttosto che litigare su banali strumenti (vedi reddito di cittadinanza) per contenere gli effetti perversi della crescente finanziarizzazione dell’economia internazionale.

Gilberto Minghetti

 

 




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