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18/10/2018
Offerta congrua
Un’offerta di lavoro deve essere ritenuta congrua sulla base di alcuni criteri definiti dal decreto 150 di attuazione della riforma del mercato del lavoro

Dopo l’approvazione del #jobsact sono considerati disoccupati i soggetti privi di impiego che dichiarano, in forma telematica all’Anpal la propria immediata disponibilita' allo svolgimento di attivita' lavorativa e alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro concordate con un centro per l'impiego.

In particolare si specifica, sulla base del principio di condizionalità, che il beneficiario di prestazioni di sostegno al reddito e' tenuto ad attenersi ai comportamenti previsti nel patto di servizio personalizzato, sottoscritto con un cpi allo scopo di confermare lo stato di disoccupazione dichiarato in sede di richiesta dell’ammortizzatore sociale.

Nello specifico in caso di prima mancata presentazione, in assenza di giustificato motivo, alle convocazioni si prevede la decurtazione di un quarto di una mensilita' dell’indennità, la decurtazione di una mensilita', alla seconda mancata presentazione e la decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione, in caso di un ulteriore mancata presentazione.

Inoltre, in caso di mancata accettazione, in assenza di giustificato motivo, di un'offerta di lavoro congrua la normativa vigente già prevede la decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione.

Un’offerta di lavoro, appunto, che deve essere ritenuta congrua sulla base di alcuni criteri definiti dal decreto 150 di attuazione della riforma del mercato del lavoro: la coerenza di questa  con le esperienze e le competenze maturate, la distanza dal domicilio e tempi di trasferimento mediante mezzi di trasporto pubblico, la durata della disoccupazione e la retribuzione del nuovo lavoro che dovrà essere, in ogni caso, superiore di almeno il 20 per cento rispetto alla indennita' percepita nel mese precedente.

Nel dettaglio, per esempio, per i soggetti in stato di disoccupazione per un periodo fino a sei mesi, l’offerta di lavoro è ritenuta congrua se corrisponde a quanto concordato nel patto di servizio personalizzato sottoscritto con il cpi, con specifico riferimento all’area di attività o alle aree di attività, nell’ambito del quale il lavoratore ha sperimentato, nel passato, le proprie esperienze professionali acquisendone, quindi, le relative competenze.

L’offerta di lavoro è, inoltre, congrua quando si riferisca ad un rapporto di lavoro a tempo indeterminato oppure determinato o di somministrazione di durata non inferiore a tre mesi a tempo pieno o con un orario di lavoro comunque non inferiore all’80% di quello dell’ultimo contratto di lavoro e preveda una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi.

Per i soggetti in stato di disoccupazione da oltre dodici mesi, a titolo meramente esemplificativo, l’offerta di lavoro è congrua quando il luogo di lavoro non disti più di 80 chilometri dal domicilio del soggetto o comunque sia raggiungibile mediamente in 100 minuti con i mezzi di trasporto pubblici.

Questi criteri, probabilmente individuati anche sulla base del buon senso, sembrano, tuttavia, non particolarmente sfidanti per chi, senza lavoro, cerca un’occupazione ed è, in una situazione, presumibilmente, di disagio socio-economico piu’ complessivo che va oltre il mero fatto di essere disoccupato (si pensi ai problemi legati alla salute, all’abilitazione, alla gestione di eventuali figli minori, etc.). E’ realisticamente pensabile che i servizi, pubblici o privati, per il lavoro siano in grado di offrire un’offerta di lavoro qualitivamente così “alta” a persone coinvolte in percorsi di ricollocazione?

Ancora non sappiamo molto, nei dettagli, sul #redditodicittadinanza che verrà e che sembra, sotto l’aspetto normativo, ancora in fieri. L’auspicio è che anche sul principio di condizionalità, uno degli elementi qualificanti della proposta, si guardi a quanto realizzato nel recente passato valutando se queste scelte siano coerenti con l’impianto della nuova misura e se sono, con senso di realtà, sostenibili e credibili.

Giancamillo Palmerini




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