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02/08/2016
Speranza, presenza e aiuto concreto
Il MCL a Senigallia per lo storico appuntamento formativo nazionale

E’ nostra responsabilità in quanto Movimento popolare formare persone che sappiano essere artigiani  e testimoni di speranza e di opere. Proprio per questo motivo e missione soprattutto, il MCL si ritroverà assieme ai propri dirigenti e giovani nel Seminario di Senigallia dall’8 al 10 settembre p.v.  come oramai è consueto da diversi anni.  Il tema di questa tre giorni formativa è  “Trasmettere la speranza, confortare con la presenza, sostenere con l’aiuto concreto”.  Il nostro mondo ha bisogno di sentinelle sulle frontiere della società che mostrino la via della misericordia verso la speranza, di messaggeri che portino speranza, di operatori al servizio della comunità. Questo è il MCL, un movimento che attraverso il lavoro, la formazione, lo studio, la ricerca  e il dibattito diventa ragione d’essere di una associazione di promozione sociale che si pone a favore di una società che ha bisogno di un risveglio. Si tratta di un impegno forte perché dobbiamo essere presenti nel nostro tempo e lasciarci interrogare dalle tragedie , dalle persone che hanno bisogno di qualcuno che ascolti, veda e coinvolga. Il concetto del lavoro come testimone di presenza concreta sarà oggetto di discussione nelle giornate di Senigallia a partire proprio dall’incontro giovani del giovedì che vedrà coinvolti centinaia di ragazzi da nord a sud del Paese. Insomma riscoprire attraverso questo momento formativo il senso e la presenza del lavoro nella società. La soggettività del lavoro oggi fatica a ritagliarsi uno spazio sociale visibile e riconosciuto. Per comprendere questa difficoltà il primo passo è ricostruire la storia recente delle forze sociali che hanno contribuito ad accrescere la soggettività politica dei lavoratori nel Novecento. Il lavoro è l’azione che porta a compimento la creazione, che dunque eccede la professione. Abbiamo il dovere di proporre l’idea biblica di coltivare e custodire e nello stesso tempo diventarne protagonisti con la testimonianza.

Su queste riflessioni ci ritroveremo tutti a Senigallia a settembre. E come ci ha chiesto Papa Francesco, durante l’udienza del 16 gennaio, è necessaria  una “risposta sollecita e vigorosa contro questo sistema economico mondiale che genera lavoro nero e schiavi No al “lavoro schiavo”, no allo sfruttamento, così pure “ai favoritismi e alle raccomandazioni”. Sì a un mondo del lavoro in cui al centro ci sia “la dignità umana”, sì a una economia che “serva l’uomo e non si serva dell’uomo”. In questi mesi successivi all’udienza nelle nostre realtà moltissime sono state le occasioni di confronto sul messaggio che ci ha donato Francesco ed è emersa una doppia esigenza che diventa nostro impegno: da una parte la ricerca di un diverso modello economico che sia capace di combinare sviluppo e democrazia, partecipazione e concorrenza, dall’altra parte il bisogno di rispondere alla crescente povertà che colpisce le fasce più deboli della popolazione italiana. Il MCL centrerà a Senigallia la sua riflessione sulla possibilità di ripensare l’economia a servizio delle società democratiche attraverso il recupero del valore lavoro. Formare le coscienze, essere avvocata della giustizia e della verità, educare alle virtù individuali e politiche, è la vocazione a cui la Chiesa tutta è chiamata compreso il nostro Movimento. E da laici cattolici coscienti delle loro responsabilità nella vita pubblica che vogliamo rispondervi; ci eserciteremo a essere presenti sia nella formazione dei consensi necessari e nell’opposizione contro le ingiustizie. Ci sentiamo interpellati dall’invito di Papa Francesco nell’ultima Enciclica Laudato sì a reagire contro la «perdita di quel senso di responsabilità per i nostri simili su cui si fonda ogni società civile». Un sistema che dia a tutti la possibilità di vivere una vita dignitosa e onesta, mediante la distribuzione del benessere e delle capacità decisionali, attenuando le disuguaglianze e assicurando buone condizioni di vita diffuse. Non ci resta che ritrovarci a settembre nella cittadina marchigiana.

Maria Pangaro




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