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25/07/2025
L’economia di Trump
Essendo analfabeta sia a livello di cultura che di analisi economica e con in testa l'economia a somma zero, tipica degli immobiliaristi, Donald Trump

Essendo analfabeta sia a livello di cultura che di analisi economica e con in testa l'economia a somma zero, tipica degli immobiliaristi, Donald Trump è convinto che l'introduzione dei dazi possa riportare indietro la produzione manifatturiera negli USA. Nella cintura del ferro divenuta nel frattempo della ruggine. Poi con i suoi consulenti che se ne escono con teorie bislacche che rafforzano in alcuni casi le credenze del Presidente. Del tipo. Gli USA hanno in mano il gioco e gli altri paesi devono adeguarsi. Gli Usa sono monopsonisti mondiali: ovvero quelli che comprano da tutti i paesi e quindi possono negoziare condizioni di acquisto migliori. A volte perfino col baratto. Tu ti prendi il GPL ed io continuo a comprare le forme di parmigiano. Ad esempio. Peccato però che la bilancia commerciale (vedi l'identità di
contabilità nazionale che segue) sia collegata al deficit fiscale: (S -I) + (G - T) + (Imp - Exp) = 0 e quindi per costruire un impianto industriale negli USA sono necessari investimenti (I), che non compaiono dal nulla, come la manna, e che possono essere finanziati o da risparmio privato (S) (basso negli USA), o dall'avanzo fiscale (T > G) (negativo
negli USA, avendo un deficit enorme). O da capitali esteri (ma
l'afflusso di capitali esteri è esattamente uguale al deficit
commerciale) (Imp - Exp). L'unica leva che Trump ha per ridurre il deficit commerciale è tagliare il deficit fiscale. Prendendo lezioni ad esempio da J. Milei che ci è riuscito con successo in Argentina. Detto diversamente Donald Trump potrà vincere molte battaglie commerciali, con la sola minaccia di introduzione di dazi. Quello però che non non
può fare è sovvertire a suo favore le identità della contabilità
nazionale come accennato all’inizio. Questo perché gli accordi commerciali, qualunque cosa sortiscano, non possono ridurre simultaneamente il deficit delle partite correnti degli Stati Uniti (Imp - Exp) e aumentare i flussi netti di capitali verso gli Stati Uniti. Gli accordi pertanto aumenteranno, non ridurranno, il deficit commerciale degli Stati Uniti. Perché? C’è un’identità contabile, ricavabile dalla precedente che afferma: Deficit delle partite correnti degli Stati Uniti = Investimenti esteri netti negli Stati Uniti. Si noti che non è una teoria economica, ma è pura contabilità, vera per definizione.
Quindi, se l'accordo porta seco maggiori investimenti negli Stati Uniti, deve necessariamente come contrappasso portare ad un deficit del conto corrente della Bilancia dei Pagamenti maggiore. Trump e compagnia cantando, essendo analfabeti economici, a partire dal suo segretario al
Tesoro Scott Bessent, non capiscono o non credono nella contabilità della bilancia dei pagamenti, e vogliono nel contempo sia un deficit commerciale più basso che maggiori investimenti esteri negli USA. Jan Tinbergen e Federico Caffè, con le loro lezioni di politica economica, ci hanno insegnato che per avere una politica economica efficace il
numero degli strumenti deve essere almeno uguale a quello degli obiettivi. Nel caso del Presidente americano gli obiettivi sono quattro: 1) Pil di piena occupazione;
2) Re industrializzazione della cintura
 della ruggine;

3) Riequilibrio del deficit di bilancio (G = T) e 4) riequilibrio del deficit commerciale (Imp = Exp). Mentre ha un solo strumento nella sua faretra: i) i dazi. Stando così le cose l’ottenimento del Pil di piena occupazione e del riequilibrio del deficit di bilancio precludono il riequilibrio del deficit commerciale.
La re-industrializzazione entra in conflitto col riequilibrio del
deficit commerciale. Il Pil di piena occupazione e la re-industrializzazione non vanno d’accordo col riequilibrio dei conti esteri. Ed in cauda venenum la piena occupazione ed il ritorno ai fasti manifatturieri americani mal si conciliano col riequilibrio dei due deficit gemelli. I proclami in campagna elettorale ci stanno tutti ma per il prosieguo necessitano di concretezza. Altrimenti le chiacchiere se le porta il vento.




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