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15/01/2019
Violenza Choc nel cuore di Napoli, ancora violenza sulle donne
Questa terribile vicenda non deve solo far riflettere, ma deve portare a soluzioni concrete.

Purtroppo il 2019 si apre con l’ennesimo episodio di violenza sulle donne.

E’ successo a Napoli, zona Via Chiaia, il 2 gennaio 2019, un uomo di origini Sri Lankesi , dopo essere stato lasciato, ha dapprima picchiato e preso a pugni la compagna ed infine ha deciso di stringerle il collare del loro cane al collo.

Ebbene, è necessario procedere con ordine e ricostruire la vicenda per capire fino in fondo quanto si è ancora lontani dalla risoluzione di un problema così, ahimè, ancora attuale e radicato.

La protagonista di questa terribile vicenda è una giovane Srilankese, due occhi grandi e scuri, un corpo minuto e la voglia di tornare a vivere, ridotta in un letto d’ospedale,.

La 38enne Srilankese è, infatti, ricoverata al Trauma Center dell’ospedale Cardarelli con una prognosi di 21 giorni dopo le brutali percosse del compagno.

Quello che è accaduto, certamente, la donna non poteva immaginarlo, difatti, la stessa ha dichiarato che in 5 anni di convivenza con quell’uomo, anch’egli srilankese e buddista, le aggressioni subite si erano manifestate con insulti, scenate di gelosia, discussioni, ma mai con la violenza.

Invero, la vittima ha raccontato agli inquirenti che il compagno si innervosiva anche se salutava un amico o un’amica e controllava sempre i suoi spostamenti, nonostante la vita ritirata e ordinaria della donna.

Tuttavia, la donna, così come la maggior parte delle donne vittime di violenze, non ha mai avuto il coraggio di lasciarlo per la paura di serie e gravi conseguenze, sino a quando, stanca dei continui  atti di oppressione e gelosia, non ha deciso di farla finita, preparando le valigie e andando via di  casa portandosi con sé il suo amato cane.

Ciò posto, da qui è possibile ripercorrere brevemente la triste vicenda.

Infatti, secondo le prime ricostruzioni, l’ uomo, descritto come violento e accecato dalla gelosia,  non ha ben tollerato la decisione della compagna di porre fine alla loro relazione.

Per tale ragione, l'uomo ha lasciato che la donna uscisse di casa portando con sé il cane e successivamente  l'ha rincorsa per strada ed ha iniziato a riempirla di schiaffi e di forti pugni.

Mentre la vittima non riusciva a capire cosa stesse succedendo, l'uomo ha preso il guinzaglio del loro animale e glielo ha stretto attorno al collo.

A seguito delle percosse e del tentato strangolamento, la vittima sarebbe svenuta a causa dell'ostruzione delle vie respiratorie, dovute, appunto, alla forza con cui l'uomo stringeva il collare. Fortunatamente, l'aggressione è avvenuta per strada davanti agli occhi attoniti dei passanti, e subito sono accorsi a salvarla e l’uomo, vedendosi accerchiato dalla folla, ha subito cercato di giustificare  il suo brutale comportamento dichiarando che stava cercando di farla rinvenire perché svenuta a seguito  di  un  malore,  ma  la  folla  aveva  capito  quello  che  era  successo  e  così  ha  iniziato ad

 

accerchiare quell’uomo violento e ripagarlo con la sua stessa moneta per quello che aveva fatto alla ragazza ancora incosciente sul selciato. A seguito di ciò, la donna è stata sollevata da terra e distesa su alcuni tavolini è stata accudita da passanti mentre la situazione per il cingalese era diventata incandescente così, per fortuna, qualcuno ha avvisato due agenti della polizia municipale del comando «Affari generali» impegnati a pattugliare il varco della zona pedonale di Chiaia.

La Polizia è arrivata di corsa e prima di tutto ha evitato che qualcuno aggredisse l’uomo, che aveva già ricevuto qualche percossa. Salvato dal linciaggio e scortato fin dentro un locale l’immigrato ha continuato a mostrarsi meravigliato e affermava ripetutamente che non era sua intenzione farle del male e che l’aveva presa a schiaffi per farla riprendere dallo choc, inoltre, ha aggiunto che lui le aveva già salvato la vita cinque anni fa accogliendola a casa nonostante aspettasse un bambino da  un altro uomo.

Chiaramente, tutte le affermazioni dell’uomo non sono altro che frutto di bugie e di una mente accecata dalla gelosia e disturbata, un modo assurdo per giustificare la sua violenta reazione alla decisione della sua fidanzata di lasciarlo. Nel frattempo è arrivata l’ambulanza e la donna è stata soccorsa immediatamente dal personale del 118.

Al momento è ricoverata all'ospedale Cardarelli con una prognosi di 21 giorni, dove le sono state riscontrate numerose ecchimosi facciali e addominali. È rimasta sotto osservazione fino a ieri mattina ma si trova ancora in stato di forte choc.

Mentre, per ciò che riguarda il singalese, è stato prima portato al comando della polizia Municipale e poi in carcere. Ieri mattina è stato giudicato per direttissima e condannato a un anno e quattro mesi per violenza e minacce e successivamente condannato per direttissima dal Pm di turno ad un anno e quattro mesi. Inoltre, è stata emessa la sentenza in cui si stabilisce il divieto di avvicinamento alla  ex compagna.

Il guinzaglio con il quale ha trascinato la sua compagna, tuttavia, non è stato ancora trovato, così come il cagnolino che adesso vaga alla ricerca della sua padrona, con la speranza che abbia superato senza alcuna conseguenza la notte di San Silvestro.

Questa terribile vicenda non deve solo far riflettere, ma deve portare a soluzioni concrete.

La donna vista ancora come oggetto, come proprietà, lo stesso gesto di metterle un collare al collo quasi come a dimostrare il dominio dell’uomo sulla donna, trattata come animale, è inconcepibile!!! Inconcepibile nel 2019, in un mondo dove ormai vi è la parità dei sessi, dove le donne meritano rispetto! Sembra assurdo che i dati dicono che la modernità è arrivata quasi in tutto: nella tecnologia, nei trasporti, nelle comunicazioni, nell'alimentazione, ma rapporti più civili tra i sessi sembrano essere ancora una conquista lontana!

 

E allora, sebbene questo fenomeno sia ormai conosciuto, in quanto i tempi moderni hanno almeno il vanto di aver ottenuto la grande conquista del “far conoscere e far parlare” di questa violenza,in quanto, oggi, la Donna ha meno vergogna e piu’coraggio e denuncia. Tuttavia, c’è ancora da chiedersi: cosa fare?

Due parole: prevenzione, coraggio.

Prevenzione nel senso che quando si riscontra che con l’uomo conosciuto in qualunque contesto qualcosa sta iniziando a non girare per il verso giusto, bisogna immediatamente agire. Capire che determinati comportamenti non rispettano né la persona né la donna è il primo passo per evitare brutte conseguenze: bisogna mettere dei paletti ogni volta che è possibile, perché la violenza contro le donne è un fenomeno che inizia nel quotidiano, e va fermato proprio a questo livello.

Ebbene, bisogna denunciare, affidarsi a strutture adeguate e non provare mai vergogna, perché ogni donna deve amarsi e rispettarsi ed il primo passo è con l’agire.

 

Michele Cutolo

 




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