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14/03/2023
La fragilità del sistema bancario dopo il crac della Silicon Valley Bank
La più grossa preoccupazione ora è l’effetto contagio, cioe’ quanto questo dramma americano si propaghera’ nel resto del mondo.

Venerdì scorso, lunghe file di americani erano in attesa davanti alle filiali della Silicon Valley Bank (SVB) per prelevare tutto il loro denaro, anche se fortunatamente i depositi sono garantiti dallo stato in caso di insolvenza della banca. Infatti esiste la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC): un’agenzia indipendente creata dallo Glass-Steagall Act del 1933 per evitare, o cercare di evitare, che milioni di risparmiatori vengano lasciati senza accesso al loro denaro depositato sui conti correnti, così’ come successe nella crisi del 1929. Quindi, questo e’ quanto e’ successo in questo primo trimestre del 2023: Una banca commerciale statunitense, la Silicon Valley Bank (SVB), e’ stata commissariata dalla FDIC. Il 10 marzo, le azioni della SVB crollavano di quasi il 63%. La FDIC decideva l’11 marzo di rimuovere dalle quotazioni la SVB ed agire velocemente per salvaguardare i risparmiatori ed il sistema bancario statunitense. Ma non e’ tutto. La Silvergate Bank, una banca che forniva servizi alla propria clientela di investitori di cripto asset, roba tipo i Bitcoin per intenderci, va in liquidazione volontaria e chiude i battenti. Crollo delle azioni del 54% il 10 marzo scorso. Questo due eventi richiamerebbero alla memoria quanto successo alla Lehman Brothers nel luglio del 2008 se non fosse per un incredibile dettaglio: questa volta la causa non e’ stata la enorme esposizione ai portafogli mutui subprime più tutto il comparto di CDO a loro legati. No, stavolta sembra essere stata una crisi di liquidita’. I numeri coinvolti sono ovviamente enormi. Al 31/12/2022, la Silvergate e la SVB insieme avevano depositi per circa $180 miliardi di dollari. La situazione e’ una di quelle che tipicamente si evolve molto rapidamente, con veloci risvolti e cambiamenti di rotta. Anche se forse e’ pericolosamente prematuro parlarne in Italia, visto che neanche negli USA hanno chiara tutta la dinamica, vale la pena di mettere in risalto alcuni elementi.

Ad oggi, dopo circa soli due giorni dall’intervento della FDIC, questo e’ quanto riporta la stampa americana: 1. Entrambe, la SVB e la Silvergate, avevano investito il proprio capitale (CET1), quello che si tiene per le emergenze, in un asset molto liquido e garantito: i bond del governo statunitense. Questa e’ una prassi normalissima in tutte le banche del mondo, ed aiuta ad affrontare eventuali crisi di liquidita’ vendendo i bond necessari sul mercato secondario in caso servano dei soldini. 2. La SVB aveva investito in questi bond quando i tassi di rendimento erano ai minimi storici, pagando un prezzo più alto di quello attuale, visto che sono agganciati al tasso base deciso dalla banca centrale. 3. Infatti, la ripresa dell’inflazione ha costretto le banche centrali ad aumentare velocemente e significativamente il tasso base, e questo ha spinto in alto tutta la struttura dei tassi di interesse. 4. La conseguenza dell’aumento dei tassi è stata la rapida diminuzione dei prezzi dei bond esistenti, visto che per rivenderli sul mercato secondario occorreva diminuire il prezzo rispetto a quello di acquisto per garantire un rendimento in linea con i tassi più alti. Questo ha di fatto diminuito materialmente il valore del capitale. 5. Negli ultimi mesi del 2022, iniziò ad essere evidente che il capitale non era più sufficiente a garantire la stabilità e funzionalità delle due banche. 6. Gli investitori iniziano ad avere delle crisi di fiducia ed a ritirarsi dal business evitando di partecipare all'inevitabile aumento di capitale. 7. Le banche per sostenere la liquidità iniziano a vendere i loro asset più spendibili, ma questo risulta evidente al mercato. 8. Di qui, il panico si allarga con il passa parola anche alla clientela retail, e la inevitabile bank-run, cioè la corsa della gente a ritirare i risparmi prima che la banca chiuda i cancelli e rifiuti di ridare i risparmi ai suoi clienti depositanti. Per dare un esempio, i depositi della Silvergate passarono da $12 miliardi nel settembre 2022 a $4 miliardi nel dicembre dello stesso anno. Per ripagare questi £8 miliardi di depositi in così’ breve tempo, la Silverlink liquidò circa $5 miliardi di asset, che avevano valore inferiore rispetto al prezzo di acquisto, generando una perdita di oltre $700 milioni.

La SVB e’ la banca più grande a fare default (fallimento) dall’ultima crisi del 2008. La cosa preoccupante e’ che la SVB e’ anche la seconda banca più grande a fallire nella storia degli Stati Uniti. Sempre la SVB e’ la banca che ha finanziato quasi la metà delle aziende USA di tipo startup specializzate in prodotti tecnologici e scientifici. Inutile aggiungere che le agenzie di rating indipendente hanno minacciato di abbassare il rating di credito della SVB l’11 marzo scorso, a poche ore dall’intervento risolutivo della FCID. La più grossa preoccupazione ora è l’effetto contagio, cioe’ quanto questo dramma americano si propaghera’ nel resto del mondo trascinando le economie in un’altra crisi biblica. Si potrebbe dire che “fortunatamente” lo tsunami è avvenuto alle soglie del week end, quando i mercati erano chiusi. Questo potrebbe dar tempo agli operatori di pensare e non reagire d'istinto, ed evitare una cascata di posizioni liquidate in pochi secondi. Ci son stati pesanti crolli nelle quotazioni delle banche americane, per esempio Western Alliance bank -26%, JP Morgan -10%, First Republic bank -34%, Pacwest -15%, e Signature bank -37%, per la maggior parte banche regionali che iniziano a scricchiolare pesantemente e che potrebbero contribuire ad affossare il sistema o per lo meno a renderlo difficilmente riparabile. A proposito di tsunami. L’ondata di iniziative di deregulation in UK, ma non solo in UK, subira’ uno stop a causa di questa ulteriore prova di fragilita’ del sistema bancario? Finira’ come il ritorno del nucleare nel mondo, affossato dall’incidente di Fukushima, e tanti saluti a ulteriori tentativi di deregulation? Restiamo sintonizzati.

Massimo Liquori




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