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10/03/2023
Le nuove sfide dell'Europa
E' doveroso difendere le frontiere e non accettare la violazione dei diritti umani.

Nei giorni scorsi si è tenuto a Roma il Congresso Europeo dell’Unione Europea dei lavoratori del Ppe che ha eletto il nuovo presidente nella persona dell’onorevole Dennis Radtke, deputato europeo del PPE, e ha confermato Antonio Di Matteo tra i suoi vicepresidenti. Il dibattito - arricchito tra l’altro da due magistrali lezioni di Mons.Vincenzo Paglia e del professor Rocco Buttiglione - ha legato al futuro dell’Europa e al futuro dei partiti democristiani europei, le sue varie articolazioni. Le sfide tecnologiche, ambientali e demografiche hanno fatto da cornice ad un contesto che ha discusso molto della guerra in Ucraina, della difficile prospettiva per una pace giusta nonché della grande transizione in cui si trova oggi l’intera Unione Europea. Il Presidente uscente Elmar Brok ha ricordato come l’UE abbia il dovere di difendere le frontiere e come non sia accettabile violare i diritti umani: come sta accadendo in Ucraina, contro la quale Putin, col sostegno della Chiesa ortodossa russa, cerca di affermare una legittimazione etica alla guerra. L’inclusività e il dialogo sono invece i punti centrali dell’intervento di Mons.Vincenzo Paglia che ha chiesto “lo sforzo massimo” per riannodare il filo del dialogo. Solo così si può evitare di ricommettere gli errori fatti nei Balcani ed è possibile lavorare per ottenere una pace giusta. L’egocentrismo sembra essere oggi l’unica nuova religione che caratterizza la stagione odierna.

Nuovi muri e nuovi conflitti sostituiscono la ricerca del “noi” e l’uomo di oggi sembra aver perso il grande senso di “una visione”, quella che ebbe San Giovanni Paolo II e che potrebbe ancora aiutarci a vincere oggi tutte le nuove dittature, a cominciare da quella tecnologica che se non governata rischia di allontanarci dalla centralità della persona umana. Il professore Buttiglione ha invece sottolineato la preoccupazione per il futuro dei partiti democristiani dell’Europa, oggi sempre più scristianizzata e laicista. L’Europa sembra essere incapace di rispondere alle enormi sfide che incontra l’uomo: nucleare, ecologia e nuove tecnologie vedono i partiti democristiani in ritardo e non più capaci di collegare il destino dell’Europa al futuro. Anche per Buttiglione oggi manca il senso di una visione per il futuro ed auspica un’Europa sempre “più popolo e meno sistema di istituzioni”. Antonio di Matteo poi ha ricordato come dai Trattati di Roma ad oggi il percorso dell’UE sia sempre stato ancorato alla centralità della persona umana e come oggi uno dei rischi più forti sia legato al principio di unanimità. C’è bisogno di rivedere i trattati e forse è il tempo di modificare quello di Lisbona, per andare verso una costituzione europea senza ripetere gli errori del passato.

Piergiorgio Sciacqua




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