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07/07/2021
Verso il Giubileo del MCL
dobbiamo rafforzare il nostro impegno anche per contrastare il pensiero unico e vincere la dittatura che ne consegue

Mi sembra che lo scenario intorno a noi, oggi, sia caratterizzato da due aspetti: il primo dalla vaccinazione in corso contro il Covid, che registra un forte incremento e favorisce piccoli segnali di ripresa economica, ed il secondo che invece è legato al perdurare della tragedia della migrazione che registra ogni giorno disastri e tragedie soprattutto nel Mediterraneo.

In questi tempi si parla molto di rifugiati e sempre meno di migranti, spesso la sostanza non cambia! Ma sempre poco si parla delle cause che promuovono il fenomeno, io credo che sia doveroso ricordare invece come le numerose guerre, la mancanza di democrazia, del lavoro ed il cambiamento climatico siano tra le cause primarie che richiedono un intervento vero, un aiuto e non solo la carità che, falsamente solitaria, mette in pace le coscienze.

L’indifferenza generale accompagna questi disperati illusi da un sistema che, nel migliore dei casi, li saprà sfruttare. Insomma con i migranti ci sono flotte di rifugiati ed ancora oggi si evita di dire che ci sono troppe persecuzioni di minoranze etniche e religiose. Si condannano gli oppositori (come fa Putin, Erdogan, la Cina) e solo papa Francesco riesce a dare voce a questi silenzi omologati in nome di un nuovo potere dominante e rispondente ad élite mondiali di centrali finanziarie.

Nel mondo ci sono 83 milioni di rifugiati, molti sono accolti soprattutto nei Paesi confinanti molto poveri, i ricchi invece finanziano i campi profughi dove 4 su 10 sono ospiti minorenni.

Noi siamo chiamati a costruire il futuro! Eccoci quindi al piano di sostenibilità futura. In merito al fondo di recupero voglio evidenziare la grande visione strategica dell’UE, la forza della solidarietà e l’attenzione verso le generazioni future.

Le sfide, dall’innovazione alla digitalizzazione ed alla transizione ecologica, chiamano l‘Italia ad una nuova stagione. I nodi strutturali legati all’ambiente, alla tecnologia ed al sociale debbono essere affrontati nel quadro del Recovery Fund dando priorità ai cittadini, al loro lavoro, alla coesione sociale. Ci sono d’ostacolo la crisi della giustizia e la burocrazia! Ma non possiamo lasciare la questione meridionale, giovanile e femminile alla deriva. Il bene comune la giustizia sociale debbono restare la cornice quadro!

Andando verso il Giubileo del MCL dobbiamo riscoprire il senso di appartenenza e l’identità dandone testimonianza concreta. Quale stagione incontra il nostro 50°? Allora lottarono per difendere e conservare i valori della Dottrina sociale della Chiesa, oggi invece dobbiamo rafforzare quell’impegno anche per contrastare il pensiero unico e vincere la dittatura che ne consegue.

Nel 1949 Orwell, con il libro 1984, aveva previsto questo scenario caratterizzato da spettacolarizzazione e dalla gestione del nostro pensiero e del nostro comportamento.

Il Covid lo può dimostrare: con la spettacolarizzazione e con la drammaticità si è inciso profondamente sull’individuo, su suoi rapporti con gli altri, con i vicini, con i colleghi. Si torna alla delazione, dimenticata con la fine della seconda guerra mondiale, e si fa tutto questo nel nome della “tua sicurezza”.

Il pensiero finisce pure con l’essere un pericolo, la globalizzazione viene esasperata e viene vissuta negli aspetti più estremi e la forza del pensiero unico relativizza le nostre opinioni: col progetto di legge Zan si vuole fare, nella sostanza, la stessa cosa.

Orwell diceva che le libertà personali venivano abolite ed oggi, in nome dei diritti civili, si vuole abolire il diritto di libera opinione e di libera espressione. Le proprie idee se non omologate debbono essere celate e represse, pena il carcere.

Internet, Google, Facebook, Amazon sono il braccio del potere.

Siamo immersi in un contesto comunicativo dove l’assenza di differenziazione nell’ambito delle idee porta ad una omologazione, ad un controllo che ci sono imposti da un capitalismo mondiale - non certo necessariamente di destra - che è privo di antagonisti politici e culturali. Questo proietta tutto e tutti in un mercato globale dove il nuovo ordine è deciso da una oligarchia. Nelle forme dell’ordine simbolico dominante il pensiero unico vince il politicamente corretto ed imperfettamente laicizzato, neutralizzato e neutralizzante. Ogni idea non allineata è ostacolo per il dominio delle “élite”. La verità diventa un’opinione personale ed in questo contesto anche il “servo” (ieri rappresentato politicamente dal comunismo) finisce col metabolizzare la visione del suo avversario tradizionale.

Finite le classiche ideologie oggi quella dominante liquida ogni visione disomogenea e potenzialmente antagonista in una omologazione che è lobotomizzazione di massa.

La nuova plebe privata della capacità di pensare anestetizza il dissenso e così, già come con la proposta Zan, vediamo come un tema non religioso ma politico, giuridico, etico - quindi laico - metta in discussione il diritto naturale e la concettualità antropologica della sessualità finendo nella gabbia della “nuova giustizia e della nuova libertà”.

E il fascino di questa stagione sembra contagiare proprio tutti, nessuno escluso!

Piergiorgio Sciacqua




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