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21/10/2025
La Legge di Bilancio
Il termine ordinario per la presentazione della nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (naDEF) fino allo scorso anno era il 27 settembre. Tuttavia, da quest’anno, questa scadenza è stato sostituita dal 02 ottobre
Il termine ordinario per la presentazione della nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (naDEF) fino allo scorso anno era il 27 settembre. Tuttavia, da quest’anno, questa scadenza è stato sostituita dal 02 ottobre per la presentazione del nuovo di pacca Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP), che sostituisce la naDEF. L’iter del passaggio alle ‘Camere’ per l’approvazione resta lo stesso. Viste le grandezze dei saldi di finanza pubblica contenuti nel ‘DPFP’ potremmo dire che siamo di fronte ad una manovra di politica economica debole e ad una finanza pubblica pesante. Questo perché il bilancio dello Stato è una sorta di container nel quale ci sono circa 1200 miliardi (mld) di euro di spesa pubblica e 1100 mld circa di entrate fiscali. Lo spostare qualche decina di miliardi di euro con la legge di bilancio (si parla quest’anno di 18.5 mld) senza mutare radicalmente la composizione della tassazione e della spesa pubblica non produce alcun effetto sulla porta container che fuor di metafora è il sistema economico italiano. In altre parole l’andamento dell’economia viene condizionato dall’ammontare del bilancio pubblico e non da queste variazioni pressoché irrilevanti. Andrebbe modificata la composizione del bilancio in una logica di sviluppo alla luce del fatto che a contare è la qualità del mix della politica fiscale. Ma legge di bilancio per scelta dell’esecutivo Meloni è unicamente volta all’equilibrio dei conti pubblici. D’altra parte, le scelte sul dove investire sono state fatte in precedenza col Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’Italia cresce tra lo 0.7-1% e la spinta allo sviluppo non deve venire da una legge di bilancio pesante (anti-ciclica) ma dai comportamenti di famiglie ed imprese nell’accumulazione del capitale e del progresso tecnico. Il messaggio di fondo lanciato ai mercati è che non ci sarà alcuno stravolgimento rispetto alla linea seguita lo scorso anno visto lo spread sotto i cento punti base. Il primo e fondamentale punto è che la ‘Legge di Bilancio’ opera all’interno dei vincoli fiscali posti dal nuovo Patto di Stabilità Europeo. In altre parole è una manovra a saldo zero o poco ci manca. Dilazionata in tre anni: 900 milioni di euro l’anno prossimo, 6 miliardi nel 2027 e 7 miliardi nel 2028. L’impatto economico della manovra al netto del PNRR sarebbe negativo per -1,5 punti di Pil secondo le elaborazioni contenute nel Documento Programmatico di Bilancio (DPB) 2026. Tutte le principali variabili che contribuiscono alla variazione del Prodotto interno lordo (Pil) sono sostanzialmente uguali ai valori tendenziali. Il deficit di bilancio si riduce e si accresce l’avanzo primario (la differenza tra entrate fiscali e spesa pubblica al netto della spesa per interessi sul debito pubblico in essere. Con questa scelta si è voluto lanciare un messaggio preciso ai mercati nei quali vengono quotati i titoli del debito pubblico. Col senno di poi si potrebbe dire che sarebbe stato possibile avere qualche risorsa in più nella manovra di bilancio con più flessibilità sul patto di stabilità europeo ma questo con lo stock di debito pubblico elevato che l’Italia sperimenta, l’avrebbe esposta all’ottovolante dei mercati. Sembra oramai prassi consolidata l’utilizzo di un fisco per categorie mettendo da parte l’equità fiscale orizzontale e verticale (è in discussione un taglio dell’IRPEF con abbassamento dello scaglione sui redditi da lavoro dipendente e ‘flat tax’ sui redditi autonomi e quelli da lavoro dipendente inferiori a 35mila euro). Forse sono maturi i tempi per una riforma fiscale vera e propria se si vuole utilizzare la politica fiscale a fini redistributivi. Il taglio dell’IRPEF è finanziato quasi interamente dai tagli alla spesa della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri (il resto proviene dal solito aumento delle sigarette). Ora c’è da chiedersi guardando al futuro. Che cosa accadrà alla crescita ed all’equilibrio sociale quando finiranno le risorse del PNRR che ‘da solo’ traina lo sviluppo. La scadenza è ormai troppo vicina (il 2027 sarà solo drift (trascinamento)). Riguardo alla Difesa europea. Quali risorse saranno utilizzate? Si spera provengano dal prestito a lungo termine SAFE. In Italia dovrebbero arrivare 14.9 mld di euro. La clausola di ‘salvaguardia nazionale’ è stata chiesta realmente solo dalla Germania. Questa per i tedeschi è un’importante misura complementare per consentire una maggiore spesa nazionale per la difesa mantenendo al contempo la sostenibilità fiscale. Pensandoci bene, nessun Paese europeo la potrebbe avviare considerato che tutti hanno un deficit ben al disopra del 3%.

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