“Nella crisi istituzionale i Comuni organismi di partecipazione e sviluppo” è il titolo dell’intervento di Pietro Giubilo, già sindaco di Roma, che ha avviato un ampio dibattito sul tema del ruolo dei Comuni e delle “liste civiche” per lo sviluppo del territorio sul sito della nostra Fondazione.
La tesi fondamentale sostenuta da Giubilo nel suo articolo è che “i Comuni costituiscono lo snodo più immediato rispetto all’esigenza di una riforma del rapporto tra pubblico e privato che deve essere inquadrato in una visione di sussidiarietà orizzontale. La riorganizzazione della pubblica amministrazione con la riduzione delle sue funzioni ed il loro trasferimento verso soggetti espressione del pluralismo sociale, come per esempio il no profit o il mondo delle imprese cooperative o del privato sociale, trova la sua sede più propria negli ambiti delle autonomie locali ed in particolare nei Comuni”.
E’ una tesi nella quale mi riconosco pienamente ed a supporto della quale mi sento di intervenire nel dibattito per condividere la storia della lista civica che, da lungo tempo, governa, stabilmente e con ampio consenso, il Comune di Ponzano Romano. Si tratta, infatti, di una storia che si intreccia strettamente con quella del Movimento Cristiano Lavoratori e che nacque, nel lontano 1993, proprio dalla presenza organizzata del circolo MCL nel nostro Comune.
Fu allora infatti, proprio nella fase finale del crollo della “Prima Repubblica”, e nel clima infuocato della fine dei partiti tradizionali, che il circolo MCL di Ponzano decise di scendere in campo varando una lista civica che si rivolgesse, in nome del “bene comune”, a tutti i cittadini del nostro piccolo centro urbano, qualunque fosse il loro colore politico. Una lista civica dunque: ma certamente non una lista civica espressione di localismo o di agnosticismo politico-culturale: una lista civica, al contrario ispirata, nel suo operare più che nei meri proclami, al principio del “bene comune” che è, poi, il cardine sul quale si impernia tutto il pensiero sociale cristiano.
Fu una scommessa vincente: conquistammo la vittoria sul campo elettorale battendo le liste di quelli che ancora sembravano i due più importanti partiti dell’epoca: la Dc ed il Pci. D’altro canto che non fosse solo una vittoria elettorale, ma una vittoria politica, lo dimostra il fatto che, ancora ad oggi, quella lista civica gode della fiducia della maggioranza dei cittadini di Ponzano. Fin da subito orientammo, infatti, il nostro operare ed il nostro cammino sulla bussola del “bene comune”. Il punto di svolta sul quale, ben presto, si misurò la nostra determinazione a privilegiare, prima di tutto, il bene comune fu la gestione del piano regolatore.
Decidemmo, infatti, di svilupparlo interamente su terreni di proprietà comunale, in modo da far ritornare, a totale beneficio della comunità, il grande profitto generato dalla edificabilità di quei terreni. Non fu certo una scelta facile. E’ stato, anzi, il momento in cui la nostra esperienza civica ha rischiato di più sotto il profilo elettorale. Infatti tutti i privati, i piccoli come i grandi proprietari, davano per scontato di lucrare fortemente dal piano regolatore e, in molti, osteggiarono duramente la scelta dell’amministrazione. Tuttavia è proprio quella scelta che ci ha permesso di sanare il bilancio del comune e di reinvestire a vantaggio della cittadinanza quella ricchezza comune che abbiamo evitato di disperdere e privatizzare.
Alcuni dati significativi a dimostrazione di questa affermazione. Il primo indicatore molto significativo è il trend demografico. Ponzano Romano, è uno tra i pochi Comuni che, negli ultimi anni ha significativamente recuperato il grande esodo dalla campagna avvenuto nel secondo dopoguerra. Il Paese, ad oggi, è tornato ad avere più o meno gli stessi abitanti che aveva nel 1921. Questo perché si è costruito un tessuto socioeconomico sano che ha incentivato a restare o, anche, a tornare. Nel comune di Ponzano abbiamo fissato l’Irpef comunale ai minimi di legge: 0,2%; altrettanto per l’Imu sulla prima casa: 0,4%. Il Comune fornisce numerosi servizi alle persone ed alle famiglie a costi minimi: il servizio di scuolabus, per accompagnare bambini e ragazzi in tutto il comprensorio, è 10 euro mensili; un pasto alla mensa scolastica è di 2 euro; i servizi di assistenza per gli anziani prevedono un ticket di soli tre euro e sono disponibili per l’intera giornata. Sono, infine, attualmente in realizzazione un asilo nido per i più piccoli ed una casa famiglia per gli anziani. Quest’ultima, in particolare, si sta realizzando in un palazzo che stiamo ristrutturando al centro del Paese. Ciò consentirà agli anziani di alloggiare, essere assistiti e curati senza dover essere “deportati” lontano dalle proprie famiglie, dalle proprie abitudini dalle proprie radici.
Mi piace sottolineare infine, un’ultima importante notazione: tutti i servizi pubblici del Comune, a cominciare da quelli ambientali e di smaltimento rifiuti, sono affidati, nella logica della sussidiarietà, a cooperative che non solo fanno risparmiare soldi pubblici e creano lavoro per i nostri giovani ma spesso risultano più efficienti e motivate delle strutture municipalizzate. In conclusione possiamo ben dire che: il “bene comune paga”!
Enzo De Santis