PRIMO PIANO
18/06/2020
I fatti irrompono nel regno della rappresentazione
se il Governo provasse ad accogliere la sfida forse anche questo parossistico rituale potrebbe trovare un senso

Stati generali? Da non credere. In questo momento andrebbe fatto sfoggio della massima concretezza, magari poche cose ma chiarissime, con quattro o cinque punti indispensabili e tecnicamente definiti. Il piano presentato è l’opposto del pragmatismo”. Pensoso filosofo che non disdegna il frequentare i prosaici luoghi della “società dello spettacolo”, Massimo Cacciari ha così liquidato, qualche giorno fa, la pomposa iniziativa contiana a Villa Pamphilj, rispondendo alle domande del duo Cucciari-Lauro a Un giorno da pecora. Quasi convergendo il professor Giulio Sapelli, in un'intervista concessa a La Verità, riferendosi al ceto di governo, si è riferito al ceto di governo come a “calati da una strana mongolfiera dov’erano vissuti”. E dalla mongolfiera, stante a questi sicuramente autorevoli giudizi, ma ancor prima basandosi sull'esperienza spicciola dei cittadini, non (si) colgono bene le dimesioni della realtà e dei suoi problemi. Realtà e problemi che hanno comunque fatto capolino al Casino del Bel Respiro. E con un “bel respiro” davvero.

Una prima volta nel video-messaggio della presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen. Alla giornata d'apertura, collegata via web, ha sottolineato con forza come “Noi, l’Unione Europea stiamo per la prima volta prendendo in prestito denaro dai nostri figli. Quindi i nostri investimenti di oggi devono portare frutti ai nostri figli. Non prenderemo in prestito denaro dai nostri figli, come talvolta facevano i nostri Stati membri, solo per spendere di più di oggi”. Un messaggio molto chiaro all'Italia della spesa pubblica per far consenso e alla sua “società signorile di massa” (copyright Luca Ricolfi). Un chiarissimo richiamo alla responsabilità.

Un invito che ha trovato eco (altro spunto interessante) nella dichiarazione rilasciata dalla segretaria generale Cisl, al termine dell'incontro con i sindacati di lunedì. Anna Maria Furlan ha invocato che “il senso di responsabilità di tutte le parti sociali e del governo faccia rompere ogni indugio per realizzare un patto sociale forte. E non solo perché l’Europa ci chiede grandi riforme e grandi investimenti che hanno bisogno di accordi ma perché questo accordo lo dobbiamo alle future generazioni".

Nel confronto con Confindustria, ieri, in quello Linkiesta ha indicato come “l’unico vero momento politico” delle pletoriche assise cui il premier ha affidato la propria consacrazione a leader, la terza irruzione della realtà. Il presidente Carlo Bonomi ha colpito duro chiarendo che “non crediamo in uno Stato cattivo contrapposto al privato buono. Ciò che chiediamo è una democrazia moderna con istituzioni efficienti e funzionanti, cioè con una Pa 'buona', come già indicato e chiesto da Governatore di Bankitalia”.

I fatti sembrano aver davvero la testa dura, insomma. Irrompendo pure nel regno della rappresentazione.
Una democrazia negoziale/reale perchè capace di deliberare guardando al futuro (là dove tutti siamo diretti) e ascoltando tutte le voci. A passerella conclusa, se il Governo provasse ad accogliere la sfida, invece di risalire sulla mongolfiera, forse anche questo parossistico rituale potrebbe trovare un senso.

Marco Margrita
 




Via Luigi Luzzatti 13/a - 00185 ROMA - Tel +39-06-7005110 - Fax +39-06-77260847 - [email protected]
2012 developed by digitalset digitalSet