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13/05/2020
E’ necessaria 'la visione per il futuro”
se il richiamo ai padri fondatori non è solo una prassi ci vorrebbe il coraggio di ritornare alla centralità della persona umana

Mentre si è ricordato il 70° anniversario della Dichiarazione Schuman - che sostanzialmente è l'atto politico che fa partire tutto il processo di integrazione europea - molti osservatori e politici "in carica" ne hanno evidenziato la frase simbolo: “l'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme: essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto"!

Dopo 70 anni niente di più profetico! Schuman aveva ben chiara la prospettiva, la strada e le difficoltà. La via è sempre stata difficile ma è soprattutto la "solidarietà" che ha trovato gli ostacoli più forti ed ha "visto" risorgere le visioni nazionali e nazionaliste.

Ogni volta che c'è stato il bisogno di "vera solidarietà "l'UE si è trovata di fronte la "tela di Penelope" e, con un passo avanti e due indietro, ha percorso strade che hanno prodotto risultati molto discutibili.

La crisi finanziaria del 2008 ne evidenziò un grande esempio ed allora fu la Grecia la prima vittima sacrificale! L'arroganza, soprattutto tedesca ed olandese (oggi come allora) è stata la forza primaria che ha portato "a concedere" la solidarietà "condizionata". Tutti sappiamo come è finita. Molti non vollero vedere ed oggi sembrano non ricordare che tutte le infrastrutture portanti dell'economia greca sono di proprietà tedesca.

Mentre si vive la crisi ancor più profonda del Covid 19 - e i ritardi dell'UE sono tratteggiati anche dalle "Scuse" della presidente della Commissione Europea Von der Leyen - i celebranti di questo anniversario chiedono all'Europa di ritrovare il "coraggio dei padri fondatori" per guardare al futuro.

Si cita De Gasperi sempre più frequentemente, il suo nome lo si associa ad un ipotetico "piano di salvataggio", si invoca un'Unione più attenta ai deboli, si evidenzia il ruolo dello Stato sociale e mentre si cerca di ridurre le distanze tra il nord ed il sud, tra l'est e l'ovest, tra il centro e le periferie, cresce ovunque un forte sentimento popolare che è "contro questa Unione Europea".

Viene rinviato il Progetto di Conferenza per "il futuro dell'Europa" ma lo spazio, dato tra gli altri a Luca Casarin, per celebrare questi 70 anni, dimostra che forse qualche cosa non torna! Si vuole sancire la definitiva uguaglianza del ruolo - discusso e controverso - di alcune Ong, attive anche nel Mediterraneo, con il "pensiero dei padri fondatori"... quasi come se queste azioni ne fossero la naturale evoluzione. Qui sta il vero nodo del problema!

Le difficoltà, diceva Schuman, fortificano la costruzione dell'Europa! Oggi sembra invece che ne sanciscano la stagione più nera. Si difende il modello sociale con le parole ma poi, quasi ovunque, si "sceglie" di non dare le cure più adeguate a chi ha più di 65 anni! Si dice che l'accordo MES sarà "senza condizioni" e che questa è, in sintesi, una forma solidale di aiuto per la popolazione, ma vedremo poi come le "interpretazioni" daranno vita e forza a queste nuove linee di credito.

Se il richiamo ai padri fondatori non è solo "una prassi", ormai stabilizzata, ci vorrebbe il coraggio di "ritornare" alla centralità della persona umana! Invece vediamo come sia ancora nebuloso il cammino: tra le competenze della Corte Europea di Giustizia e la Corte Costituzionale tedesca (!) si nasconde ancora la "difficoltà" di tutti per accettare la "nuova sovranità comunitaria". Fare l'Europa vuol dire davvero cominciare a credere nella "cessione di sovranità" a favore di un modello che davvero sappia tutelare e governate "tutti".

Per l'Italia, poi, vedremo se ci sarà la capacità di attingere alle risorse del MES - io al riguardo ho forti dubbi - e soprattutto la capacità di "investire bene" quei denari che ne deriveranno e che comunque dovremo poi restituire.

La storia dei nostri precedenti sta invece a dimostrare che tutto questo sarà difficile (e nei nostri comportamenti si annidano anche tante riserve da parte dei tedeschi), quanti fondi europei non sono stati utilizzati proprio per la nostra incapacità...

Oggi è ancora necessaria "la visione per il futuro", ma purtroppo si governa per il sondaggio e questo non ci aiuta a vedere oltre il muro. Per tutti è difficile "immaginare" quello che c'è al di là ...

Piergiorgio Sciacqua
 




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