PRIMO PIANO
08/05/2020
L’illusoria e folle soluzione per i genitori che lavorano
E’ necessario urlare forte che la scuola non è un parcheggio, ma luogo umano e sociale dove si forma il cittadino del domani

“Ma sedendo e mirando, infiniti spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete, io nel pensier mi fingo”. E’ così che Leopardi immagina la realtà, al di là della siepe che, posta sulla sommità del colle, gli è impedita di vedere; e sono questi versi che mi fanno pensare ai tanti illustri pedagoghi e politici che si sforzano di dare della scuola una definizione e architettare soluzioni a favore dei genitori impegnati per l’intera giornata lavorativa.

Si ha l’impressione, alla luce delle tante ipotesi di riforme, tutte fallimentari, e di proposte espresse atte ad affrontare l’attuale fase epidemica, che tanti dotti si trovino nella stessa situazione leopardiana: un limite oltre il quale non vedono la realtà e si “fingono” infiniti spazi ove un immenso stuolo di docenti inoperosi e di alunni con le teste vuote, vagano liberi e disorientati, per cui è necessario dare una soluzione alla loro oziosità e, contemporaneamente, dare una risposta, invece, a chi lavora.

E’ comprensibile la situazione di famiglie in cui i genitori sono chiamati a lavorare per l’intera giornata e che, quindi, si trovano nell’impossibilità di custodire i propri figli, pertanto l’idea geniale sarebbe quella di lasciarli a scuola per tutta la giornata, così quegli inoperosi insegnanti, finalmente, faranno qualcosa nella vita e saranno chiamati a riempire le teste vuote degli alunni.

Se la “questione scuola” non fosse caratterizzante della Carta Costituzionale, sarebbe veramente utile stendere i “sovrumani silenzi” leopardiani e lasciare che chiunque ne parli, senza sapere di cosa e di chi.

Proviamo a immergerci nella realtà scolastica, ma solo quella in superficie, senza entrare nel campo delle metodologie, della didattica in tutte le sue forme, nell’organizzazione degli interventi specifici di apprendimento, sono parolacce che solo gli addetti ai lavori conoscono.

Facciamo finta che davvero gli studenti possano restare tutta la giornata a scuola e misuriamo la “profondissima quiete” immaginata dagli Illustrissimi e calata nella realtà.

Al mattino, i docenti sono chiamati a svolgere diciotto ore settimanali di lezione frontale e, per raggiungere il monte ore previsto, necessita di tre classi e mezza; questo perché ogni docente insegna due discipline: italiano/latino, matematica/fisica, scienze della terra/chimica, filosofia/storia e via dicendo (per cui in una sola classe insegnano una sola delle discipline). Poiché si deprecano le classi-pollaio, tenendoci basso, ogni classe è formata da 20/25 alunni; in ogni classe e per ogni disciplina, i docenti sono chiamati a far svolgere un minimo di tre verifiche scritte a quadrimestre per 80/100 alunni; quindi avremmo 240/300 correzioni da fare per disciplina che, moltiplicate per due, arriviamo alla modica cifra di 480/600 verifiche scritte a quadrimestre; a queste si aggiungono le verifiche orali per giungere a una “rigorosa, trasparente e veritiera” valutazione, come richiesto dalle infinite circolari ministeriali, ma soffermiamoci solo agli scritti.

A loro volta, gli studenti non sono zucche vuote, per cui i docenti devono essere sempre aggiornati: è per questo che vengono pagati. Mettiamo che, secondo quegli Illustri, siano gli stessi inoperosi docenti a stare con gli studenti, anche nel pomeriggio, la domanda sorge spontanea: basterà la notte per correggere e valutare in maniera “rigorosa e trasparente”?

Ora passiamo a una giornata-tipo di un alunno, col seguente orario per cinque ore al giorno: matematica, scienze della terra, latino, storia dell’arte, filosofia; oppure: storia della letteratura italiana, chimica, fisica, storia, lingua e cultura straniera. Variamente assemblate nell’arco della settimana, a queste si alternano discipline meno impegnative (a seconda dei casi): scienze motorie e religione, un’ora a settimana per classe.

Tolti il latino e la filosofia, la questione è identica anche per gli altri ordini della scuola dell’obbligo.

Tenendo presente questo quadro, proviamo a chiedere a studenti e docenti di restare a scuola anche nel pomeriggio? Proviamo ad immaginare la risposta?

Mettiamo scenari in cui, sempre leopardianamente, “mi fingo” che gli studenti debbano restare a scuola anche in orari pomeridiani, lo Stato sarebbe chiamato a fare investimenti enormi solo per adattare le scuole alle nuove esigenze; certo, perché gli studenti e i docenti, all’ora di pranzo, mangiano e non si può certamente chiedere loro di stare con un semplice panino, ma necessitano di un discreto pasto. Sarebbe disposto lo Stato ad accollarsi enormi investimenti per dotare tutte le scuole di mense e cucine, con annesso personale? (Tale è l’esperienza dei convitti nazionali). Tenendo presente la tendenza attuale della politica, fatta di tagli e risparmi, tenendo presente, per i motivi sopra esposti, che i docenti al pomeriggio non possono essere utilizzati per non penalizzare la didattica valutativa, sarebbe disposto lo Stato ad investire su ulteriore personale da formare come tutor (senza domandarci quanto ne servirebbe)? E le scuole che non hanno sufficienti spazi strutturali?

Ecco, sfiorata la questione solo in superficie, gli “infiniti spazi di là da quella” si riducono e si può ben comprendere che la scuola sia esclusivamente luogo di crescita culturale, di condivisione di esperienze, di costruzione del cittadino del domani, che diventerà prossima classe dirigente del Paese. Pur comprendendo le necessità dei genitori che lavorano, è necessario urlare forte che la scuola non è un parcheggio, o un oratorio, oppure (peggio) un centro sociale di accoglienza.

Alla reale necessità dei genitori che lavorano, non è la scuola che deve dare risposte, ma lo Stato e le aziende private, che devono prevedere un sostegno alle famiglie che devono affrontare bisogni reali, slegati dalla logica del solo guadagno e del risparmio.

Alberto Fico
 




Via Luigi Luzzatti 13/a - 00185 ROMA - Tel +39-06-7005110 - Fax +39-06-77260847 - [email protected]
2012 developed by digitalset digitalSet