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07/11/2019
Senza parole
Un disastro annunciato

Alla fine del confronto tra il Governo e l’Arcelor Mittal nessuno ha lasciato dichiarazioni. Questo la dice tutta della enorme difficoltà in cui si è venuto a trovare il governo Conte bis in merito al caso dell’Ilva di Taranto. Abituati a fare dichiarazioni su tutto, addirittura prima del concretarsi dei fatti, ora sono rimasti senza parole. E non possono prendersela con nessun’altro se non con se stessi. Come ha dichiarato il presidente del MCL, Carlo Costalli, “Sull’Ilva il disastro non avrebbe potuto essere più totale: è un vero capolavoro di incompetenza.” Un disastro annunciato. I cinque stelle avevano già provato a togliere lo “scudo” agli amministratori dell’Ilva di Taranto  nel passato governo con i leghisti ed avevano dovuto fare marcia indietro, ora ci sono riusciti per la pavidità del PD. Hanno offerto su un piatto d’argento l’occasione ad Arcelor Mittal per avviare le procedure per ritirarsi dall’accordo. Certo non è solo questione di scudo, c’entra anche, e tanto, il comportamento della magistratura, che in molti casi si muove sempre più come un corpo autonomo dello Stato che un ordine dello Stato. La magistratura ha intimato  alla Arcelor Mittal di chiudere il Forno numero due. Chiudere il Forno due significa chiudere l’intera ILVA. Certo c’entra anche la crisi attuale dell’acciaio. Ma Di Maio e company non dovevano assolutamente fornire un pretesto cosi grande alla società franco indiana.

Inutile ribadire che l’Italia non può permettersi di chiudere l’Ilva di Taranto che rappresenta un punto percentuale di PIL e, soprattutto, priverebbe  10.700 lavoratori, e quindi 10.700 famiglie, dello stipendio.

I Cinque stelle si sono comportati con l’Ilva come hanno provato a comportarsi con la TAV e con tutte le altre le grandi infrastrutture. Sul ritiro di ArcelorMittal, Giorgetti ha detto: "Questo dell'acciaieria alla fine è stato uno dei tre motivi principali dell'apertura della crisi: i no reiterati dei nostri alleati su Taranto, sulla Tav, sugli inceneritori... Non c'era modo di portare un provvedimento serio come quello sull'ex Ilva al Senato che cinque o sei dei loro erano pronti a non votare la fiducia". Ancora: "Stiamo assistendo alla messa in scena di una multinazionale che sta cercando di prendere quanto più possibile dal governo in carica". Difficile dargli torto.

Il Presidente Conte, quello che si era autodefinito “avvocato degli italiani”, si è detto fiducioso di riuscire ad “imporre” ad Arcelor Mittal il rispetto degli accordi, avrebbe dovuto anche aggiungere che prima degli altri è lo stesso governo italiano a dover rispettare gli accordi. Ma si sa le regole valgono rigidamente solo per gli altri, in questo Conte si è dimostrato insuperabile.

Di Maio ha citato, parlando della Plastic Tax (anche questo un pernicioso frutto della ideologia grillina della decrescita felice) , Alcide De Gasperi con la famosa frase “ Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alla prossima generazione”. Gran bella citazione. Solo che “Giggino” oltre che farsi trovare belle citazioni, dovrebbe anche leggerli i libri. Capirebbe allora che De Gasperi ha guidato l’Italia verso miracolo economico, con la sua lungimiranza, le sue politiche industriali, dirette alla crescita delle imprese. Se avesse letto avrebbe trovato questa altra citazione: “ La democrazie è effettiva quando riesce ad impedire che le diseguaglianze sociali si trasformino in diseguaglianze di potere politico. Ecco perché la libertà economica è fondamentale, perché consente a tutti di beneficiare delle condizioni per lo sviluppo  delle proprie capacità”. Altro che dirigismo. Gli consiglio di leggere almeno la biografia di Cravero su De Gasperi.

Ma infine, a proposito di elezioni,  a guardar bene, tutte le mosse dei cinque stelle, a partire dalla TAV, non sono tese solo ed esclusivamente a cercare di drenare l’emorragia di voti che stanno subendo?

Giancarlo Moretti

 




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