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17/10/2019
Bonus, salari, iva: le misure
Stretta sui contanti e digital tax in arrivo. Ma il cantiere manovra è ancora aperto

Sterilizzazione dell'Iva e taglio del cuneo fiscale per i lavoratori: sono questi i due elementi portanti della legge di bilancio in Consiglio dei ministri. Complessivamente è una manovra da quasi 30 miliardi, di cui 23 serviranno a sterilizzare le clausole di salvaguardia, ovvero l’aumento di accise della benzina e Iva che scatta, per semplificare, se lo Stato non rispetta i patti con l’Unione europea. Il quadro presenta ancora diverse criticità, a partire dal nodo delle coperture.

Stando alla Nota di aggiornamento del Def, infatti, 14,4 miliardi di misure saranno finanziate in deficit,  con la flessibilità che ci dovrebbe concedere  Bruxelles (innalzamento da 1,4% a 2,2% del rapporto deficit/Pil), 7,2 miliardi dovrebbero arrivare dalla lotta all’evasione (ma nel decreto fiscale si prevedono 3 ,soli miliardi, il Mef sta lavorando per ‘pareggiare' il conto), 2,8 miliardi dal gettito delle privatizzazioni di quote di società pubbliche e dalla vendita di immobili.

E ancora 2 miliardi dalla proroga dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione di terreni e partecipazioni, 1,8 dalla spending review, dai tagli alla spesa pubblica, altri 1,8 dall'addio progressivo ai sussidi dannosi per l’ambiente (“sconti” sui carburanti per autotrazione e uso agricolo).

Restano poi sul tavolo altre questioni, a partire dall’unificazione di Imu e Tasi, passando per la rimodulazione di quota 100 (l’obiettivo era risparmiare mandando in pensione più tardi di 3 mesi chi aveva i requisiti, ma la ministra Nunzia Catalfo ha assicurato che non sarà toccato nulla) e la revisione di alcune aliquote Iva, a cui una parte della maggioranza non ha ancora rinunciato, nonostante i diktat del Movimento 5 Stelle. Allo studio, infine, anche la detassazione degli aumenti retributivi stabiliti dai rinnovi di contratti nazionali a partire dal 2020.

1. CUNEO FISCALE.. (Taglio da 2,7 mld ma solo per i lavoratori).

Il Governo ha puntato 2,7 miliardi sul taglio del costo del lavoro. L'obiettivo è mettere in busta paga dei dipendenti sotto i 26mila euro di reddito lordo, in  media 40 euro in più al mese, a  partire da luglio. Nel 2021 e 2022, la posta sarà alzata a 5 miliardi l'anno. Ma i grillini, ieri, si sono impuntati, chiedendo più risorse per dare uno sconto Irpef anche l'introduzione del salario unico  alle imprese, compensando  l'introduzione del salario unico.

2. LOTTA ALL'EVASl0NE (Giro di vite su Cash e risparmi con card).

La stretta  all'evasione passa dalla lotta al contante: saltate le penalizzazioni per chi lo usa, resta il bonus, una sorta di cash back di qualche punto percentuale sulla spesa, per chi paga con carte di credito e bancomat. Ridotte o azzerate le commissioni Pos per i piccoli importi. Inoltre, confermata la lotteria degli scontrini 'parlanti' (col codice fiscale dell'acquirente), con premi mensili e maxi-premio annuale 

3. DIGITAL TAX –(Stangatina sui colossi)

Dopo alcune false partenze, dal primo gennaio il governo intende inaugurare la stangatina sui ricavi dei colossi del web. Dovrebbe trattarsi di un prelievo del 3% sulle transazioni digitali relative prestazioni di servizi effettuate tramite mezzi elettronici. L'obiettivo per l'erario è di incassare, a regime, circa 600mila euro ogni dodici mesi (il primo anno saranno sui 150-190 milioni).

4. AMBIENTE (Gasolio per camion e taglio sussidi)

Stralciato dal Decreto clima, rispunta in manovra il taglio dei sussidi dannosi. Si tratta degli incentivì ai carburanti (in particolare al gasolio) attualmente   in vigore per gli autotrasportatori il e gli agricoltori. Una partita che a regime vale 19 miliardi e che, progressivamente, il ministro Costa ha promesso di azzerare. Ma non sarà facile, la  contrarietà delle categorie  colpite è forte.

5 IVA E ACCISE –(Aumenti sterilizzati, ma costa caro).

La sterilizzazione delle clausole di salvaguardia è cosa fatta: l'esecutivo spende circa 23 miliardi di euro per evitare l'aumento di accise e dell'Imposta sul valore aggiunto. Motivo di scontro nella maggioranza, però, è stata l'eventuale rimodulazione delle aliquote e una serie di beni  di beni di largo consumo, con il ritocco [al rialzo] su alcune categorie di prodotti di lusso.

6. LA FLAT TAX (resta per le partite IVA, spuntano nuovi paletti).

La Flat-Tax per i lavoratori i autonomi resterà 'mini': alla conferma per le partite Iva con redditi sotto i 65mila euro l'anno [pur con qualche paletto in più per evitare abusi, è stato annunciato), si accompagna l'addio all'estensione per chi guadagna fino a 100mila euro nel 2020. Quest'ultimo provvedimento era stato previsto dall'esecutivo gialloverde, ma ora è arrivato  lo stop.

7. QUOTA 100  - (Uscite più  difficili)

L’anticipo della pensione è uno dei nodi spinosi nella  maggioranza. La misura  terminerà comunque nel 2022,  ma tra gli alleati c'è chi [in  particolare Italia Viva) vorrebbe  chiudere prima l'esperienza, mi  o (come una parte del Pdl) almeno  diradare le uscite, allungando le  finestre da 3 a 6 mesi per i  dipendenti privati e da 6 a 9 mesi   per quelli pubblici che hanno  già maturato i  requisiti.

8. SANITA’ – (via al superticket)

Ci vorranno 3 anni per azzerare il super ticket, il balzello di 10 euro aggiunto dal 2011 al normale ticket sulle visite specialistiche. Il governo sta inoltre lavorando a una rimodulazione delle tariffe delle prestazioni sanitarie in base al reddito: chi ha di più, pagherà di più. Confermato, poi, l'aumento di 2 miliardi del Fondo Sanitario che viene ripartito tra le Regioni: la misura è stata apprezzata   dai governatori.

Gilberto Minghetti

 

 




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