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15/10/2019
I Comuni rappresentano l’ultimo baluardo del nostro Paese
Tutti i governi non ascoltano gli appelli che giungono ogni giorno dalla società civile

Cari amici, io credo fermamente che se i nostri parlamentari avessero a cuore il nostro Paese dovrebbero avere il coraggio delle loro azioni assumendosi, prima che sia troppo tardi, le responsabilità politiche che i cittadini attraverso il loro voto gli hanno sovranamente affidato. Quindi dovrebbero ascoltare le voci che arrivano dal territorio, rompere le catene delle clientele, del voto di scambio, della corruzione, delle ruberie che hanno consentito per troppi anni contro le volontà di chi li ha eletti, dichiarate illegittima e non più sovrana la loro presenza alla guida dello Stato!

Lo so, le parole che ho scritto sono pura utopia!! Però se non si arriva alla costituzione di una nuova assemblea costituente territoriale aperta alla società civile, urge che i governi lascino che gli unici strumenti democratici rimasti, quali sono oggi i Comuni, possano far sì che le ultime speranze di un futuro migliore possano tramutarsi in qualche realtà.

È chiaro che la deriva economica italiana è appannaggio dei governi che si sono susseguiti, e nonostante gli errori perseguiti in passato, il cammino verso il tracollo non è stato abbandonato. Basta guardare quello che è accaduto negli ultimi anni a Palazzo Chigi. Questa deriva, cari lettori, non potrà che portarci verso lidi che potrebbero avere ben poco di democratico, con ciò innescando inevitabili conseguenze che possono tradursi solo in tensioni sociali non più controllabili e probabilmente pericolose.

Tutti i governi non ascoltano gli appelli che giungono ogni giorno dalla società civile, volti a ridisegnare e ricostruire una democrazia ormai fortemente compromessa; si perché i nostri parlamentari rispondono proseguendo nella direzione fin qui assunta, ovvero in quella direzione dove una qualsiasi democrazia degna di questo nome non esiterebbe a condannarli.

I Comuni italiani, oggi sono il vero ed unico baluardo rimasto a difendere la sovranità popolare, esercitando il diritto di autodeterminazione delle loro comunità.

La cosa più preoccupante è rappresentata dal fatto che nonostante la maggioranza dei cittadini si sia da tempo resa consapevole del tradimento dei parlamentari, e nonostante dimostri quotidianamente l’insofferenza e la mancata fiducia verso le istituzioni dello Stato, c’è chi invece nel parlamento preferisce la resistenza e il mantenimento dello status quo.

È vero, gli italiani hanno una capacità di sopportazione molto elevata, però il sentimento dei nostri concittadini sta ormai sfociando in angoscia; e cosa fa il Governo?  Invece di dimostrare con esempi concreti di voler procedere in direzioni capaci di realizzare le speranze dei cittadini, continua a macinare provvedimenti che nulla hanno a che vedere con gli interessi degli italiani.

Il capo dello stato è ormai dedito ad invocare quotidianamente l’unità del Paese. Però la politica messa in atto da questo governo giallo-rosso “non eletto” e da questo parlamento è, come sempre, riconducibile prioritariamente al “bene del Paese”, frase ormai abusata, alla quale gli italiani devono per forza aderirvi subendo l’onta del pagamento di tasse senza neppure aver avuto la possibilità di esprimere democraticamente le loro volontà.

Questo secondo me è alto tradimento.

 

 

Luca Cappelli

 




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