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15/10/2019
L'ultimo tweet prima del diluvio
Twitter non sarebbe piĆ¹ lo strumento del dire politico ma quello del fare politica.

Ha fatto discutere molto un cinguettio del presidente degli Stati Uniti d'America diretto al presidente turco Erdogan. I più benevoli hanno visto nella «insuperabile saggezza» con cui Donald Trump ha liquidato la questione curda una battuta ironica e addirittura autoironica. I malevoli, invece, la prova della necessità di un immediato Tso. Invece, potrebbe essere una citazione o addirittura un messaggio in codice. Rileggiamo il tweet che fa discutere il mondo : "Come ho detto in passato, se la Turchia fa qualcosa che io, nella mia insuperabile saggezza, considero off limits distruggerò e annienterò l'economia della Turchia (l'ho già fatto in precedenza!)". E adesso leggiamo questa formula tratta dall' Antico Rito Noachita della Massoneria Universale: "I cieli narrano la Sua Gloria, il firmamento proclama l'opera delle Sue Mani; gli alti monti che Egli ha plasmato dichiarano la Sua potenza; gli uccelli del cielo cantano ad alta voce le Sue lodi, gli animali dei campi tremano alla voce del Suo tuono, e tutte le Sue opere meravigliose rivelano la Sua insuperabile saggezza". Il sito del Grande Oriente d’Italia ci spiega che questo rito nasce nel 1700, più o meno quando George Washington veniva iniziato nella Loggia di Fredericksburgh, in Virginia.

L’espressione citata da Trump è tratta paro paro dalla ierostoria di Noach (Noè) che sviluppa il tema dell'Arca della Pace, storicamente collocata, come si sa, sul monte Ararat, tra Turchia e Siria. Ecco, forse sarebbe stato più efficace, come mentore di Erdogan, l’attore Russell Crowe, nei panni di Massimo Decimo Meridio - “Al mio segnale scatenate l’Inferno” -, ma probabilmente Trump nel suo cinguettio non si rivolgeva alla Turchia. Un cattolico non parlerebbe di “spezzare il pane” se non volesse rafforzare un concetto – la comunione tra i fratelli – con un riferimento liturgico e sacrale. Se vogliamo prendere sul serio la massoneria, e come fenomeno storico dobbiamo prenderla sul serio, visto che tutti i presidenti americani che escono vivi dalla Casa Bianca appartengono a una Loggia (ma secondo alcuni massoni anche JFK) dobbiamo assumere che il presidente Usa non avrebbe mai usato un’espressione canonica del rito se non fosse stato necessario un codice liturgico per rafforzare i concetti espressi. Difficile individuare il destinatario, anche se, sul piano storico, il rito noachita si attaglia perfettamente alla situazione siriana. Può aiutare il tweet di Trump, che aveva anche una seconda parte: «Gli Stati Uniti hanno fatto molto di più di quanto ci si potesse attendere, inclusa la cattura del 100% del Califfato dell'Isis. E' ora che altri nell'area, alcuni molti ricchi, proteggano il loro territorio». Non pare proprio che questo messaggio fosse rivolto al presidente turco, anche se è complicato individuare un destinatario preciso e le ipotesi sono diverse. 

Quel che ci preme sottolineare, in tal caso, non è tanto la tracciabilità della missiva, quanto il salto di qualità che farebbe la comunicazione politica  nell'ipotesi in cui veramente il presidente americano abbia utilizzato un tweet per parlare ai poteri forti del pianeta. Si tratterebbe di una prima volta: non mancano i cinguettii politici, certamente, ma finora si sono mantenuti su un livello molto più basso, quello cioè della politica politicante, la politica di giornata, le scaramucce interpersonali e i ballon d'essai che si lanciano nel dibattito politico per saggiare il terreno. Nel caso turco, entriamo - ovvero entreremmo - su quello degli arcana imperii. Twitter non sarebbe più lo strumento del dire politico ma quello del fare politica. Dovremmo prendere atto di una trasformazione profonda della comunicazione politica: dall'utilizzo strumentale a luogo della sintesi politica. Un salto di qualità non da poco, con enormi conseguenze: si dovrebbe assumere di essere di fronte all'esproprio delle forme di partecipazione democratica, deprivate di ogni ruolo di mediazione, ormai appannaggio dei social media. Si dovrebbe ipotizzare che non soltanto il leader parla direttamente alle masse, ma persino ai propri pari,  rendendo inutile l'aiutantato politico, se non a livello di ristrettissimo staff, e tutti gli interessi, la cultura, l'esperienza umana e professionale che gli ruota intorno. Sarebbe l'ultima semplificazione. Prima di Noè, prima del Diluvio...

Stefano Giordano

 




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