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12/09/2019
Oltre il populismo e la tecnocrazia
Si sente la mancanza oggi di quello che è stato il Movimento Popolare, capace in passato di coniugare il pensiero con l’azione

La giornata conclusiva dell’annuale seminario di Senigallia del MCL ha avuto come tema centrale “Oltre il populismo e la tecnocrazia: la presenza pubblica dei cattolici.” Si è dibattuto sull’annosa questione dell’impegno dei cattolici in politica. Costalli nel suo intervento ha affermato : “L’Italia, infatti, ha bisogno di una forza liberale, moderata, riformista, popolare che anteponga le necessità e gli interessi della società a quelli dello Stato, che valorizzi i corpi intermedi a partire dal più importante che è la famiglia, che promuova uno sviluppo coerente col rispetto del creato, che non subisca i dettami di una cultura che ci vuole tutti uguali, neutri, inoffensivi.” E su queste parole tutti sono d’accordo, invece si è dibattuto sullo strumento con cui si esprime l’impegno politico dei cattolici, in sostanza: occorre un nuovo partito o è meglio rinnovare un partito già esistente?

Vediamo di mettere insieme sistematicamente le questioni principali. Intanto, occorre una presenza sistemica dei cattolici nella politica italiana? Perché se non occorresse si tratterebbe di una mera questione di occupazione di spazi di potere. La risposta la troviamo nel pensiero di Aldo Moro: “Se noi (cattolici) non fossimo posti in condizione di fare la nostra parte l’equilibrio politico italiano sarebbe compromesso. E così pure, se non sapessimo assumere le nostre responsabilità”. L a necessità di questa presenza deriva dal fatto che noi siamo portatori di una visione “altra” della società e della persona umana. L’eurodeputato Salini ha individuato il nostro “nemico” nella solitudine dell’essere umano. In altri termini  il nostro antagonista è l’attuale società volutamente individualista ed egoista che cerca di sopprimere tutti gli spazi di partecipazione. Ci possiamo far aiutare dalle parole di Pier Paolo Pasolini: “Prevedo la spoliticizzazione completa dell’Italia: diventeremo un gran corpo senza nervi. La strada maestra fatta di qualunquismo e di alienante egoismo, è già tracciata. Resterà forse, come sempre è accaduto in passato, qualche sentiero: non so però chi lo percorrerà e come.

Non so neanche io quale sarà il sentiero, ma so che un sentiero è uno via che ci porta ad una destinazione, quindi è fondamentale l’elaborazione di un pensiero forte, Costalli ha parlato dell’elaborazione di una  “proposta politicamente rilevante, forte, capace di tornare a connettere interessi e valori e di riportare una parola di verità”. Ma per arrivare a destinazione occorre “camminare” ed in questo lo strumento (partito) è assolutamente necessario. Occorre uno strumento che traduca in azione politica il pensiero. Il mondo cattolico ha perso due grandi occasioni: Todi, per quanto riguarda il pensiero, e il Family Day per quanto riguarda l’azione. Si è preoccupato solo di garantire la cadegra di qualcuno non di costruire.

Si sente la mancanza oggi di quello che è stato il Movimento Popolare, capace in passato di coniugare il pensiero (Il Sabato) con l’azione. Allora il Movimento Popolare, non dimentichiamolo,  non era solo CL ma ha dato un contributo significativo anche il Movimento cristiano Lavoratori.

Oggi sarebbe vitale per ricostruire la presenza dei cattolici, prima ancora dello strumento partito. Sarebbe necessario anche perché propedeutico a qualsiasi scelta (di un partito o di un partito rinnovato) e per innervalo autenticamente nel pensiero cattolico.

Occorre pensiero forte ed azione, e mi ricordo, in tal senso, le parole di Charles Peguy “ Lo spirituale giace sempre sul letto da campo del temporale.” ( frase che il MCL usò in un manifesto di tanti anni fa)

Giancarlo Moretti

 

 




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