PRIMO PIANO
19/06/2019
Gli spread che frenano la nostra economia
Le manovre di politica economica se mal congegnate o se attuate con una tempistica sbagliata, possono provocare risultati indesiderati e peggiorare lo stato di salute di un sistema economico

La cattiva economia è come la cattiva medicina: può fare molto male, anzi peggio. Così scriveva il professor Alberto Bisin della NYU in un suo fortunato pamphlet: ‘Favole e numeri’, pubblicato qualche anno fa. Pertanto le manovre di politica economica se mal congegnate o se attuate con una tempistica sbagliata, possono provocare risultati indesiderati e peggiorare lo stato di salute di un sistema economico. Questo è quanto sta accadendo nel nostro paese ed a mostrarlo sono le statistiche ufficiali. Il conflitto permanente con Bruxelles per avere la possibilità di finanziare in deficit oltre il limite consentito i provvedimenti cardine del governo giallo-verde: quota 100, reddito di cittadinanza e flat tax, al fine di rilanciare il tasso di crescita del nostro Pil sta producendo effetti contrari rispetto a quelli sperati. Questo perché quel che conta non è il giudizio positivo che gli ambienti governativi e l’informazione partigiana danno alla manovra di politica economica ma quello di coloro che detengono nei loro portafogli il nostro debito pubblico, siano essi investitori domestici o soprattutto stranieri. Se questi ultimi si convincono che, in seguito a siffatti provvedimenti di politica economica, il possedere titoli di Stato italiani diventa più rischioso, se ne disferanno, provocando così una caduta delle loro quotazioni e un aumento dello spread, proprio come già accaduto nel 2011 e nel secondo semestre del 2018. È il mercato, cari sovranisti dei miei stivali. Il raddoppio dello spread solo nel secondo semestre del 2018 ha comportato una spesa per maggiori interessi sul debito pubblico di 1.5 mld di euro, più di quanto il governo ricava dando una smussata alle pensioni superiori un certo ammontare.

Invertendo il ragionamento, la limatina alle pensioni serve solo a pagare i maggiori interessi e non riduce né il debito e né va a vantaggio di occupazione e di welfare per i meno abbienti. Niente di tutto ciò. Sono numeri che non possono essere interpretati diversamente e chi prova a farlo è in malafede. Oltre allo spread sul tasso d’interesse (rispetto al Bund tedesco), a partire da quest’anno l’Italia ne avrà un secondo da fronteggiare, quello sul tasso di disoccupazione. Visto che (dati contenuti nel Def) vi sarà un aumento della percentuale dei senza lavoro dovuto all’introduzione del reddito di cittadinanza. Il nuovo spread: calcolato in un punto e mezzo in più, infatti, deriva dall’obbligo di sottoscrivere il ‘patto per il lavoro’, che riguarda non solo il percettore del reddito di cittadinanza, ma tutti i componenti maggiorenni del nucleo familiare che fanno parte dei Neet. In questo modo il complicato meccanismo per usufruire del reddito di cittadinanza alla fine della fiera non servirà tanto a trovare un lavoro, che in molti casi semplicemente non esiste vista la carenza di capacità produttiva, ma solo a ricevere un sussidio, la cui erogazione è vincolata ad una partecipazione fittizia al mercato del lavoro. Insomma la logica di “due obiettivi (contrasto alla povertà e attivazione del mercato del lavoro) uno strumento (reddito di cittadinanza)”, ideata dal Presidente dell’INPS Pasquale Tridico, non sortirà gli effetti sperati. C’era da aspettarselo visto che contraddice le regole elementari della politica economica. Il prof. Tridico che insegna nel Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi Roma Tre, evoluzione di quella intitolata all’inizio a Federico Caffè, deve aver dimenticato quello che quest’ultimo ha scritto nel suo fortunato manuale: ‘Lezioni di politica economica’ a proposito di obiettivi e strumenti. La condizione necessaria perché un problema di politica economica  abbia una unica soluzione è che il numero degli obiettivi e quello degli strumenti siano uguali.

Marco Boleo

 

 




Via Luigi Luzzatti 13/a - 00185 ROMA - Tel +39-06-7005110 - Fax +39-06-77260847 - [email protected]
2012 developed by digitalset digitalSet