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18/06/2019
L'agricoltura sociale strategica per il Terzo Settore
Il Ruolo Propulsivo di Mcl-Feder.Agri – Il Focus sulle Disabilità

Il 2019 ha aperto, fino al 2028, il decennio che l'O.N.U. ha dedicato all'agricoltura familiare, a cui il Santo Padre ha indirizzato un caloroso messaggio (ai vertici della F.A.O), che rimette al centro la famiglia come elemento umano fondante la nostra civiltà occidentale: "dove si imparaa vivere con gli altri, ad essere in sintonia con il mondo che ci circonda,...con un modello di comportamento per un'agricoltura sostenibile, che ha conseguenze positive non solo per quel settore, ma per tutta l'umanità e la salvaguardia dell'ambiente". Al 2030 è fissato l'obiettivo principe di azzerare la fame nel mondo, che rappresenta il vero scandalo nelle nostre società opulente. Quindi in questi anni decisivi bisognerà così raggiungere, come insiste Francesco:" la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un'agricoltura sostenibile", rilanciando lo strumento centrale della sussidiarietà, che indica nella famiglia l'insostituibile anello, che regola tutte le relazioni umane. Un contributo essenziale, da parte in primis delle donne, non solo nei Paesi in via di sviluppo, ma altresì in quelli avanzati, dove risulta alto il tasso di imprenditorialità femminile, a partire proprio dal settore primario, accompagnato dal ritorno alla terra delle  stesse giovani generazioni. Ecco perchè il tema dell' agricoltura sociale va assumendo una nuova dimensione strategica, nella ricerca di uno sviluppo sostenibile, più a dimensione umana, capace di "rigenerare i territori, partendo dalla terra", come ricorda una recente ricerca di AASTER (curata dal Prof. Aldo Bonomi).Un progetto pilota, che affronta il grande problema del recupero dei terreni marginali, in questa nostra Italia, così ricca e variegata, anche di contraddizioni nella produzione di lavoro e di occupazione. L'approccio da noi condiviso, circa il contrasto alle vecchie e nuove povertà diffuse, con l'accesso altresì ai beni comuni e civici, tra le comunità locali, con un indirizzo non tradizionale, ma coniugato con i prodotti : "a km zero, attraverso la tecnica, la digitalizzazione e la commercializzazione degli stessi".

Un processo complesso, che mostra un' evidente evoluzione nel modo di intendere l'impresa agricola, anche nella sua dimensione industriale, salvaguardando  i territori di origine, con la visione cristiana di tutela di tutto il "Creato". In questo contesto, "glocale" tali  buone prassi, a dimensioni diffuse, possono  valorizzare sia le risorse ambientali che le filiere produttive, con una forte sinergia tra produttori e consumatori, attraverso l' elevata qualità, che faccia dei tanti territori originali, il complessivo marketing del "Sistema Italia". Pertanto l'agricoltura, o meglio le sue varie  declinazioni, possono convivere ,con diversi processi organizzativi, dai territori ad elevata intensità produttiva, al recupero altresì dei terreni marginali, civici, se non proprio abbandonati o confiscati alle mafie, da affidare a cooperative di giovani (sostenute dai finanziamenti europei). Qui gli esempi da portare possono essere tanti, lungo il nostro "stivale", non solo al Sud, ma anche in territori centrali come la Piana del Fucino, in Abruzzo, dove convivono aree ad altissima produttività e redditività, con quelle collinari e montane, pressochè abbandonate, da recuperare alle tradizionali attività zootecniche e della forestazione, nonchè alle produzioni tipiche, oramai di "nicchia", come lo zafferano, le varietà di grano antico, ecc. Da qui l'evoluzione multifunzionale dell'agricoltura, da quella tradizionale a quella più specializzata, con le sue forme intermedie, (con l'uso di part-time e d’ integrazione del reddito familiare), intrecciando altresì diversi settori produttivi e sociali. Una serie di modelli di sviluppo rurale, che in Italia hanno sviluppato le sue forme più originali ed interessanti, forse fin troppo spontanee e disordinate, a cui dare un’organicità.

Qui la radicata presenza del M.C.L. può veramente rappresentare un valore aggiunto, specie attraverso una dinamica categoria come la FederAgri, che con la sua duttilità organizzativa, può dare un impulso vitale per un'agricoltura sì europea, ma anche profondamente radicata e legata alla sua dimensione culturale e locale, costruendo delle sue nuove rappresentanze anche nelle politiche socio-sanitarie, a tutela dei soggetti più fragili e vulnerabili della nostra società, giovani e donne, specie se  portatori di handicap. Infatti l'agricoltura rappresenta un terreno ideale per raccordare tutte queste politiche "multisettoriali", unendo la dimensione economica, sociale e culturale, valorizzando ancor più le migliori tradizioni ed i " saperi locali", con le loro colture tipiche, spesso di elevata qualità, targate I.G.P. Così si possono promuovere gli stessi flussi turistici, vitali per il Paese, indirizzandoli non solo verso le sue aree forti, costiere, ma altresì verso quelle montane, oggi marginali e spopolate, valorizzandone tutte le ricche tipicità culturali, tradizionali e produttive, con i suoi mille "borghi autentici ", spesso poco conosciuti, che rappresentano un essenziale presidio per la tutela e la manutenzione dei territori, salvaguardandone in primo luogo i servizi di base, con i suoi
diritti di cittadinanza, tutelati dalla Carta Costituzionale. Solo con questo spirito si possono trovare utili sinergie tra la legislazione europea dello Sviluppo Rurale (con la "Strategia Europa 2020"), sostenuta dal C.E.S.E., raccordando tutti i P.S.R., con le normative regionali, coniugando così l'azione dei G.A.L.,(Gruppi  di Azione Locale) e la normativa nazionale, specie dopo il varo della legge sull'agricoltura sociale (L.18/8/2015 N.141) ed  altresì  degli strumenti   di  sostegno, come i Consorzi Assicurativi Etico-Solidali.

In conclusione, questa tematica dovrebbe avere maggiore attenzione programmatica ed operativa, nella stessa azione del nostro Movimento, con i formidabili servizi del Patronato Sias, fondamentali architravi per erogare assistenza e prestazioni avanzate, sempre più diversificate, capillari ed innovative. Ed allora "Che Fare", come si chiedeva lo scrittore Ignazio Silone, chiudendo il celebre  romanzo Fontamara, sui “cafòni” del Fucino: Un grande sforzo che per la propria parte la FederAgri potrebbe ancor più sviluppare, prima  in sinergia con l'Efal, ma altresì con altri soggetti come le grandi Fondazioni Sociali, per affrontare meglio i temi centrali della formazione di base e continua, nonché di tutti i servizi di politiche attive del lavoro, per rispondere così anche alle tematiche delle disabilità, in una società, che deve tendere ad essere più umana, aperta e  caritatevole, come ci richiama la Chiesa. Tali fenomeni hanno assunto oramai una grande rilevanza, nei numeri, ma nella stessa sensibilità istituzionale, sociale ed economica nel mondo:

°Nell'Unione Europea, oltre 80 milioni di persone risultano avere "barriere comportamentali ed ambientali ";

°Nel nostro Paese oltre 750.mila soggetti risultano affetti da disabilità, iscritti come tali negli elenchi del collocamento obbligatorio;

°Il tasso di povertà per persone con handicap risulta superiore al 70% alla media, in primis per l'assenza o il limitato accesso al mercato del lavoro;

°L'invecchiamento  crescente della popolazione, soprattutto per gli over 75enni, registra oltre un terzo di soggetti con disabilità parziale ed il 20% con quella più grave.

Lo stesso Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha promosso con l' I.N.A.P.P.(Public Policy Innovation) uno specifico progetto di ricerca dal titolo: "Il Farming For Health", a cadenza triennale in tutta la U.E., che testimonia la valenza di un approccio innovativo dove : “il lavoro è inteso non solo come fonte di reddito, ma elemento fondante di una società più inclusiva, solidale e sostenibile”, con innovativi strumenti varati come la Carta Europea della Disabilità, che dovrebbe consentire a tali soggetti di accedere a tutte le agevolazioni previste nei vari Paesi Europei.

                                      

Sergio Venditti

Presidente  Mcl Abruzzo & Molise

 




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