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05/06/2019
Cartellino giallo da Bruxelles
La procedura per debito può portare la Commissione a multare il nostro paese con una sanzione di oltre 3 miliardi

Alla fine è arrivato il cartellino giallo da Bruxelles: l'avviso sul rischio di una procedura per il nostro paese a causa del debito eccessivo a meno che non si approvi una manovra di aggiustamento da 3- 5 miliardi.

Certamente c'è subito qualcuno che non intende perdere l'occasione per rilanciare la sua operazione contro le vecchie regole europee, attribuendo l'unica soluzione per abbattere il debito,  un investimento in crescita.

Mentre altri invocano la flat-tax accettabili a costi inferiori della metà rispetto all'aumento del debito pubblico, il che equivale ad inserire nella manovra prossima, almeno un primo step di tassa piatta per famiglie imprese e questo 50-60 mila euro, il reddito familiare entro il quale scatterà l'aliquota al 15% finanziata anche dalla rimodulazione degli €80 di Renzi.

Insomma, per molti la lettera è assurda e l'Italia non dovrebbe più piegarsi.

La  nostra analisi parte dall'accusa di Bruxelles nella missiva firmata da Dombrovskis è Moscovici, si legge che il paese non ha effettuato progressi sufficienti nel corso del 2018 per rispettare il criterio del debito. A questo punto i due addetti comunitari chiedono al governo di elencare i fattori rilevanti che giustificano questa situazione. Allora la presa di posizione della Commissione era inevitabile dopo che i dati Eurostat hanno mostrato un aumento del debito pubblico dal 131,4% nel 2017, al 132,2% del PIL nel 2018.

La lettera era attesa e ci prepariamo a rispondere nei tempi e se l'iniziativa del governo non avrà successo il 5 giugno, la Commissione del Rapporto sul debito dirà di nuovo, come già era accaduto a novembre, che l'Italia viola le regole e che una procedura per deficit eccessivo basato sul debito sarebbe giustificata. Da  quel momento ci sarà ancora qualche settimana per cercare di sventare non solo la procedura, ma anche una manovra estiva che potrebbe aggirarsi tra i 3 e i 5 miliardi questo entro l'Ecofin del 9 luglio.Sono quattro gli aspetti che  toccano l'iniziativa.

1. i riflettori della Bce sono lì riaccesi sull'Italia; la lezione delle ultime tensioni con lo spread in salita per Francoforte è chiara: il nostro paese deve rispettare le regole o l'aumento del costo del debito può innescare una spirale economica negativa.

2. anche i magistrati della corte dei Conti temono per il bilancio del paese. Il  finanziamento in deficit del reddito di cittadinanza preoccupa visto che l'elevato debito pubblico e anche 100 dicono è una mina importante sui conti italiani

3. gli Stati Uniti alzano le antenne; l'Italia entra a far parte di un gruppo di 9 partners commerciali le cui politiche economiche a valutarle sono monitorate dall'amministrazione Trump per individuare pratiche ingiuste o squilibri eccessivi.

4. guardando lo spread a quota 282, il differenziale tra Btp e Bund si è Infatti attestato contro i 284 della settimana entrante, il legame tra questo indice i conti è presto detto: più alto è lo spread più crescono gli interessi sul debito pubblico dell'Italia.

A questo punto c’è da chiedersi se l'Italia attraverso il suo ministro del bilancio sarà il livello di fiducia al governo che, sulle argomentazioni già usate nel day after dalle elezioni, abbondantemente stazionarie  è intorno alla probabilità del 70%. Sarebbero le  manovre descrittive o, invece in ordine di tempo,  il miglioramento diffuso del clima di fiducia dei consumatori e imprese registrate a maggio dell'Istat. Si  punta dunque sulle maggiori entrate attese: per esempio dalla fatturazione elettronica,  possibile che si punti anche sui risparmi di reddito di cittadinanza e quota 100  e che molti avevano ipotecato per destinarli alle famiglie.

La  procedura per debito può portare la Commissione a multare il nostro paese con una sanzione di oltre 3 miliardi e questo è lo 0,2 del PIL Un  ulteriore mazzata in vista di una manovra in cui conto già salito potrebbe lievitare suiI 40 miliardi.

l livello di fiducia del governo rimane sostanzialmente stabile anche dopo il the after delle lezioni la maggioranza degli elettori esprimono livelli di fiducia che superano abbondantemente le percentuali previste non è però tutto rose e fiori molti cittadini ritengono che il governo dovrebbe approcciare in maniera più incisiva le problematiche del lavoro dell'economia e delle tasse, sono temi di cui si richiede un intervento urgente, ma anche i problemi che riguardano la sicurezza e l'immigrazione unitamente al lavoro sono molto importanti e il paese non chiede la fine dell’Esecutivo,  ma allo stesso tempo sollecita il governo a trovare una soluzione sulle questioni ancora aperte e di cui al momento non ne percepiscono un cambiamento.

Intanto, per concludere,  al Festival dell’economia di Trento sembra esiste una “terza via” per risolvere conflitti e rinsaldare la società, ed è l'alternativa proposta dal sistema cooperativo. Di fronte a populismi e sovranismi, sempre più spinti e alle diseguaglianze e frammentazioni sociali, il modello cooperativo può rispondere alle sfide in atto a livello sociale, politico ed economico. La terza via dunque c'è. Il modello di sviluppo alternativo e la governance inclusiva del sistema cooperativo possono rivelarsi motore di crescita e innovazione. Si tratta di un'opportunità reale e concreta, che consentirà di porre le basi per rivitalizzare e rinsaldare la società civile e l'intero assetto democratico. Ce lo auguriamo davvero tutti!

Gilberto Minghetti

 




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