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15/02/2019
Dopo il Congresso: andiamo avanti ancora più convinti e più determinati
In anteprima l'editoriale del presidente Costalli sul prossimo numero di Traguardi Sociali

E’ appena passato il nostro Congresso nazionale: un Congresso che lascerà il segno nella storia del MCL ma, credo, anche del cattolicesimo sociale e politico italiano. Un Congresso che, per quello che vi è accaduto, legittima a pensare di vedere nascere insperati spazi di dialogo con i tanti ospiti intervenuti. Nella giornata di apertura, in particolare, è andato in scena il primo vero confronto tra il premier Giuseppe Conte ed il mondo cattolico. Un dialogo franco e schietto. Conte, concludendo il suo lungo intervento, ha infatti affermato: “non mi aspetto che condividiate ma che siate disponibili al confronto”, al quale il sottoscritto ha risposto: “seguiremo con grande attenzione, senza prevenzioni ma senza fare sconti a nessuno”.

Questo governo gode di un grande appoggio popolare e contemporaneamente di una totale disistima degli economisti, dei giornalisti, degli imprenditori di destra e di sinistra, i quali ritengono che avrebbe dovuto favorire gli investimenti pubblici e privati, invece di  aumentare le tasse e spendere il denaro in sussidi.

Perché tanta gente sostiene un governo di cui i “competenti” dicono che non potrà rispettare le promesse? Forse è la conseguenza del passaggio ad una democrazia del web in cui i politici si immergono nei social media? Salvini su Facebook tiene un diario giornaliero come la Ferragni.

Ma perché rifiutare così decisamente il parere dei “competenti”, dagli imprenditori agli studiosi più qualificati? Sembra in atto un vero e proprio rifiuto del pensiero delle classi colte. Una vera e propria rivolta culturale.

E questa da dove nasce? Dalla frustrazione, dall’odio sociale, dall’invidia, ma forse anche dalla oscura percezione che il progresso non si è tradotto in benessere, in serenità, in un futuro migliore. I ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.

Le conquiste tecnologiche, i progressi della robotica, le vendite on line e la burocrazia, sostituiscono gli uomini con programmi web e aumentano la disoccupazione.

Continuando in questo modo ci sarà posto solo per gli ingegneri, gli esperti di informatica, i tecnici della finanza. Gli altri diventeranno tutti dei lavoratori dequalificati usa e getta. Di qui un disagio diffuso, un rancore contro le élite del potere e della cultura che ci hanno condotto su questa strada. Ma se la politica dei demagoghi populisti è sbagliata non possiamo solo criticarla.

Sentiamo tutti il bisogno di un nuovo pensiero economico che combatta gli effetti devastanti dei monopoli sovranazionali che sradicano le economie locali, la necessità di imprese che non utilizzano il web e ogni progresso tecnico per espellere lavoratori ma per assumerne. Che freni le forze che fanno crescere la burocrazia, che standardizzano e livellano tutto. Che ridia spazio all’essere umano, al suo lavoro, alla sua cultura, alla sua creatività, ai suoi valori.

E qui noi abbiamo, con il Congresso, “piazzato” il MCL, perché è nel lavoro e con il lavoro la sola risposta al rancore che attraversa il nostro Paese. Disponibili al confronto con tutti. Il clima dichiaratamente europeista del Congresso, poi, non consentiva certo di ignorare il tema dell’unificazione politica europea. Su questo punto il MCL è stato attento a richiamare la decisività oltre ogni populismo, ma anche contro ogni involuzione tecnocratica. Così come nel confronto con il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani che, nel suo articolato intervento, non ha risparmiato staffilate al Capo del Governo evidenziando, fra l’altro, che “certamente serve un’altra Europa, ma preferisco l’altra di Costalli all’altra di Conte”.

Insomma, il MCL ha saputo raccogliere l’invito di S.E. Mons. Filippo Santoro, Presidente della Commissione CEI per i Problemi sociali e il Lavoro, che ha pronunciato la prolusione d’inizio richiamando il valore dell’impegno socio-politico originale dei credenti laici: “è tempo che i cattolici creino un’area d’intervento sui problemi più importanti della gente come il lavoro”. Sulla stessa linea di pensiero il Cardinale Bassetti, Presidente della CEI, che avevamo incontrato dieci giorni prima.

Ma adesso andiamo avanti ancora più convinti e più determinati.

 

Carlo Costalli

Presidente Movimento Cristiano Lavoratori

 

 




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