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14/02/2019
Le elezioni in Abruzzo
L’Abruzzo ha voltato pagina archiviando una legislatura inconcludente, anticipata dalle dimissioni del Presidente uscente del Centro-Sinistra, Luciano D’Alfonso, eletto senatore a Roma

Il Centrodestra unito esce nettamente vincitore dalle regionali abruzzesi. Con il centro: da Forza Italia alla lista scudocrociata, che ha portato a casa un terzo dei consensi. La Lega insomma ha avuto un exploit omogeneo su tutto il territorio, divenendo il primo partito in Abruzzo, ma senza l’apporto dei centristi difficilmente sarebbe riuscita a vincere. La sua forza insomma è stata sia l’onda verde nazionale, sia l’alleanza che l’aver annoverato tra i suoi candidati numerosi esponenti del centrodestra nelle passate tornate elettorali, saltati all’ultimo momento sul carro del vincitore. Il centrosinistra perde, ma tiene grazie alla dimensione civica che si è dato. Mentre il M5s ristagna con una percentuale simile alle precedenti elezioni regionali. In questo modo l’Abruzzo ha voltato pagina archiviando una legislatura inconcludente, anticipata dalle dimissioni del Presidente uscente del Centro-Sinistra, Luciano D’Alfonso, eletto senatore a Roma. Il Mcl di Abruzzo & Molise, d’intesa con l’Associazione Culturale “Esserci”, ha sostenuto attivamente il candidato Presidente del Centrodestra Marco Marsilio, a partire da un manifesto-appello inviato a tutti i territori ed iscritti, attraverso i mass-media, dal titolo: “Per una scelta libera, fuori dai luoghi comuni”.

In esso s’è ricordato, con Papa Francesco che: “per i cattolici l’impegno politico costituisce una responsabilità fondamentale per vivere la fede in modo pieno ed autentico (…) con una nuova stagione del loro impegno sociale e politico, sottraendo la presenza cattolica nella società alla tentazione dell’indifferenza e al rischio della irrilevanza”. In tal senso Mcl ha ricordato come le ferite della Regione restino aperte, con l’altissima percentuale di disoccupazione giovanile, in una economia che ristagna, lungo il dualismo irrisolto della doppia velocità del suo sviluppo tra zone costiere e zone interne, con una tassazione ed una burocrazia insostenibile, che frena la libera intrapresa di imprese e professionisti, con la carenza di politiche di sostegno alla natalità ed alla famiglia. Ora il centrodestra vincente, perché unito, dovrà mantenere i programmi votati dalla maggioranza dei cittadini abruzzesi, mettendo in testa all’agenda politica la centralità delle politiche per il lavoro sicuro e dignitoso, con in testa la ricostruzione, ancora incompiuta, delle sue aree terremotate, a dieci anni dal terribile sisma di L’Aquila 2009, fino alla tragedia recente di Rigopiano. La persona come sempre al centro degli obiettivi di una politica rigenerata nei valori, programmi e metodi di governo, fedele ai princìpi della Dottrina Sociale della Chiesa, declinata con un’autentica sussidiarietà nei servizi, dall’educazione libera alla libertà d’impresa e di solidarietà sociale.

Marco Boleo

 

 

 




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