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10/10/2018
Come ottenere la pace fiscale
Per far pace sarĂ  necessario fare la domanda entro un periodo di tempo previsto e pagare 5 rate trimestrali: l'incasso stimato della relazione tecnica prevede 300 milioni nel 2019 e 200 milioni.

Nel momento in cui scriviamo queste note, stiamo sull'onda della manovra nel decreto fiscale che fa spuntare il condono sui redditi non dichiarati, la “Flex Task dichiarazione integrativa”, ridotta e applicata anche alle imposte mai pagate nel passato.

11,1 sono i miliardi di euro che il governo stima un incasso per la rottamazione delle cartelle: ovviamente trattasi del piatto forte del decreto fiscale collegato alla manovra, voluta dalla Lega sponsor e non gradita dai grillini. Poi lo 0,3% di interesse con la possibilità prevista di rateizzare i debiti fiscali, in questo caso il pagamento sarà soggetto anziché al 4,5% allo 0,3%. Infine 5 anni di rate: i pagamenti possono essere spalmati per i prossimi cinque anni dal 2019 al 2024, attraverso il numero massimo di 10 rate consecutive.

Ma questa parte fiscale da dove salta fuori?

1. redditi non dichiarati, flex tax condono al 15%. È l’annunciata pace fiscale nella versione più ampia, in sostanza un condono ad ampio raggio i dettagli sono da definire. Dunque chi non ha dichiarato reddito l'ha fatto in modo non corretto negli ultimi 5 anni 2013 - 2017 potrà ravvedersi presentare una dichiarazione integrativa a differenza di quello che dovrebbe pagare in questi casi l'imposta ordinaria sui redditi enunciati pagherà il 15 - 20% l’aliquota nuova della flat tax per le partite IVA. Quindi l'operazione riguarderà tutte le imposte e si sostiene anche i contribuenti

2. al via la rottamazione ter (vale anche per le multe) delle cartelle che consentirà il pagamento dei debiti fiscali pendenti da gennaio 2000, senza sanzioni e more, dilazionando i versamenti fino al 2024. Potrà usufruirne anche chi ha aderito alla precedente rottamazione, ma deve aver pagato già la rata di novembre. Il resto sarà ricalcolato dal fisco sarà l’ agenzia delle riscossioni a calcolare debiti pendenti e il contribuente dovrà comunicare di voler aderire entro il 30 Aprile. Comunque il primo versamento previsto per il 31 luglio 2019 si potrà versare anche in un'unica soluzione. Chi sceglie la rateizzazione dovrà pagare per 5 anni a luglio e novembre con interessi dello 0,3% si potrà scegliere la domiciliazione dei pagamenti su eventuali conti correnti tra le novità la validità è anche per le multe stradali.

3. sanatoria sulle liti, (ma l'incasso sarà probabilmente molto basso) è il secondo canale per far pace con il fisco che passa dalla possibilità di chiudere liti tributarie pendenti. In pratica sarà permesso chiudere le controversie fiscali di ogni grado di giudizio per i ruoli notificati fino al 30 settembre 2019. Per risolvere la partita aperta con il fisco si dovrà pagare un importo pari al valore della controversia senza sanzione o interessi oppure, se l'Agenzia delle Entrate ha perso in primo e secondo grado un importo pari alla metà o un terzo della contestazione. In pratica più è basso il rischio di perdere la causa fiscale, meno si dovrà pagare. Per far pace sarà necessario fare la domanda entro un periodo di tempo previsto e pagare 5 rate trimestrali: l'incasso stimato della relazione tecnica prevede 300 milioni nel 2019 e 200 milioni.

4. sparisce il vecchio scontrino di carta e dal 2020 arriva anche la lotteria. Salutiamo il vecchio scontrino, l’invio elettronico manderà in cantina il tagliando cartaceo. L'introduzione ovviamente sarà graduale riguarderà da luglio 2019 i contribuenti con un volume da fare oltre € 400000 l'anno e poi dal 2020 tutti gli altri esercenti. Sarà accompagnata una lotteria dei corrispettivi dal 2020 e da uno sconto fiscale del 50% per i negozianti per aggiornare o acquistare un registratore di cassa elettronico.

Sappiamo tutti - dice il direttore di bankitalia - che da oltre vent'anni lo sviluppo economico in Italia si è inceppato. Infatti i dati tra il 1997 e il 2007 il PIL è cresciuto a meno di un punto l’anno di media contro i 3,5 punti del resto dell'area dell'Euro. Durante la recessione l'Italia ha patito più di altri paesi avanzati. Nel secondo trimestre 2018 il PIL è stato del 5% inferiore al livello massimo raggiunto nel 2007; nel resto dell'area salito del 6% molte delle misure indicate dal governo Conte non vanno nella direzione di crescita e sviluppo, ma non è che prima di lui sia andata meglio. Credere che cambiare l'Europa sia tutta discesa è pura ingenuità, proprio mentre l'asticella dello spread continua a salire e i mercati finanziari guardano l'Italia alla stregua di un nuovo «caso Grecia».

Concludendo con la morale: è solo chi governa con improvvisazione e promesse di vario genere (dall’equità fiscale alla distribuzione della ricchezza) che poi non riesce anche con fatica a reperire i fondi, con  l’utopia di incentivare gli investimenti e creare lavoro oggi sembrano svanire e allora… la pace fiscale non ci sarà!

Gilberto Minghetti

 




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