L’appuntamento è per domattina alle 10.45 all’Auditorium della Cascina Triulza in EXPO, dove si terrà la tavola rotonda “Nutrire ogni uomo, nutrire tutto l’uomo”, evento conclusivo della Summer School 2015 intitolata “Nuovo umanesimo: i lineamenti, le sfide, le frontiere”. Un’iniziativa organizzata dal MCL e dal Centro di Ateneo per la Dottrina sociale della Chiesa dell’Università Cattolica. La tavola rotonda - coordinata dal Caporedattore di Avvenire Francesco Ognibene e introdotta dal prof. Evandro Botto, direttore del Centro di Ateneo per la Dottrina sociale della Chiesa - vedrà la partecipazione del Presidente MCL Carlo Costalli, del prof. Lorenzo Ornaghi, già rettore dell’Università Cattolica e Ministro dei beni culturali, della professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi, prorettore dell’Università Cattolica, di Mons. Luca Bressan, Vicario episcopale per la Cultura, la Carità, la Missione e l’Azione Sociale dell’Arcidiocesi di Milano e dell’architetto Matteo Gatto, direttore di Thematic Spaces di EXPO 2015. All’incontro è stato invitato a partecipare il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina.
La Tavola rotonda conclude la VII edizione della Summer School che si è aperta lo scorso mercoledì nel ricordo del Vicepresidente MCL Noè Ghidoni, recentemente scomparso, e ‘anima’ della Summer School. Parteciperanno anche una quarantina di giovani dirigenti del MCL.
Mettendo al centro il ‘nuovo umanesimo’, questo appuntamento formativo ha fatto sua la sfida del prossimo Convegno ecclesiale nazionale di Firenze: non solo come approfondimento culturale, ma soprattutto come impegno concreto. Per questo la Tavola rotonda conclusiva della Summer School 2015, che solitamente si svolge presso l’Università Cattolica, questa volta si terrà presso l’EXPO, nei locali di quella casa dell’associazionismo che è la Fondazione Triulza (di cui il MCL è socio fondatore), e ancora per questo la tavola rotonda coinciderà con la giornata conclusiva dei lavori del Consiglio Generale del MCL.
Difatti la riflessione non può essere fine a se stessa, ma deve essere un momento in cui rilanciare l’ideale, in cui riscoprire le ragioni di un impegno nella vita della comunità. Allo stesso tempo l’approfondimento culturale non può che tradursi in una presenza sociale, una vicinanza reale alle situazioni di difficoltà per testimoniare concretamente quella speranza di cui c’è tanto bisogno in un modo così scoraggiato come quello di oggi. “Nutrire ogni uomo, nutrire tutto l’uomo” è un titolo che mette in evidenza come la questione fondamentale sia diventare capaci di rispondere alle più elementari necessità del vivere, alla fame, alla sete: un’esigenza che può vivere nella società grazie a quella grande sintesi di passione ideale e di gesti concreti che è l’associazionismo.
Giovanni GUT