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12/10/2020
Lo stato d’emergenza continua, così come la confusione del Governo
Si naviga a vista con continui DPCM

Ogni giorno salgono i contagi e per il ministro Speranza “bisogna resistere con il coltello fra i denti”. Si ha come l’impressione che nell’aria ci sia qualcosa di strano, di torbido, di ambiguo. Come un muro di gomma che fa rimbalzare le domande e le ansie di un Paese intero dinanzi alla ripresa della circolazione del Covid-19. Io credo che più che di coltelli gli italiani avrebbero bisogno di un po’ di chiarezza.

Invece nell’aria aleggia tutto fuorché la chiarezza. Da parte di questo Governo, se così possiamo chiamarlo, non esiste alcuna risposta alle domande ed alle ansie di un Paese intero dinanzi alla ripresa del Covid, e le fa tornare indietro sulla testa di cittadini sempre più tesi.

Alcuni sono catastrofisti, altri minimizzano, così che la fine appare un orizzonte che non si raggiunge mai. Si evoca il coltello tra i denti e si rivolgono inviti alla calma e a lavarsi le mani, come sette mesi fa, pari pari. Soprattutto si ripete come un training autogeno che “siamo i migliori in Europa” ma purtroppo questa è una guerra che non si riesce a vincere essendo solo i migliori.

Ma soprattutto non c’è una strategia, solito degli italiani, manca una regia, si subisce tutto sperando che si arrivi indenni alla fine di questa pandemia. DPCM ad oltranza, promesse di fiumi di denaro, dallo Stato e dall’Europa ma nelle tasche dei cittadini non si vede l’ombra di un centesimo. Ora fa paura anche la crisi economica.

Le notizie purtroppo non sono buone, nell’ultima settimana circa 5.000 contagi al giorno. Crescono soprattutto in Veneto, Lombardia, Lazio e Campania. Il virus sta contagiando letteralmente ogni ambito: contagia il Genoa e dunque il campionato, è stata rinviata la partita col Torino a data da destinarsi; al Senato sono tutti isterici per via del contagio di alcuni grillini e malgrado le rassicurazioni di Maria Elisabetta Casellati il problema viene rimosso e la presidente, come il collega Roberto Fico, tutto fanno tranne che studiare come far lavorare il Parlamento da remoto; al Tg1 un dipendente è in terapia intensiva e non si capisce quali provvedimenti la Rai intenda prendere; in Campania i contagi aumentano ma il decisionista De Luca una volta tanto appare incerto sul da farsi.

In questo bailamme il flemmatico Giuseppe Conte ha annunciato l’allungamento dello Stato d’emergenza fino al 31 gennaio senza illustrare le ragioni generali e quelle specifiche di questa scelta. Il ministro della Salute, sempre il mite Speranza, ha promesso la riforma del sistema sanitario ma il ministro più amato dagli italiani ancora non ha fatto molto per quello che riguarda il rafforzamento delle strutture sanitarie di base, né risulta che stia battendo i pugni per avere i 37 miliardi del Mes, come qualunque ministro socialista o democristiano dei tempi andati avrebbe fatto al posto suo.

Non esiste un piano del Governo per prevedere lockdown circoscritti e programmati per ostacolare la circolazione del virus, come sta pensando di attuare Angela Merkel. Per carità la situazione non è facile, persino i virologi non sanno più che dire, ma il Governo del Paese, proprio perché non è assillato dall’emergenza come in Francia o in Spagna, dovrebbe essere in condizione di avere un quadro chiaro della situazione e soprattutto di approntare un piano per scongiurare un peggioramento della situazione. Ecco questa situazione ci rende l’idea di come siamo messi, speriamo bene!

Luca Cappelli




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