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27/03/2020
Quantitative easing, Helicopter money e Mes
È necessario un sostegno mirato per far fronte al dissesto economico provocato dalla combinazione dell'epidemia, degli sforzi del contenimento sanitario e delle reazioni angosciate di famiglie, imprese ed istituzioni finanziarie

Gli interventi delle Banche Centrali attuati attraverso il Quantitative Easing (QE), l’Helicoper Money (HM) e il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) potrebbero sembrare - ai non addetti ai lavori - del tutto similari, ma in realtà non lo sono. Cerchiamo di spiegare il perché. Quando la BCE interviene col QE (aumentato di altri 750 mld di euro, che si aggiungono ai 120 già previsti), emette base monetaria ed acquista sul mercato secondario titoli finanziari: pubblici (titoli di Stato) e privati (obbligazioni societarie), dei Paesi membri. L’obiettivo è quello di fare aumentare il prezzo (riducendone il rendimento) dei titoli finanziari che acquista, con l’intento di abbassare il costo dell’indebitamento aggiuntivo dello Stato e delle imprese private. Si tratta altresì di un intervento per salvaguardare la liquidità dei mercati finanziari, con effetti indiretti (sperati) sull’economia reale (perché se si può accedere al credito più facilmente, a parità di altre condizioni, ne risultano agevolati gli investimenti delle imprese ed i consumi delle famiglie). Pertanto la base monetaria stampata dalla BCE non finisce direttamente nelle casse degli Stati dell’Eurozona. Non si tratta insomma di un trasferimento diretto di liquidità dalla BCE ai governi europei (affinché sia accreditato nei conti correnti dei cittadini), bensì un intervento per ridurre il costo che i governi e le imprese sostengono quando si indebitano sui mercati finanziari.

Altra cosa sono i prestiti ricevuti dalle Istituzioni multilaterali quali il MES ed il FMI, che sono invece erogazioni dirette di liquidità ai governi, utilizzabili per acquistare beni o servizi o per trasferirli ai cittadini e/o alle imprese. I governi ne fanno richiesta quando perdono la capacità di indebitarsi sui mercati finanziari. Il MES quindi fornisce assistenza ai Paesi dell’Eurozona che perdono l’accesso ai mercati, ma che hanno comunque bisogno di liquidità per pagare stipendi, pensioni ed effettuare trasferimenti ad imprese e famiglie. La concessione del prestito, tuttavia, è subordinata alla ‘condizionalità’, cioè a dei comportamenti che lo Stato ricevente deve mettere in pratica (e che consentiranno il rimborso della somma ricevuta). Il MES non crea liquidità, ma a sua volta se la procura sul mercato, emettendo obbligazioni. Il capitale del MES, il collaterale che consente l’emissione di obbligazioni viene versato pro-quota da tutti gli Stati membri. Se uno Stato decide di far ricorso al MES (alla sua linea di credito), ottiene anche un altro vantaggio: gli acquisti (stavolta illimitati e diretti ad un solo Paese) di titoli finanziari da parte della BCE (e dello stesso MES sul mercato primario). All’Italia non conviene attivarlo per tre ragioni: I) non sappiamo ancora di quanto avremo bisogno; II) non sarà solo il nostro Paese ad averne bisogno; III) il MES non eroga tutte le emissioni di obbligazioni in una volta.
Ma lo strumento sul quale la fantasia popolare ripone fiducia per superare le attuali difficoltà provocate dallo shock economico del coronavirus è l’Helicopter Money: il lancio della moneta dall’elicottero. Gli elicotteri tipo quelli del film ‘Apocalypse now’ a volo radente, con in sottofondo la cavalcata delle valchirie di Wagner, che invece di lanciare razzi lasciano cadere euro dal cielo. Il lancio della moneta dall’elicottero, del quale ci siamo occupati anche in un precedente articolo [Il lancio della moneta dall’elicottero, 13.01.2020], è una misura che nasce dalla fantasia di Milton Friedman.

L’idea che si possa lanciare moneta sulla popolazione - cioè su famiglie ed imprese, andando oltre la fervida immaginazione di Friedman - ha tre varianti: 1) Lo stato aumenta i trasferimenti o riduce le tasse (politica fiscale) a famiglie ed imprese, per contrastare l’interruzione dei flussi di reddito provocati dal lockdown utilizzato per ridurre i contagi da coronavirus. Lo fa emettendo nuovo debito pubblico, che viene acquistato sul mercato primario dalla Banca Centrale; 2) Non c’è emissione di debito. Di fatto la Banca Centrale fornisce direttamente il denaro allo Stato per trasferimenti e sussidi di disoccupazione: un sostegno al reddito di famiglie ed imprese. Ovviamente ricorrendo al proprio capitale; 3) L’Helicopter Money vero e proprio: in un momento stabilito vengono accreditate dalla Banca Centrale delle somme di denaro direttamente sul conto corrente di famiglie ed imprese. Tutte ipotesi molto suggestive, ma non previste nello statuto della BCE. L’Istituzione di Francoforte sul Meno può far ricorso solo al QE, con un operato questa volta simile a quello della Federal Reserve. Visto che ha rimosso opportunamente alcuni vincoli alla sua libertà di azione dando così anche ‘più margine e più tempo’ alla politica di bilancio dei singoli Stati (l'unica in grado di avere impatti reali in questa situazione).

La BCE potrà acquistare titoli di Stato e bond emessi da enti internazionali e sovranazionali senza limiti nel suo nuovo programma straordinario e temporaneo che al momento durerà fino alla fine dell’anno. La BCE pertanto non dovrà rispettare il limite del 33% per i titoli di Stato e del 50% per i sovranazionali che finora ha vincolato gli acquisti di titoli. Inoltre, gli acquisti potranno spaziare su titoli e attività con durata da 70 giorni a 30 anni e anche i titoli di Stato greci entreranno nel programma straordinario di acquisti. In Europa, invece, si potrebbe lavorare sul coordinamento tra la politica monetaria centralizzata e quella fiscale lasciata ai singoli Stati. Questi ultimi, mettendo in campo congiuntamente aiuti a famiglie ed imprese, potrebbero rafforzare l’effetto della politica monetaria nel contrasto agli effetti negativi del corona shock sull’Eurozona. Finora è stato l’ombrello della BCE attraverso il QE a supplire al mancato coordinamento della politica fiscale tra gli Stati.

Insomma il problema analitico chiave ampiamente riconosciuto è semplice. È necessario un sostegno mirato per far fronte al dissesto economico provocato dalla combinazione dell'epidemia, degli sforzi del contenimento sanitario (lockdown) e delle reazioni angosciate di famiglie, imprese ed istituzioni finanziarie. Ma lanciare indiscriminatamente ingenti somme di denaro (trasferimenti) - che si tratti del famigerato elicottero o tagliando le tasse sul lavoro - cura solo il lato della domanda aggregata. Bisognerebbe intervenire anche sulla miriade di strozzature che resistono al meccanismo economico e che condizionano il lato dell’offerta. Visto che si fondono in un crogiuolo sia la domanda aggregata, vittima del crollo dei redditi delle famiglie e dell’incertezza sul futuro, sia l’offerta aggregata, vittima di catene del valore internazionali che risultano disgregate, e del crollo degli ordinativi che affligge le imprese.

Marco Boleo




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