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18/10/2019
La piazza, l'errore fatale di Forza Italia
Il borghese non tollera nostalgie di uomini soli al comando. Ama la sua Libertà.

Forza Italia, fin dalla sua nascita, non è mai stato un partito di destra. Al suo interno ha diverse anime, che amalgamate tra loro hanno creato quello che, con pessima terminologia, viene chiamato "partito moderato”.

A me, invece, è sempre piaciuto vederlo come l’unico, vero partito borghese della Seconda Repubblica. "Partito Borghese" come lo intendeva l’economista Sergio Ricossa. “È tale la confusione indicibile sulle idee venute fuori intorno alla parola 'borghesia', da rendere necessario di escluderla dal novero di quelle adoperate dalle persone decise a non imbrogliare il prossimo”: così credette Luigi Einaudi in un momento di malumore. Ma «borghesia» è parola tanto bella e gloriosa, che toglierla dal vocabolario sarebbe fare un piacere esclusivamente ai nemici della borghesia. Sarebbe come ammainare una bandiera storica. Se ci arrendessimo ai corruttori del linguaggio, alla gente che sbraita nei megafoni, ai «logocrati», mai più dovremmo pronunciare Dio, Patria, famiglia, libertà, giustizia e innumerevoli altri vocaboli, che essi hanno insozzati o distorti.

Il carattere borghese risiede sostanzialmente nella vocazione dell’uomo a rapportarsi con l’altro, a crescere e a migliorare attraverso lo scambio. La civiltà borghese è «colorata dai fiori dell’individualismo, mossa dalla libera fantasia innovatrice di ciascuno e di tutti, nel reciproco rispetto, alla ricerca anche avventurosa delle dolcezze della vita, ma con aurea moderazione intesa a evitare ogni eccesso».

Ecco, "ogni eccesso”: questa è sempre stata la forza del movimento politico di Silvio Berlusconi. Un borghese non scende in Piazza. In una piazza truce, con slogan confusi; non segue leader raffazzonati che seguono software come “la bestia” invece che le richieste delle PMI.

 

E’ vero, anche Forza Italia è scesa in piazza. Poche volte. Sempre con atteggiamento molto borghese. E gli argomenti erano anche forti (No tax Day per esempio), ma lontani anni luce da manifestazioni come quella di questo 19 ottobre. Erano piazze dove non si dava ospitalità a Casapound od altri movimenti neofascisti.

Il borghese non tollera nostalgie di uomini soli al comando. Ama la sua Libertà.

Ecco oggi Forza Italia: “nave con nocchiere stanco in gran tempesta”, confusa sul suo essere e costretta, suo malgrado, ad inseguire la Lega su posizioni ed atteggiamenti che non appartengono né alla sua tradizione, né al suo elettorato.

 

Ruggiero Delvecchio 

 




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