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18/07/2019
Ursula Von Der Leyen alla guida della Commissione Europea
Il nostro Paese guarda con concretezza ad un’Europa democratica, inclusiva e fondata sulla pace nel solco dei valori fondanti.

Con una risicata ma chiara maggioranza, Ursula Von Der Leyen è stata eletta nel Parlamento Europeo come nuovo Presidente della Commissione.E’ stata così approvata l’indicazione uscita dell’accordo dei Capi di Stato e di Governo ed ora si apre una nuova stagione che guarda ad “un’Unione più ambiziosa”. Gli orientamenti con i quali la nuova Presidente si è presentata nel Parlamento, guardano ancora al “sogno inestimabile” e credono nel ruolo attivo dei cittadini europei capaci di indicare alle istituzioni - così come avvenuto nelle elezioni di maggio! -  la necessità per più “coraggio e fermezza”. La difesa dei valori comuni e la promozione dello Stato di diritto, costituirà uno dei pilastri forti della nuova Commissione ed il richiamo ai “valori che ci uniscono” rappresenta una priorità apprezzabile. Il recupero dei valori - perso per una eccessiva burocratizzazione delle istituzioni - può ridare slancio alla battaglia per vincere le grandi sfide aperte: da quella climatica a quella della digitalizzazione, dal lavoro al rilancio dell’economia sociale di mercato.

“L’economia sociale di mercato è unica al mondo” e rafforzarla “è fondamentale per il momento in cui siamo”. L’economia sociale di mercato - che è stata il perno dello sviluppo in Germania - può favorire lo sviluppo sociale di tutta l’Europa. La Von Der Leyen vuole far “conciliare il sociale ed il mercato nell’economia moderna”: questo potrà favorire l’implementazione del pilastro europeo dei diritti sociali e con esso si potrà ridare slancio alla “dignità del lavoro”. Il salario minimo ed equo deve costituire lo strumento per garantire tutti i lavoratori e per ridare nuovo peso al lavoro. Così il Dialogo Sociale - tema molto caro al MCL - torna ad avere un ruolo essenziale nella prospettiva che vuole “migliorare le condizioni di lavoro” per tutti.

Da qui esce anche rafforzata la lotta alla povertà e la politica formativa ed educativa che dovrà costituire l’ossatura di un processo permanente contro la disoccupazione. La Presidente si è anche soffermata sulla equità fiscale, questo tema deve essere affrontato urgentemente: le diversità oggi favoriscono grandi elusioni fiscali e non aiutano il “progetto europeo”. L’attenzione al digitale - come alle politiche ambientali - rappresenta la presa di coscienza della forza delle nuove sfide e per “proteggere (e rafforzare) il nostro stile di vita europeo”, la giustizia dovrà essere “ovunque” plasmata sullo Stato di diritto”: questo vale anche (e soprattutto), nella prospettiva di allargamento dell’UE. La Presidente apre ai Balcani occidentali “con cui condividiamo la stessa storia, le stesse culture” e le stesse sfide per il futuro. Apprezziamo questo passaggio ma ne sottolineiamo anche l’urgenza!

Rivedere il tema dell’accoglienza dei migranti - a partire dall’accordo di Dublino - per armonizzare tutta l’UE con risposte coerenti ai nostri valori ed alle attese di tanti nostri cittadini. E così anche la Brexit potrà “trovare una soluzione migliore nel negoziato per un recesso ordinato”. Difendere l’Europa per costruire insieme il futuro dando slancio al rafforzamento della nostra democrazia! La Presidente tedesca - appartenente al PPE - ha chiuso ai populisti ed ai sovranisti che, in vero, mostrano sempre più il limite “dell’Europa che vogliono” e non sembrano capaci di affrontare il futuro, e le sfide che si presentano, con la capacità di rafforzare le nostre istituzioni. L’UE è stata sotto attacco di varie “ingerenze esterne”! Da questo “slancio sulla democrazia europea” tutti noi ricaviamo l’impressione che la Von Der Leyen abbia collocato un orizzonte alto nella cornice che guarda alla nuova stagione di riforma e di rilancio.

Questo chiedevamo con forza prima delle elezioni di maggio ed adesso l’agenda che ci viene proposta ci incoraggia verso un sostegno che non sarà certo privo di critiche - se necessarie - ma che non è chiuso prioristicamente. Il nostro Paese guarda con concretezza ad un’Europa democratica, inclusiva e fondata sulla pace nel solco dei valori fondanti. La rabbia dei sovranisti non potrà far costruire niente di positivo se non rafforzare una retorica sterile.

Piergiorgio Sciacqua

 




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