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20/03/2019
BCE, al via un programma di finanziamento agevolato alle banche
Il Presidente Draghi ha annunciato anche l'aggiornamento delle linee guida sui tassi d’interesse

Mentre lo scenario economico mondiale è alle prese con l'incognita Brexit, la corsa al protezionismo, la frenata dell’economia cinese e l'effetto sempre più debole dello stimolo fiscale negli Stati Uniti, la Banca Centrale Europea nel Consiglio Direttivo del 07 marzo 2019 ha deciso di lanciare un nuovo round di T-Ltro a due anni. Ovvero un programma di finanziamento agevolato alle banche. Vi sarà pertanto a partire dal prossimo settembre una nuova immissione di liquidità attraverso un terzo programma di prestiti T-Ltro: acronimo per l’espressione inglese Targeted longer-term refinancing operations che indica operazioni all’interno dell’Eurosistema tramite le quali vengono erogati dei finanziamenti agli Istituti di credito per periodi fino a quattro anni (a lungo termine).   Il Presidente Draghi oltre al finanziamento agevolato ha annunciato anche l'aggiornamento delle linee guida (la c.d. forward guidance) sui tassi d’interesse, che non verranno rialzati fino alla fine del 2019 (il termine fissato in precedenza era la prossima estate): il tasso principale resta fermo allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40%. Questo cambio di strategia si è reso necessario per il ridimensionamento delle previsioni sull’andamento del Pil e dell’inflazione dell'Eurozona. Dal 2014 ad oggi si diceva questo è il terzo stimolo.

Non dimenticando che nel 2011 è stata fatta una variante quasi identica chiamata Ltro per 1000 miliardi di euro complessivi. Che cosa sta dietro a questo provvedimento? Con buona pace di coloro che chiedono alla BCE di fare il prestatore d’ultima istanza, l’istituzione di Francoforte sul Meno lo ha fatto e lo farà anche nei prossimi mesi. Il problema che affligge attualmente l’Eurozona è un sistema bancario ancora non in buona salute e un inflazione che stenta a ripartire. Il terzo T-Ltro della BCE tenta quindi di stimolare l’economia con il canale monetario. Trattasi, in buona sostanza, di prestiti alle banche a lunga scadenza e mirati, cioè rivolti agli Istituti di credito che li richiedono tramite operazioni di finanziamento a tassi d’interesse bassissimi, ma "Targeted", cioè volti a dare liquidità al sistema finanziario e a spingere gli Istituti di Credito a finanziare le famiglie e le imprese. Il problema è che essendo l’Eurozona un sistema bancocentrico sono gli Istituti di credito lo strumento attraverso il quale la moneta circola nel sistema economico. Ma se il suddetto sistema non svolge bene il suo compito per suoi problemi strutturali, ovvero se la liquidità creata rimane concentrata nel sistema bancario e non entra nel sistema economico tramite i prestiti (il cavallo non beve per dirla con Milton Friedman) l’inflazione resta bassa e le famiglie e le imprese hanno difficoltà a reperire liquidità malgrado ce ne sia in abbondanza.

La politica monetaria della Bce con il ‘Quantitative easing (Qe)’ non è riuscita finora nell’intento di far raggiungere all’Eurozona la stabilità dei prezzi (2%), ha solo agevolato l’emissione di debito pubblico sovrano da parte degli stati. I prestiti del T-Ltro, ha chiarito Draghi, saranno indirizzati alle banche non per l'acquisto di titoli del debito pubblico come avveniva per il Quantitative easing (l’allentamento quantitativo) ma "affinché prendano in prestito a tassi buoni rispetto al mercato per poi prestare a loro volta all'economia, alle aziende, alle famiglie e al privato". Il cavallo riuscirà finalmente a bere? L’esperienza del Giappone, paese molto simile per demografia e funzionamento del mercato monetario a molti paesi dell’Eurozona negli ultimi vent’anni ci dice di no. Ma noi vogliamo anche questa volta essere ottimisti.  

Marco Boleo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




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