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20/09/2018
L'Europa è ancora la nostra grande occasione
Nei prossimi mesi il PPE si gioca tutta la sua identità e la capacità di sopravvivenza

Viviamo un momento difficile, rischiamo la disgregazione dell'Unione Europea sia come realtà economico  - burocratico amministrativa, ma soprattutto come identità politica dei rispettivi 28 paesi dell' Unione.
I costi di una crisi così profonda e così  prossima sarebbero altissimi e il lavoro fatto dai padri fondatori dell'Europa unita, dopo due sanguinose e terribili guerre, verrebbe gettato alle ortiche, per approdare ad un futuro incerto dove l'unica legge sarebbe quella del "tutti contro tutti" in solitaria o per blocchi; est contro ovest o nord contro sud Europa.
Un quadro a tinte fosche che indebolisce le speranze di coltivare e raggiungere quegli obiettivi che oramai da 60 anni molti governi perseguono, sia che si tratti di governi di sinistra o di centrodestra.
Nei prossimi mesi il PPE si gioca tutta la sua identità e la capacità di sopravvivenza; tutto dipenderà  dalla famiglia dei popolari europei di dare prova di pragmatismo, inclusività  e solidarietà. Il dialogo, la sintesi fra le diverse posizioni dei componenti la famiglia dei popolari sarà l'antidoto al veleno populista e nazionalista, che vorrebbe trascinare le istituzioni europee verso la loro estinzione a danno anche dell'unione monetaria fattore oramai imprescindibile.
La crisi della socialdemocrazia, oramai irreversibile e l'uscita del Regno Unito dall'Unione, sono le vere cause del successo populista, che si prospetta e che ci auguriamo non avvenga.
Il ruolo della Germania (CDU-CSU) sarà decisivo come polo attrattivo di tutti i movimenti politici di centrodestra e democratico cristiani; nucleo forte al quale attrarre  tutte le forze  che respingono le istanze distruttive e che non vogliono riformare nel profondo l'Unione Europea, ma solamente renderla cadavere politico.
Quindi in conclusione pragmatismo solidarietà e inclusività, saranno gli ingredienti necessari per non dover soffrire anni bui dopo il Maggio 2019.
Come nel passato nelle mani della famiglia Popolare c'è il futuro dell'Unione Europea , che seppur da riformare nel profondo, deve rimanere nell'alveo tracciato da Adenauer, De Gasperi, Monnet, Spinelli e degli altri lungimiranti padri fondatori ai quali va tutta la nostra gratitudine e che ancora oggi rappresentano  punti di riferimento politici da non dimenticare.

Ruggiero Delvecchio




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