Accanto alla pubblicazione dell’Opera Omnia di Joseph Ratzinger, il benemerito editore Cantagalli ha avviato una collana di testi scelti il cui secondo volume presenta gli scritti su “Fede e Politica”.
Il pensiero di colui che oggi è il Papa emerito si addentra nei concetti essenziali che sono alla base del senso alto della politica e che , come sottolinea Francesco nella prefazione, sono “fonte di ispirazione per un’azione politica che , ponendo la famiglia, la solidarietà e l’equità al centro della sua attenzione e della sua programmazione, veramente guardi al futuro con lungimiranza”.
Il volume si apre con uno scritto inedito, pregevole e raffinato, che affronta la questione dei diritti umani, sui quali oggi si basa molta legislazione, volta, tuttavia, ad affermare una falsa etica relativista. “L’idea dei diritti umani – scrive Ratzinger - in ultima analisi, conserva la sua solidità solo se è ancorata alla fede nel Dio creatore” . “La moltiplicazione dei diritti - aggiunge – conduce da ultimo alla distruzione dell’idea di diritto e conduce necessariamente al ’diritto’ nichilista dell’uomo di negare se stesso”.
La raccolta contiene tra l’altro il discorso al Westminster Hall nel quale denunciò i rischi della marginalizzazione del Cristianesimo nella vita pubblica, quello pronunziato al Bundstag dove richiamò l’essenziale valore del diritto naturale rispetto alle concezioni positiviste, con il richiamo all’Europa ad essere coerente con il suo “patrimonio culturale” ed alla sua “identità”. Di grande interesse la ripresentazione del messaggio alla Giornata Mondiale della Pace del 1 gennaio 2013 nel quale indicò nella famiglia “uno dei soggetti indispensabili nella realizzazione di una cultura della pace“, tutelando “il diritto dei genitori e il loro ruolo primario nell’educazione dei figli in primo luogo nell’ambito morale e religioso”.
A sottolineare l’importanza della pubblicazione si è svolto l’11 maggio un evento nella autorevole cornice della Sala Zuccari del Senato alla presenza della neo Presidente senatrice Elisabetta Casellati che ha voluto ospitare il significativo evento, rilevando, in un intervento dall’alto profilo giuridico, che “è fuorviante ridurre l’uomo ad essere considerato semplice soggetto o oggetto di diritto”.
Nell’occasione S.E. Georg Ganswein ha esordito affermando che oggi, “la verità è un po’ in stand by”: “Non va bene. Si deve riprendere questa navigazione, è una navigazione molto importante”. Quanto alle condizioni di salute di Benedetto XVI, ha detto “sta benissimo” ed ha assicurato: “Le forze fisiche sono un po’ diminuite, ma sta bene”. Ha anche ricordato come Ratzinger “fu affascinato da Konrad Adenauer e dalla sua politica” e quando insieme a “Robert Schuman e Alcide De Gasperi si assunsero il rischio di intraprendere una rifondazione dell’Europa dalle sue rovine , dall’eredità dell’Occidente carolingio”.
Mons. Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste, nel suo intervento ha affermato che “La politica ha bisogno della morale”. “Oggi viviamo in un pluralismo multietnico, che dimostra come la politica non possa bastare a se stessa”. “C’è una circolarità virtuosa tra ragione e fede - ha spiegato il presule - come ci insegna Ratzinger. Il nichilismo politico ha bisogno di essere perfezionato dalla fede, così come il fondamentalismo terrorista ha bisogno di essere purificato dalla ragione”. “C’è qualcosa che precede i parlamenti e le istituzioni”, ha rilevato in conclusione : “La maggior virtù del politico è la saggezza di saper guidare gli uomini al bene, perché la politica non è amministrazione di cose”.
E’ intervenuto infine il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani: “Se vogliamo guardare con ottimismo al futuro, in un momento delicato come quello che stiamo attraversando, non possiamo non ricominciare dai valori”. “Chi non ha identità – ha aggiunto - difende il proprio territorio con la paura … soltanto chi ha un’identità forte ha il coraggio di integrare l’altro”. Riferendosi anche alle condizioni attuali Tajani ha rilevato che “Le sfide si vincono se si è saldi in ciò in cui si crede”, aggiungendo: “non sempre le grida risolvono i problemi, la politica è anche compromesso”. “I populismi non servono a risolvere i problemi”, ha avvertito, “la politica è chiamata a trovare soluzioni rispondendo alla verità, non agli interessi individuali del politico”. “Bisogna ritornare allo spirito dei padri fondatori”, è stato il suo auspicio per l’Europa: “L’Unione europea ha bisogno della presenza dell’Italia per bilanciare la guida franco-tedesca. All’Italia serve contare di più in Europa, ma anche all’Europa serve un’Italia che conti di più”.
Le argomentazioni con le quali si è fatto riferimento alle tesi di Joseph Ratzinger hanno complessivamente mostrato l’importanza di una politica ispirata dalla Dottrina sociale della Chiesa ed un europeismo ancorato al popolarismo costruttore e difensore dell’Europa.
Pietro Giubilo