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14/12/2017
Come sconfiggere i 'fascismi'
Basterebbe forse, laicamente, ripartire dalle fondamenta di quel patto nazionale ed operare per rendere, finalmente, effettivi quei principi a partire dall’art.1 secondo il quale l'Italia è una Repubblica democratica

Nelle disposizioni transitorie della nostra Costituzione Repubblicana del 1948 si stabilisce che è, ovviamente,  vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista ed, allo stesso tempo, si decisero in deroga all'articolo 48, secondo il quale sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età, limitazioni temporanee al diritto di voto, ed alla eleggibilità, per i capi responsabili del regime fascista.
Oggi a quasi settant’anni dall’approvazione di quel testo si è tornati a parlare con forza del tema dell’antifascismo. È un dato di fatto, infatti, il crescente, seppur sempre circoscritto almeno in Italia, consenso elettorale a forze politiche che neppure troppo velatamente si richiamano all’esperienza del ventennio.
L’opinione pubblica, e le forze politiche, si chiedono, quindi, le ragioni del fenomeno ed indagano su quali potrebbero essere le armi più efficaci per sconfiggere il nuovo fascismo alle porte del palazzo.
Basterebbe forse, laicamente, ripartire dalle fondamenta di quel patto nazionale ed operare per rendere, finalmente, effettivi quei principi a partire dall’art.1 secondo il quale l'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul (buon) lavoro e la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Che dire poi dell’art. 2  nel quale la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali, a partire dalla famiglia, ove si svolge la sua personalità, e richiede, allo stesso tempo, l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
L’. art. 3 ci ricorda, quindi, come tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali e che è compito della Repubblica (lo Stato in tutte le sue articolazioni) rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
La realizzazione, insomma, di questi tre articoli della nostra Costituzione, spesso citata ma poco conosciuta, basterebbe, probabilmente, per scrivere un programma elettorale, e di governo, valido per i prossimi (almeno) 10 anni in grado di sconfiggere ancora una volta, tra le altre cose, i fascismi, di vario colore, emergenti nella nostra società.

 

Giancamillo Palmerini




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