Il lavoro sommerso e il lavoro illegale rappresentano oggi un vero e proprio mercato parallelo, che contribuisce a generare e consolidare molto spesso nuove disuguaglianze a discapito del rispetto dei diritti e della dignità della persona umana. A mantenere l’attenzione su questi temi è ancora il Movimento Cristiano Lavoratori in un Seminario Internazionale di Studi Europei organizzato in collaborazione con Feder.Agri, Eza, Fondazione Italiana Europa Popolare, Ipcm e promosso con il contributo dell’Ue. Il seminario si è tenuto a Tropea, una cittadina calabrese, dal 6 all’8 ottobre dal tema “Lavoro e legalità: immigrazione e integrazione”.
Nel corso delle sessioni previste sono intervenuti il Presidente Nazionale del MCL Carlo Costalli che ha aperto i lavori della prima giornata soffermandosi sulla necessità di garantire la legalità nel lavoro, sul lavoro e del lavoro come questione essenziale per uno sviluppo armonico della società e per creare coesione sociale, il Segretario Generale della Feder. Agri Alfonso Luzzi, il segretario Generale Fai-Cisl Luigi Sbarra, il copresidente Eza Piergiorgio Sciacqua, l’On. Carmen Quintallina, membro del Parlamento spagnolo, il vice presidente MCL Vincenzo Massara e un giovane imprenditore meridionale Mario Romano. Diverse anche le rappresentanze del mondo della politica, del lavoro e dell’associazionismo provenienti oltre che dall’Italia, da Austria, Germania, Francia, Polonia, Albania, Spagna, Portogallo e Cipro.
In queste giornate non è stata solo evidenziata la sola necessità dell’integrazione dei lavoratori stranieri ma è stato un momento per confrontarsi sui differenti interventi legislativi che i Paesi presenti a Tropea hanno adottato nel corso degli ultimi anni per eliminare la piaga dell’illegalità nel comparto agro alimentare. Un compito quello delle istituzioni di fronteggiare il sommerso e l’illegale che spetta anche all’Europa. Oggetto di discussione sono stati anche la difficoltà in cui si trovano ad operare le aziende e in particolare quelle del Sud Italia, la formazione e quella agricola 4.0 in considerazione del fatto che nel prossimo futuro conterà sempre di più il sapere. Un processo d’innovazione necessaria che va incentivato e sostenuto. Accanto a queste questioni è stata inoltre ribadita l’esigenza di intervento e coinvolgimento dei corpi intermedi.
Il MCL ha decisamente contribuito in questi anni a mettere in pista una risposta in tal senso proprio perché appartiene ai corpi intermedi la capacità di essere rappresentanza del mondo del lavoro e che trova fondamento anche nel reciproco riconoscimento dovuto a una visione non antagonistica dei rapporti tra capitale e lavoro.
Il seminario si è concluso con una tavola rotonda, occasione per ricordare che la sconfitta dell'illegalità può essere raggiunta se siamo convinti della centralità delle persone e delle risorse umane nel contesto lavorativo agricolo o qualunque esso sia.
Maria Pangaro