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05/08/2017
Agire con responsabilità
Terreno di verifica, nei prossimi mesi, del necessario senso di responsabilità, saranno due decisivi appuntamenti: la legge di stabilità e le nuove regole elettorali.

Ha ragione il  Presidente del MCL Carlo Costalli che, in una recente intervista ad Avvenire, ha affermato  che siamo di fronte a ”mesi decisivi , non sprechiamoli”. Ed ha indicato anche le circostanze nelle quali dimostrare  senso di responsabilità: “la nuova legge di stabilità” e i relativi indispensabili contenuti: lavoro “priorità delle priorità”, famiglia “risorsa e futuro per tutti … equità fiscale e sussidiarietà e non assistenzialismo”; infine Europa  senza i conflitti che sono stati scatenati da Renzi , ritrovando  per l’Italia “onore e affidabilità” e ruolo internazionale.

Tuttavia questi ultimi giorni prima della pausa estiva mostrano una sfrenata ed effimera concorrenza populista tra Pd e M5 Stelle sulla proposta di legge sui vitalizi, mentre campeggia, nell’ambito estero nel quale avremmo il dovere di esercitare un ruolo primario, cioè il Mediterraneo, l’iniziativa del neo presidente francese Macron che è intervenuto  in  quella Libia che solo fino a 6 anni fa’ aveva un rapporto privilegiato  - non solo politico – con Roma.  Come dire: mentre i  maggiori partiti di governo e opposizione giocano ai populismi , arretriamo come peso internazionale. Ne è una dimostrazione proprio l’iniziativa francese che,  sulla base di una affermazione di forza che fu avviata a suo tempo da Sarkozy per scalzarci,   intende affermare, al di là di un bon ton diplomatico,  il  suo primato geopolitico, con tutte le probabili  implicazioni di carattere economico, ad esempio in  campo energetico. Senza contare , a questo proposito, la querelle riaperta  proprio da Macron per negarci l’acquisizione, da parte di Fincantieri, degli impianti di Saint Nazaire.

Sono segnali preoccupanti che, nel quadro complessivo, manifestano una nostra  inadeguatezza ad affrontare, con senso di responsabilità, i prossimi , decisivi, mesi di governo.  La strada dell’Italia  si presenta complessa a partire dal quadro dell’equilibrio delle risorse che ha visto i benefici degli interventi della Bce,  con l’abbattimento della spesa per gli interessi  sul debito,  vanificato dalle spese sui derivati. Ne ha fatto un quadro sintetico , ma efficace Marcello Minenna sul Corriere Economia di lunedì 24 luglio,  annunciando che le ulteriori  perdite potenziali su questa posta si aggirano a circa 40 miliardi  di euro.  Anche il rapporto con l’Europa  richiede la dimostrazione di credibilità e non aiutano  le polemiche sull’applicazione degli accordi sui salvataggi in mare e l’approdo nei porti italiani  , a suo tempo sottoscritti con qualche superficialità o interessate contropartite.

Terreno di verifica, nei prossimi mesi, del necessario senso di responsabilità, saranno  due decisivi appuntamenti : la legge di stabilità e le nuove regole elettorali.

 La finanziaria per il 2018 costituirà l’ultima occasione per dare un segno forte ad una legislatura trascorsa, per la gran parte, sotto l’egida renziana che ha disatteso tutti quegli obbiettivi che, unanimemente,  furono indicati all’inizio: riforme , legge elettorale , stabile ripresa economica ed occupazionale, riduzione del deficit.

Occorrerà evitare la tentazione di una legge influenzata dalle elezioni che si svolgeranno in primavera. Una legge che compia, invece e finalmente,  qualche passo per la revisione della spesa a favore di una ripresa degli investimenti; che eviti ulteriori bonus, spesso del tutto inefficaci ; che dia segnali forti per lavoro e famiglie .

Anche l’altro obbiettivo , quello della legge elettorale, richiamato ancora una volta dal Presidente Mattarella,  richiede altrettanto senso di responsabilità. Si fronteggiano in Parlamento differenti strategie istituzionali, sia per quanto concerne la possibilità di coalizioni, sia per l’attribuzione dei seggi in senso proporzionale o maggioritario, sia  per  la introduzione o meno  di un premio di maggioranza,  la cui sproporzione – lo hanno dimostrato le precedenti regole -  premia solo  ipoteticamente la governabilità, mentre danneggia la rappresentanza. In questo caso, senso di responsabilità significa, innanzitutto, ricostruire il rapporto tra cittadino ed eletto che deve fondarsi su una scelta e che chiama in campo  un patto di fiducia. Questo e non le convenienze di parte dovrebbe essere il punto di partenza per una soluzione legislativa di ampia convergenza.  

Senza contare che la crisi dei partiti – indispensabili corpi intermedi -  affonda le sue radici nella crisi delle culture politiche, sopraffatte, dopo il tramonto delle ideologie, dall’affermarsi  di un pensiero unico,  relativista e tecnocratico. Questo vuoto chiama in campo, per l’Italia ,  un nuovo impegno dei cattolici il cui contributo appare necessario per l’affermazione di quei presupposti necessari per fondare l’ordine civile. Quella cristianamente ispirata , peraltro, è la cultura, ancora prevalente in Europa, dimostrando di saper resistere alle sfide ultraliberiste.  

Un autorevole richiamo nella direzione di ricostruire la rappresentanza politica è giunto, recentemente,  dalle severe parole del Cardinale Scola: “ il contesto sociale, politico ed economico  in cui versa la nostra società, appare segnato più dall’incertezza e dalla sfiducia  che dallo slancio vitale  proprio a chi  tende  a una meta  in grado di generare vita compiuta e quindi  anche benessere condiviso, sviluppo sostenibile, ripresa economica ed equità internazionale”. E  nel recentissimo saggio (“Postcristianesimo?”), dedicato al “malessere e alle speranze dell’Occidente”, a proposito della crisi della rappresentanza politica, scrive : “ la politica oggi tende  a vivere solo  di sondaggi d’opinione, piegandosi  a un modello culturale secondo cui  ai desideri di emancipazione , espressività e successo  deve  seguire  il conseguimento  di gratificazioni immediate , secondo la logica del carpe diem  che è  figlia di sentimenti  ambivalenti di onnipotenza e insicurezza”.

In questa fine di legislatura e nel passaggio elettorale si determineranno le condizioni nelle quali opereranno le istituzioni politiche del Paese, in un futuro immediato che appare decisivo.   Il confronto politico nei partiti e fuori deve superare  quel carpe diem a cui fanno riferimento le parole del Cardinale. Per guardare al di là dell’immediato occorre, quindi , agire con responsabilità e aprirsi al contributo propositivo di chi operando nel sociale avverte e interpreta questo tempo di “transizione e travaglio”.

Pietro Giubilo

 

 

 

 

 

 

 




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