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04/12/2016
Dal Seme al cibo. Vince fame e povertà
Mcl e Cefa continuano a lavorare per restituire dignità a tutta lumanità
È l’ottava opera di misericordia voluta da Papa Francesco in questo’anno di Giubileo Straordinario appena concluso: è la cura della casa comune, il nostro pianeta terra che ha bisogno di un radicale cambiamento di rotta prima che sia troppo tardi. Francesco ha ripetutamente invitato tutti noi a fare un esame di coscienza e assumere comportamenti più rispettosi del Creato.
In quest’ottica il Mcl, assieme al Cefa Onlus, sostiene uno straordinario progetto di cooperazione allo sviluppo attraverso la campagna “Dal Seme al cibo. Vince fame e povertà” per il sostentamento di 10.000 famiglie del sud del Mondo.
Il cibo, come l’acqua, è un elemento essenziale per la sopravvivenza e tutti devono essere in grado di poterlo reperire: un cibo nutriente e sicuro, sufficiente per soddisfare i bisogni nutrizionali di base. Oggi non è più il tempo delle chiacchiere, è il tempo delle azioni concrete: per questo Mcl e Cefa continuano a lavorare per restituire dignità a tutta l’umanità, in equilibrio con i limiti biofisici del pianeta e nel rispetto del diritto alla vita delle generazioni che seguiranno. L’obiettivo è quello di fornire un modello di intervento altamente efficiente per la lotta alla povertà migliorando le condizioni di vita delle popolazioni più svantaggiate.
Noi giovani del MCL, entusiasti per l’iniziativa, già da tempo ci stiamo impegnando a diventare protagonisti e comunicatori della campagna solidale: grazie al forte radicamento sul territorio e al coinvolgimento della rete giovanile del Movimento, il 17 e 18 dicembre saremo ancora impegnati in una raccolta fondi. Tantissime le piazze italiane in cui saremo, da Torino a Palermo, con attività variegate, pronti ad accogliere i passanti e trasferire la nostra passione per la cura della casa comune. Far germogliare il bene comune, questa la missione dei Giovani del MCL. Un progetto, il nostro, che si rivolge alle famiglie del Sud Sudan, dell’Ecuador, della Somalia e del Marocco, per aiutarle a riconquistare il proprio futuro anche attraverso il lavoro agricolo. Nel mondo, una persona su nove è colpita da fame e malnutrizione. Circa 805 milioni di persone non hanno abbastanza da mangiare e la stragrande maggioranza di questi – 790 milioni – vive in Paesi in via di sviluppo, dove il 13,5% della popolazione soffre di malnutrizione. Contesti in cui la scarsa alimentazione provoca la metà dei decessi dei bambini sotto i cinque anni, generando 3,1 milioni di piccole vittime ogni anno.
Con il nostro impegno nella due giorni di dicembre, saremo in prima fila per sensibilizzare alla cultura della cooperazione allo sviluppo, per educare le nostre realtà territoriali al tema del Diritto al Cibo per tutti, per responsabilizzare altri giovani a consumi sostenibili, per lottare contro gli sprechi e promuovere stili di vita che rispettino la dignità dell’essere umano, a partire da un’ottica locale per allargare poi lo sguardo alla dimensione globale.
Maria Pangaro
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